sopraorbitale ossea. Le narici apronsi immediatamente sotto 1’apicé del cerchio rostrale
poco distinto, nel margine posteriore infimo di uno scudetto. Denti hanno al palato.
11 genere Zootocaj Wagler, tanto singolare per la generazione vivipara, composto di
una o due specie sole, europee, moltiplicate di soverchio nei libri, ha Ie narici, la lamina
sopraorbitale, le lamelle del ventre e le squame délia coda non ehe il collare
simili al precedente, da cui si distingue per le tempie vestite non già da scudetti ma
da squamette adpresse. I tubercoli del dorso sono in esso lunghetti distintamente esa-
goni, ottusamente carenati : nè vi sono denti al palato.
PodarciSj Wagler, porta corne Zootoca le tempie coperte di squamette, ed ha pa-
rimenti privo di denti il palato: nel resto sarebbe in'tutto simile alle genuine Lacertaej
se non avesse un carattere suo proprio nelle narici poste suil’ apice del cerchio rostrale
fra le suture di tre scudetti sopra il primo dei labiali.
Notopholisj Wagl. finora composto di una sola specie che vive in qualche parte
d* Italia, si fa distinguere ad un tratto per le squame del dorso e délia gola ehe in-
vece di simulare tubercoli graniformi, sono lunghe, carenate ed embricate: ha le narici,
i scudetti del capo, le squame délia coda e le lamelle dell’addome corne le han
le Lacertaej ma porta bensi le tempie vestite di squamette, il collare poco distinto*
ed è privo di denti al palato.
CordjrluSj Gronov. ch’è genere Affricano, ha il corpo vestito non men sopra che
sotto di scudetti quadrati : la coda profondamente verticillata : niun collare : le narici
poste in una squama al termine del cerchio rostrale: la lamina sopraorbitale ossea: i
piedi ricoperti di squame embricate spinoso-carenate. Non ha denti al palato.
Mgjrra, Cuv. la cui sola specie trovasi anco nell’ Europa meridionale, ha grandi le
squame del dorso dei piedi e délia coda embricato-lanceolate, carenate : le lamelle del-
l ’addome romboido-esagone: niun collare: le narici poste sotto il termine del quasi insensible
cerchio rostrale nel margine infimo di uno scudetto : la lamina sopraorbitale
ossea : denti al palato.
L’ Italia vanta tre specie di Lacertae, delle quali andiamo singolarmente a parlare.
Tutte tre oltre i caratteri del genere già detti offrono le condizioni seguenti: Piastra
frontale assai sviluppata, larga alFeslremità posteriore quasi quanto all’anteriore. Col-
lare rettilineo separato dalle squame del petto in tutta la sua estensione per via delle
piccole granulazioni squamose. Denti quasi opposti; quelli délia mascella un poco ac-
clinati ail’ esterno, gli anteriori dell’ osso intermascellare in numero di noyé, eretti, po-
chissimo spaziati, piuttosto convessi esteriormente, terminanti ail’ apice in punta pipt?
tosto ottusa: i mascellari diecinove per parte un poco reclinati, il primo simile per la
forma e per la lunghezza ai suddetti, gli altri più lunghi dei medesimi, approssimati,
convessi esteriormente, con due o tre lobi più o ineno distinti ail’apice: il quarto il
più grande di tutti. I mandibolari sono in numero di venticinque per parte, gli anteriori
dei quali tendono leggermente ail’ indietro, i posteriori volgono leggermente al-
l ’innanzi; i pnmi sei ed anco i primi nove sono più brevi dei seguenti uguali fra
loro; sono anche più stretti di essi, ed hanno il taglio quasi semplice owero oscura-
mente lobato; i nmanenti sono délia forma dei mascellari. I denti palatini cospicui
sono in numero di undici o dodici d’ambe le parti, volti ail’indietro, semplici, conico-
acuminati, e piu ehe s inoltrano nel fondo, decrescono in grandezza.
La nostra L. ocellata frattanto la più bella e la più grande di ogni altro Lacertino di
Europa, è specie non solo essenzialmente meridionale ma propria di alcuni distretti e
LACERTA OCELLATA.
rara molto fra noi ehe d’altro luogo d’Italia non l’avemmo ehe dalla riviera orientale di
Liguria : quando al contrario la Spagna e la Francia meridionale la posseggono in copia.
