nere Bombinator. Non bene pero riuni ad esso 1 ' Alyles che ha cospicuo il timpano,
eselusone il Pelcbatrs che lo ha nascosto, pel qual caraltere altri ve lo riunivano senza
badare alla pelle liscia. Nello stato presente della Batrochologia conviene che un Ra-
nide riunisca in se tutti i seguenti çaratteri per farsi riconoscere in Bombinator^ carat-
teri che in Europa si rawisano nelle sole due specie da noi figurate, aile quali non
crediam che alcun Ranino esotico possa riunirsi, compreso quello dell’ Oceanica che
nel Museo di Leida vien riputato tale, e non è forse diverso dal preteso Bombinator Australis
del Gray.
Corpo breve, toroso, col dorso convesso: capo rotondo, quasi convesso, di muso ot-
tuso; narici collocate superiormente; timpano latente; tronche eustachiane tanto minime
che si reputarono nulle; occhi grandetti, protuberanti, approssimati fra loro, di
pupilla che alia luce del sole si contra©. triangolarmente: bocca fessa al di là dell’oc-
chio: denti alla mascella ed al palato, ma non alia mandibola; quei del palato piccoli,
disposti in due vicini gruppetti piii indietro delle narici: lingua tutta saldata al mento,
intiera, orbicolare, tenuissima. Cute sparsa densamente di verruche e scabra di punte,
senza parotidi. Art! posteriori allungati; dita délie gambe anteriori libéré e brevi; quelle
delle posteriori, delle quali il quarto è il più lungo, palmate da crassa e larghissima
niembrana.
Vivono sempre nell’acqua i nostri Ululoni nuotando e saltellando fra le Conferve, i
Potamogeti ed altre piante palustri. Non temono la luce come i Rospi, e si compiac-
ciono invece del sole più cocente, col quale rivalizza in splendore la loro pancia infuo-
çata. Qridano sordi, malinconici, somiglianti a’ Gufi, e ben diversi da un campanello,
giacchè piuttosto che agli acuti meglio saria paragonarli ai bassi, quando accompagtFano
talvolta di estate il concerto delle Ranocchie. Non fastidiscono le acque saturatissime di
sale, ma prediliggono i torbidi stagni; ove con le narici e gli occhi a fior d’acqua emelte
il masohio un più lugubre gemito al tempo della Venere, che ésercita Testate, tenendosi
strettissima pei lombi la feramina. Ma in tutti i tempi cerca di aecoppiarsi il lussurio-
sissimo animalaccio ; e non solo prodiga alia femmina fuor di stagione abbracciamenti
infecondi,ma dà di pigiio a qualunque altro acquatico Ratrachio, non perdonando a Rospi,
a Ranocchie, ne perfino agli slessi Salamanclridi, Non di rado la mattina e la sera
awenturansi sul terreno asciutto, ove sorpresi, pongonsi, o pel timoré-o per la rabbin, in
attitudine Scorpionescoj giacchè resupinatisi, schiacciatisi, ed incurvàfîsi a pancia per
aria, ripiegandosi sopra se stessi rovesciano e capo e parti posteriori sulla s chi en,a, mo*
strando al nemico il fuocato lor ventre, accostando sempre più alla s chien a il capo con-
vulso ed i piedi, co’quali cuopronsi gli occhi. Che se tu siegui a dar loro noja, frarnan-
dano dai pori, specialmente delle cosce, una spuma ingrata agli occhi è nauseanle allé
narici. D’inverno s’internano profondissimameiite nel fango, d’onde è quasi irnpossibile
il trarli fuori; e nei climi freddi per fuggir il gelo scavansi tane ad otto o dieci piedi
di profondità nei pantani. Grandissime son le uova che depone la femmina in fondo a
quelli acquislrini, spartite in varie masse che non emergono mai, nè aggomitolate mai
a fascie o cordoni come in altri Ranidi, fra’ quali sono i soli ad avere uova sproporzio-
nate alia propria mole. I giovani giungono di tre anni alla piena statura; e quantunque
pria di quella età non siano atti alia generazione, tuttavia non aspettan di giungervi
per tentarne le prove.
La scella dei nomi non è cosi indiferente cosa come la si potrebbe credere. Che jgl
Tottimo nome specifico igneus fosse stato sempre applicato al.nostro Ululone, quanti
mai errori avremmo conosciuto di meno! Ma Linheo sventuratamente, dimesso il nome
di Rana variegata ( che già forse avea delto Hyla?) gT impose quello di Rana bom-
binüj solo perché cadde nell’error© di coloro che lo credeltero il CampanisonOj attribuée
dogli la voce deWAlytes ohstetricans.
11 Bombinator ig n e u s non maggiore delT Hyla vividisj è poco allungato, tozzotto, e
misura un pollice e tre quarti appena; le sue gambe anteriori son lunghe otto linee, le
posteriori un pollice e dieci linee: gli occhi poco sporgenti, piccoli, di pupilla triango-
lare ad angoli uguali, colTapice rivolto in basso, e variabile second© la luce come nell’
Alytesi la bocca fendesi non molto al di là delTocchio: una piega cutanea bene se-
gnata stendesi sotto la gola. La cute tutta verrucosa e bernoccoluta vedesi longitudi-
nalmente ripiegata sopra çiascun banco ; quasi liseio. è il di sotto delT animale. I piedi
sono gracili: i diti sono depressi, disugualissimi, quelli pero delle palme son cortini e li-
beri, il primo più breve di tutti, il terzo più lungo di ogni altro, il seconda e il quarto
eguali fra loro; mentre quelli delle piante son lunghetti, sottilissimi, e quasi totalmente
palmati, cresoenti per grandi eguali gradi dal primo al quarto, essendo il quinto di
mezzana lunghezza tra il secondo e il terzo. Il colore superiormente è d u n olivastro
terreo, al di sotto è pezzato di arancio fuocato e di azzurro.
I giovani mostransi meno verrucosi, di un color olivastro forse più chiaro, mac-
chiato perè & frammisto di molto nerastro.: inferiormente sono bianchicci macohiati
di nero. Fulvastri sono i girini, solleciti per© a vestire le rnacchiuzze turchinastre sotto
la pancia: larghissima è la verticale lor coda, e da principi© munita di create, e di qual-
che denteliatura sfrangiata, che indica anch’ essa un’addizionale analogia coi Tritoni,
ai quali il nostro. Ululone somiglia perfin nei colori.
Trovasi per tutta la Francia, nella Germania, e perfin nella Svezia e nella Russia:
desiderasi nondimeno nell’Inghilterra; e seppur vive in Italia, ove sostituiscelo. la specie
seguente, cio non è che nella Svizzera italiana,. e al di là delle Alpi»