dopo ristrettolo secondo natura, ma che potria forse conservarsi per una porzione di es-
so: Dasypeltis, Hypsirhina ed Helicops del Wagler; Cerberus del Cuvier; ed Erpeton del
Lacépède, dal quale non sernbra diverso il Rhinopirus del Merrem. Rimandiamo i lettori
agli articoli riguardanti le altre vere Natrici, e solo insistiamo che la supposta Natriae
Elaphis, o per meglio dire il nostro Elaphis quadrilinealus, non mérita nemmeno un po-
sto nella sottofamiglia dei Natricinj, essendo normalissimo Colitbrino a scaglie carena-
te, siccome ognuno avvertirà facilmente.
Oltre le quattro Natrici italiane, l’Europa vanta ancora ne’ suoi confini più orientali
la Natrix Hydrus e la Natrix scutata, indicated per la prima volta dal Pallas. Non pos-
siamo poi giudicare di quelle Natrici dalmatine, sulle quali fondava il Dottor Otth la
sua Natrix emarginata, perché vedeale colle squame posteriorménte intaccate. Sonovi ancora
Natrici in altre parti del mondo: una cioè nell’Africa méridionale, non differendo
dalle nostre quelle della settentrionale; altre nell’Asia e nelle grandi isole all’oriente di
essa, essendovene due proprie del Giappone; parecchie poi nell’ America settentrionale,
priva restandone la méridionale, ove le rirnpiazzano gli Homalopsis che sono eziandio
dell’ Asia tropicale, e priva parimente la Nuova-Olanda.
Ogni temperalura Je giova; e se alcune specie si circoscrivono in angusti confini,
altre si dilatano per gran tratto di paese. Le acque stagnanti, e le correnti ombrate nelle
sponde piacciono loro, cui somministrano Ranocchie e Pesci. Alcune, come la Natrix
lessellata, passano la vita nel liquide elernento; altr-e, come la Natrix torquata, vagano
per ogni terreno, e fin per le altissime montagne ; altre si addimesticano pur nelle case,
e sogliono rimpiattarsi in fenditure e in buche di Topi. Tutte pero essendo nuota-
trici ed urinatrici eccellenti preferiscono le acque ad ogni altro rifugio. Facoltà ne accre-
scono loro la general conformazione, le coste meno arcuate e più orizzontali ohe nelle
Serpi terrestri, le apofisi vertebrali larghe, nella cui robustezza i muscoli locomotivi a&-
sai sviluppati fortemente si appoggiano: tutte le apofisi inferiori assai pronunziate, quelle
della coda specialmente, disposte in doppia sérié, e lunghe; e le sue vertebre robustis-
sime. Socievoli in alcune stagioni, passano i freddi inverni avvizzite, inerti, ed accumulate.
I feti sbucciano tardi e grandicelli dalle uova. I giovani differiscono dagli adul-
ti, perché hanno più vaghi, più decisi e rilevanti i colori: ma. tra i sessi non corre al-
cuna diversità.
Da lato alla esposta Natrix abbiam posto la figura di quello Zacolo siciliano, pel
quale dubitativamente proponevamo il nome di Zacholus Fitzingeri quando trattammo
dello Zacholus Austriacus. Que’dubj che in allora incontrammo non avendo noi potuto
sciogliere in lungo tratto di tempo, e nient’altro potendo aggiungere a quanto in propo*
sito dicemmo; abbiam voluto che diligentissimamente si rappresentasse il capo dell’animale
nell’atto abituale che gli si gonfia viperinamente per l’ira: il che ne’tanti esem-
plari viventi dell’ Austriacus, quantunque in mille modi eccitati, non abbiam veduto
a quel grado giammai.