Gome ben si rileva dalla sinonimia nacquero senza dubbio da questa specie nel la
fantasia di alcuni naturalisti la L. lepida e la L. Jamaicaj le quali altro non sono per
avventura ehe questa sola, cui la età fa variar di grandezza e di colori. Confusa da
LinneO con la L . viridis meschiata da lui con la agilis. non fu conosciuta dal Lau-
renti, e fu dal Lacépède e dal Latreille creduta una varietà della prima, ma ne ando
distaccata dal Daudin, quantunque poco felice ordinatore delle Lacertae.
Questa grossa robustissima Lacerta ha ingente il capo, il muso ottuso e compres-
so, le tempie assai turgide : il collo, il torace, il bacino grossi ugualmente: il ventre
più largo il doppio. La celata ehe gli ricuopre il cranio, lunga la duodecima parte della
totale lunghezza, vien compresa tre volte e tre quarti nel tronco, e sette volte e un
quarto nella coda. La piastra frontale appena più larga ail’indietro ehe all’innanzi offre
ivi un angolo assai spofgenle: l ’occipitale assai sviluppata, più estesa in larghezza
della frontale, ha forma trapézoïdale, essendo larga almeno quanto gli scudetti parietali.
La piastra interparietale, poco più Stretta all’indietro che all’innanzi, è di forma pentagona:
tutte tre queste piastre si vedono solcate da strie parallele a’margini loro.
Sei per ciascuna banda sono quelle che abbracciano la base della mascella inferiore.
II collare formasi di squame grandette rotondate all’estremità posteriore, e perciö ve-
desi figurato a merli. Otto soltanlo sono Ie serie compiute delle lamelle addominali:
e due ve ne sono innoltre più esterne, composte da larghe squame paraboliche, che
non giungono al di là dei fianchi. Paraboliche eziandio e poco larghe sono le squame
delle due serie di mezzo che ne contano trentuno o trentadue per ciascuna: le altre
serie le hanno molto più larghe quadrilatère, ma col lato esterno obliquo e rotondalo.
Quindici o dieciotto lamelle costituiscono il cosi detto triangolo pettorale. La lamina
preanale è larga, ed isolata, non essendo preceduta da veruna squama. I tubercoli graniformi
del dorso sono attondati minutissimi disposti in serie trasversali. La coda,
quantevolte sia perfetta, si compone di oltre a cento marcatissimi verticilli: i primi
de’quali sono costituiti da circa quattro dozzine di squame lunghe, strette, leggermente
carenate parallelamentë ai loro margini, e terminate a guisa di acuto dente. Una doz-
zina o poco più sono Ie glandole o pori femorali, e la serie loro non si prolunga al
di là della piega dell’inguine. Le membra sono pingui e ben muscolose : le zampe anteriori
giungono all’apice del muso qualora le tendiamo al dinnanzi; le posteriori fino
all’ ascella. Sono di ugual lunghezza il braccio, 1’antibraccio e il podio anteriore, il cui
terzo ed il quarto dito son quasi uguali fra loro ed i più lunghi: prossimo ad essi in
lunghezza è il secondo, a questo il quinto: il pollice è il più breve. I piedi posteriori
sono più lunghi della gamba : le dita loro decrescono dal quarto al primo : l’ultimo, os-
sia l’esterno, disteso in avanti non oltrepassa il secondo.
I colori ehe mostra la Lacerta occhiata adulta sono i seguenti. Al disopra vedësi
dominare il verde ehe sul capo qualche voila và cambiando in giallo. La palpebra
superiore porta un gran punto nero. Il disopra del collo e del dorso resta irregolar-
mente diviso da dodici o tredici fasce nerastre trasversali più o meno decise, sopra
ciascuna delle quali son macchie gialle tendenti al verdastro poco dissimili dal colore
del fondo, da cui perciö debolmente rilevano. Moite volte quelle fasce sono interrotte
in modo ehe compajono sollanto ai bordi delle macchie, perciö si vedono esse con-
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