trovasi una variété notabilissima ehe il Fitzinger gié un tempo considéré come specie,
denominandola Coluber Neumayeri3 dalla quale il signor Fleischman trasse i caratteri.
del suo nuovo genere Rhabdodon. Anche di questa variété presentiamo qui la figura,
ondé abbia a riuscir piu compiuta la cognizione della Serpe ehe stiamo illustrando.
Questa fu riferita dal Wagler al suo genere Coelopeltis da noi adottato come sud-
divisione del genere Colubert segnalata principalmente dalle squame del dorso concave
e dal dente posteriore della mascella di sopra più Iungo degli altri, conico, ret-
to, rivolto all'indietro, acutissimo, solcato sulla parte esteriore, vestito di una guaina
molle, rilassata, ehe è un prolungamento della gengia. 11 sottogenere présenta di più i
seguenti caratteri. Capo non molto distinto, poco più lungo ehe alto, ovato, alquanto
compresse verso 1'apice, con la fronte declive e leggermente concava, e con due in-
cavi o solchi larghi ehe partendo dallo scudetto rostrale s’innoltrano fino agli occhi:
mandibola breve: narici rotonde scolpite nel mezzo di uno scudetto: occhi grandi con
pupilla rotonda: piastra del vertice eampaniforme, ma lunga, angustissima: scudetti so-
pracigliari molto sporgenti oltre agli occhi : due scudetti lorei per parte quadrangolari :
un solo scudetto oculare anteriore grandissimo ; : due posteriori, niuno inferiore: otto
scudetti marginali del labro superiore, dieci d e ll'inferiore: la regione temporale co-
perta da squame, priva di scudetti: tronco terete, lunghissimo, assottigliato verso il
capo, e più verso la coda: squame lanceolato-romboidali, acute, incavate per lo mezzo,
levigate; pm larghe assai, quasi triangolari e piane quelle dei fianchi: coda terete, sot-
tile, non raolto lunga. Abitudini da Serpi terragne: soggiorno in luoghi arenosi.
Proprio questo genere dell'Asia occidentale, dell’Affrica e dell’Europa méridionale
awiemasi un poco al Psammophis. Han comune questi due gruppi una notabile particularité
anatomica, per la quale appunto il Boie fondé il suo genere Psammophis, ehe
prima abbracciavali ambedue; ma odiernamente ne'confini impostigli dal Wagler ben
si distingue per lo scudetto affatto lineare del vertice, per lo loreo lunghissimo (non
gié quadrato), pel volto non solcato, e più di ogni altro per le squame piane, non
incavate.
La Coelopeltis monspessulana ha il capo allungato, erto, stretto, assai eompresso;
quasi quadrangolare, non solo spianato superiormente ma pur concavo verso la fronte,
smussato all’ apice del muso ehe sporge assai oltre la mandibola. Bocca molto fessa al
di lé degli occhi, coincidendo questi sopra la metà della sua apertura,,grandi, rotondi,
sporgenti, e sovrastati da spigoli assai rilevati: il diametro loro uguaglia due terzi délia
distanza ehe passa fra l’uno e l 'altro, non meno ehe fra ciascuno di essi e la punta
del muso. Lo scudetto del vertice è quasi due volte e mezzo più lungo di quel ehe sia
largo anteriormente, ed è più ristretto il doppio all’iudiétro dove termina in punta ro-
tondata. Gli scudetti occipitali son più lunghi ehe larghi, ed il complesso loro présenta
la figura di cuore coll’apice troncato-smarginato; Il tronco è cilindrico col dorso leggermente
carenato, col ventre perfettamente arcuato, grosso nel mezzo ma attenuato molto
alle estremità. La coda conico-assottigliata è più di un quarto della lunghezza totale.
