cosa alcuna da allegare in contrario. Merrem non ha fatto che registrare quel nome
senza aggiunger nulla che meglio facesse conoscere il soggetto. Fit Boie che nel porre
a riyista le specie di Merrem trasferi al C. monspessulanus il nome specifico gitondicus
che militar fece nel suo genere Psammophis. Era precedentemente ayyenuta Jastessa
Serpe nelle mani del Wagler, il quale pero ayendola ricevuta insiem con altre manda-
tegli dal Brasile non s’avyide che fosse il Col. monspessulanus, e senzà neppur sospet-
tarla europea la chiamo Natrix lacertina, nome che camhio in Coelopeltis lacertina quan-
do stahili i numerosi suoi generi di Ofidii. Persuaso il Boie dell’ esattezza delle osser-
yazioni di Wagler ammise la di lui Natrix lacerlina come specie brasiliana di Psammophis,
non accorgendosi che sotto due nomi diyersi registraya una cosa sola. 11 chia-
rissimo Fitzinger non si discostando dal Wagler mantiene ora il nome di Coelopeliis
lacertina, henchè la creda il C. girondicus, forse perché prima l’ayea detta Malpolon
lacertinus, riferendola ad un. suo nuoyo genere artifiziale che ha poi abolito.
Il dottissimo nostro Monsignor Banzani conserva nel Museo cui degnamente pre-
siede un esemplare del Rettile in questione che presso di lui abbiam yeduto. Con quella
sagacità che tanto lo distingue conohhe a quale de’ gruppi del Wagler appartenga il Serpente,
ma non rayyisando in esso né il Psammophis girondicus, né la Natrix lacertina
lo credè diyerso dalla Serpe dell’ Erpetologo Bavaro e ne fonda una n.uoya. specie di
Coelopeltis, cui dette il nome di monspessulana perché suppose con gran proprietà che
potesse corrispondere al Col. monspessulanus dell’Hermann. Non ayendo noi potuto fin
qui ottenere la memoria che egli ne lesse agli accademici holognesi, della quale ayem-
mo sol tanto notizia pel succinto rendiconto stampatone in foglietti yolanti, ignoriamo
quali buone ragioni l’ahbian persuaso a separar quella Serpe dalla Coelopeltis lacerlina
del Wagler, cui ne semhra che speltt fuor d’ogni duhhio.
Sommi Erpetologi francesi nei loro ragguagli all’Accademia hanno confuso due di-
versissime Serpi insieme yolendo pruovare che il Coluber monspessulanus dell Hermann
fosse quella specie il cui gioyane yien detto Coluber Her.manni nella Fauna Francese
cioè il Rhinechis Agassizii delle Icônes Ampbibiorum. Esempio segnalato della confu-
sione tuttora régnante nella Ofiologia si è quella Serpe tanto inesplicahilmente riferita
alla nostra. Pallas ed Hemprich la dissero Coluber booeformis, lo Schinz Coluber scala-
ris, il Duméril Coluber bilineatus, l’Oppel Coluber Meiffrenii, 1’Agassiz S.imus Danmanni,
e il Dugès già un tempo la tenne per yarietà del Coluber laevisl Ma tal Serpe che
ahita nella Francia méridionale e nella Spagna, non perô nell’ Italia, si accosta moltis-
simo ail’Elafe quadrilineata di questa Iconografia, e puo riferirsi appena ad un gruppo
distinto lontano quanto altri mai, specialmente per la innocentissima dentatura, dalla
sezione in cui naturalmente va a collocarsi il Serpente di cui ci siamo occupati.