linee e mezzo è quasi terete, ventric'oso, privo di verruch«,,e affatto liscio; il dorso è
spianato nel mezzo con due oscore carene una per parte. Il colore di tutto l’animale
superiormente k d u n cinereo verdastro oppure bruno, sparso di punti grandetti nen,
piuttosto numerosi, isolati: dalla pünta del muso partono cinque linee nere, che segnano
la parte superiore del capo, l’estreme delle quali attraTersano gli occhi e si prolungano
6n sui lati del collo. La gala è bigjo-chiara con puntr neri irregolari; il petto ed il yen-
ire sono d’un color ocroleuco più o meno rosseggiante, con la parte media tinta per lo
più di color-rosso di minio, e con macchiette o punti tondi, che qualche yolta tendono a
ordinarsi in quattro file. La coda del color del dorso, col taglio inferiors,rossastro, lun-
go il quale scorre dai due lati una linea più pallida segnata da una serie di macchiette
nere, è notahile per la sua lnnghezza in paragone degli altri Tritoni nostrali, ed e acutis-
sima, compressa fin dalla base coi lati quasi piani, talchè i due tagli che sono pressochfc
rettilinei, appariscono orlati da una sottile ala membranosa: quest’ala dal taglio superiore
della coda risale lungo il dorso per fonnaryi una cresta integerrima, che giunge
fino alla regione occipitale, e diminuisce insensibilmente d altezza : questa cresta, che
nel maschio è alta più d’una linea all’origine della coda ed è screziata di nero come il
resto del corpo, nel tempo degli amori è più eleyata, ed ha il margine leggermente
undulato; nella femmina è meno syiluppata, e si riduce ad un semplicè cordone. Le
zampe lunghe cinque linee, delle quali le dita più lunghe occupano una linea e mezza,
pel colore sono simili al dorso esteriormente, interiormente simili all’addome, e in pari
modo punteggiate di nero: le dita sono leggermente depresse, molto divergent!, libere;
nel solo maschio al tempo degli amori quelle dei piedi posteriori sono lobate, alquanto
connesse alla base: le membrane che formano i lobi si obliterate) poi a poco a poco,
e finalmente svaniscono del tutto. Anche la cresta dorsale del maschio e i margini mem-
branacei della sua coda si ristringono notabilmente dopo la stagione delle nozze: essa
coda conserva perù la sua luDghezza, e prende un taie aoume nell’apice che appa-
risce terminata da un’appendice filiforme. In questo stato il nostro Tritone fu considerate
da moltissimi Erpetologi anco de’più accurati come specie distinta, e fù chia-
mato Salamandra palmataj owero palmipes,
Delle specie più normali di Triton oltre questa e la precedente noi non ahbiamo
rinvenuto finora in Italia che la Salamandra alpestris di Bechstein, comune sulle alpi
Apuane.
TRITONE CARNEFICE
t r it o n pedibus fissis; corpore verrucosoj supra fusco-olivaceoj linea dorsali sülphurea;
abdomine aurantiacOj nigro maculäto; cauda scabriusculaj compresso-cültriformij
supra rectilinear acie inferiore aurantio-rubra.
TRITON carnifex, Laur. Spec. Med. p. 38. e t 145. sp. 4 1. tab. I I . fig. 5.
SALAMANDRA cArnifex, Schneid. Hist. Amph. I . p. 71. sp. 7.
LACERTA lacüstris $, Gmel. Syst. N at. I . p. IOÖ5. sp. 48.
LE TRITON BOURREAU, JBonat. Erpel, p. 151]. sp. 5.
O o tto il nome di carnifex descrisse il Laurenti una specie di Tritone notabile pfer
le sue abitudini terrestri, e quel nome dagli autori posteriori fu riferito arbitrariamente
corne sinonimo d’altre. A parer nostro la descrizione che-si legge nel citato autore, e
la figura quantunque rozza cbe l’accompagna, dimostrano abbastanza che alla specie del
Laurenti per lappunto appartiene il Batrachio di cui siamo per tener discorso; ma
chi si attenesse ai soli scritti dei moderoi Erpetologi s’indurrebbe facilmente a tenerlo
per nuovo.
Questo Tritone è lungo poco più di tre pollici, dei quali un pollice e nove linee la-
sciando fuori la coda: il capo non è distinto dal tronco: il corpo ha la grossezza di
quattro linee, è terete, leggermente yentricoso, corrugato e tutto coperto di piccolissime
yerruche molli, quasi obsolete di sotto: egli è fosco oliyaceo di sopra senza macchie
distinte: il dorso non ha alcun yestigio di cresta, ma in, ambo i sessi è segnato lon-
gitudinalmente da un’elegante linea di color sulfureo, che parte dalla nuca e termina
alla punta della coda: questa linea dà in rosso in alcuni individui. La gola è oliya-
cea macchiata di fosco e punteggiata di bianco: il petto e l’addome sono d’un rancio
rossastro con macchie nere mediocri, attondate, per lo più isolate. La coda lunga un
pollice e tre linee è del color del dorso, compressa si ma coi lati alquanto conyessi
dalla base fino a due terzi della sua lunghezza: il taglio inferiore è d'un rancio rossastro
e più acuto del superiore, il quale dalla base alla punta segue una linea quasi
retta: essa coda è tutta sparsa di minutissime yerruche, che non mancano neppure
verso la punta. Le zampe hanno più di mezzo pollice di lunghezza comprendendoci
le dita, le più lunghe delle quali hanno poco più di due linee: esse sono tutte per-
fettamente libere, tereti, sottili ed acute: le zampe sono del color del dorso, ma con
la parte interna e la punta delle dita di color rancio chiaro; le yerruche palmari e
plantari sono grandi e d’un color rancio vivace.
Abbiamo osservato molta costanza nelle forme dell^ specie di cui ora parliamo, e
cosi pure ne’suoi colori. Lo stesso non abbiamo potuto dire del Triton cristatusj il quale,