Le squame del dorso sono disposte in diciannove file: Ira le quali son più larghe quelle
dei lati ed msieme più piane. Le piastre addominali ascendono da j 68 a 182 e gli scu-
detti sottocaudali da 75 a 90. b
Negli adulti, mutata appena la pelle, e nei maschi sopratutto prima ehe siansi insu
diciati, mostrasi il disopra del capo e del corpo d’un bel color yerde offrendo sollanto
una tinta nera più o meno decisa sul dorso ayanti la metà di esso, spesso cosi intensa
d ie sembra ivi macchiato di fresco inchiostro. Il yentre è di bel giallo ebiaro ordina-
riamente sparso di maccbie turchinastre o nerastre piu. distinte yerso il margine libero
delle lamine addominali, di maniera cbe ivi si yeggono quasi tinte di fosco. I fianchi
appariscono di un turebinastro smaltato, sebbene fissando meglio lo sguardo sulle squame
dei lati scorgansi tinte a più colori; di nero alla base, di bianco sui margini, di
cenerino nel centro: le più inferiori sono gialle a metà. Ma questi yivi colori ben
tosto si appannano; il dorso addiyienê yerde olivo, e perfin cenerino, per lo ingros-
sarsi, solleyarsi e insudiciarsi dell’ epidermide : e cosi pure il yentre si fa biancastro,
frammisto più o meno di grigio; colore che yien pure a predominare sui fianchi.
Men yiyi ma più yariati sono i colori de’gioyani: i quali superiormente si yeggono
con fondo cinereo sparso di macchie fosche, disposte in serie longitudinale per lo mezzo
del dorso, oye son larghe, e separate appena da lineole più chiare, trasyersali; ed in al-
tre due serie sui lati, oye sono più piccole, marginate di giallastro, meglio distinte ed
alterne. Una maccbia più grande di tutte le altre si yede sulla nuca, e questa yi si di-
yarica a guisa di mezza luna. Le piastre del capo sono foschicee, più sbiancate e yario-
pinte su i margini. I fianchi sono punteggiati di bianco e di bruno. 11 yentre nelle sue
yenature ci si offre con quatlro fasce bianebe irregolari, separate da altre tre fasce di
giallo rossastro, irregolari pur quesle; 1’intermedia delle quali è la piu larga. Simil-
mente yariegate di maccbie fosche, bianche e gialle sono la parte inferiore e le laterali
del capo, le quali ultime son pur marginate di nero. Gli esposti caratteri si manten-
gono nel Rettile fino ad una certa età piuttosto inoltrata, cioè finchè giunge a due 0 tre
piedi di lunghezza ; quindi scompariscono rapidissimamente e sbiadiscono i colori ; cam-
biaraento cbe anticipa nei maschi. Alcuni esemplari si mostrano quasi del tutto cene-
rini con punteggiatura di solo nero o fosco. In altri il nero si frammisebia con la tinta
generale, restando pero moite squame punteggiate o marginate di biancastro. In tutti
l’iride è sempre bruna nella sua circonferenza, e quasi ranciata intorno alla pupilla.
L’esemplare masebio cbe abbiamo effigiato ba la lunghezza di tre piedi e un polli-
ce, lunga noyé pollici ëssendo la coda. Il tronco, doye maggiormente s ingrossa, ba circa
due pollici di circuito. Il capo è lungo un pollice è tre linee, largo sette linee, alto più
di sei. Le piastre addominali ascendono a 178 e gli scudetti sottocaudali a 89. Il capo
superiormente è di color cinereo-oliyastro tendente al bajo, con una lineola bruno-fosca,
sottile, che contorna tutte le piastre, la quale più cbe altroye si fa yedere lungo la com-
messura de’ due scudetti frontali posteriori intorno alla piastra del yertice ; anzi aile due
estremità del lato anteriore di questa si dilata in una macchietta quadrata : lo scudetto
sopracigliare ba pur esso la bruno-fosca lineola sul margine, fuor che dal lato esteriore,
oye non è visibile: e nel suo mezzo, ossia precisamente al di sopra dell’occhio, hawi
un cerchietto bruno-fosco cbe ya a toccare tanto il margine esterno quanto l’interno:
tutto lo spazio di questo scudetto cbe riman dietro al cerchietto ora accennato e di un
colore più tendente al bajo cupo cbe non le altre parti superior! del capo. I cinque
scudetti marginali anteriori del labro di sopra banno il color olivastro degli scudetti
frontali e di quello rostrale, ma mostrano unajuola bislunga cinereo-sordida contor-
nata da una lineola bruno-fosca, la quale ajuola si osserva in tutti coricata presso il
margine del labro, fuorchè nel terzo in cui è più alta cbe larga, e con l’estremità superiore
ya ad incontrare lo scudetto oculare anteriore, cbe è pur di colore cinereo