COLUBER HIPPOCREPIS
COLUBRO SARDO
pehio PS jlaviduSj dor si maculis orbiculatis distinctis unica serie j macülisque lalerum sub-rhom-
boidalibus nigris; subtus utrinque nigro-maculaius: pilei fasciis transversis nigris pluri-
bus ; altera magna interoculari j altera occipitali ad oris angulos protensa; scuto vertir
cali campaniformi: cauda quadrantali.
Juy. Adulto similis. Scut, abdom. 232—244* Scutell. subc. par..86—98.
coluber hippocrepis, Linn. Mas. Ad. Fred. I. p. 36. tab. 16. fig, a . Id. Syst, NaU I.p. 388. Gmel.
Syst. Nat. I.p. 1117. Lacép. Quadr. Ov. et Serp. II.p.1 1 7. Bonnat. in Tall. Ene. Opldol. p. a6.
sp. 55. lab. a8. fig. 58. Shaw, Gen. Zool. I II. p. 5i8. Latr. Rept. IV-p- i 3o. Baud. Rept. VIp.
249. Fr. Boie. Fiti. Vert. Mas. Wien, in N. Class. Kept. p. 5j.sp.*$. Gent, Descript, in
Act. Taurin. Phys. et Math. XXXVII. cum fig.
matrix HIPPOCREPIS, Laur. Spec.Med. p. 76. sp. i5S.
coluber (nATRIx) hippocrbpis, Tar. a, Merr. Syst. Amph. p. io 5> sp. fio.
coluber diadema, Bonelli. Géne in tab. loco citato.
MATRIX bAhiensis, Wagl. Serp. Bras. tab. 10. fig. a.
feriops hippocrbpis, Wagl. Syst. Amph. p. 189. gen. 77. Id.Descript, et Icon. Amph. III. tab.5s~
FER-A-CHEVAI-, Daubent. Diet. Erp. in Enc.Meth. Hist. Nat. III. p. 626.
COULEUVRE PER A CHEVAL, Daud. loc. cit.
..................................? Geoffr. in Descr. de VEgypt, tab. 4- fig. 5»
FFERDBHUF COLUBER, Filtinger, loco citato.
N e l l a illustrazione del museo del Re Adolfo Federico Liimeo descrisse e figuro
il presente rettile assegnandogli per patria 1’America, benchè viva realmente in £u-
ropa e nell* Africa settentrionale. E facile per6 lo spiegare tale abbaglio solo che si ri-
fletta quanta facilità avessero in tempi meno illuminati i venditori di oggetti naturali
a farli credere venuti dalle regioni più reputate per le loro curiosità, come le Indie,
1’America e simili. Anche prescindendo dalla mala fede di costoro, ognun sa quanto
spesso nelle collezioni più numerose vengano scambiati inavvedutamente i polizzini su
cui stanno registrate le provenienze dei varj capi. Àllorchè in tempi a noi più vicini il
Bonelli di Torino ebbe aile mani lo stesso animale j statogli inviato dalla Sardegna, fu
tentât© a crederlo nuovo, e da prima gli destiné il nome di Co lu b e r sardus, poi quello
di Coluber diadema. Fra 1’ epoca di Linneo e quella delle osservazioni del Bonelli gli
Erpetologi che hanno riferito il Coluber hippocrepis altro non han fatto che seguire le
tracce di quel primo autore. Ora siamo informati che alcuni de piu insigni Zoologi di
Parigi inclinano a conservare il nome diadema in favore di questo nostro Rettile, che
han ricevuto d’Algeri, nutrendo tuttavia qualche dubbio sulla identità del medesimo
con 1’ hippocrepis Linneano. Gli Àlemanni pero sono concordi nel riconoscere tale identità
chiarita sugli esemplari esistenti nei Musei, e lo stesso Professore Géné di Torino
successore del Bonelli, nell’atto di pubblicare una memoria destinata a darne conto, s è
lasciato persuadere della nécessita di adottare un simil partito.