base del dente s’insinua pel canale pervio del medesimo, e prorompendo dall’apertu-
ra inferiore s’ injetta nel profondo della ferita.
Non mancano negli esseri dei quali parliamo i denti solidi comuni agli altri Ser-
penti : inferiormente sono essi impiantati lungo le ossa della mandibola, superiormente
ye n’ha una fila per parte lungo le ossa palatine. In alcuni le ossa mascellari portano
esse pure denti solidi oltre i forati, in altri sonovi questi secondi soltanto. Dalla diffe-
renza di condizioni or accennata possono riconoscersi le due famiglie da noi denominate
Hydridae e Viperidaej ehe accolgono tutt’ i Serpi forniti di denti forati, le
uova dei quali si schiudono prima d’uscire dal ventre della madre. Lasciando ora
da parte la famiglia Hydridae^ ehe non comprende animali delle nostre regioni, scendia-
mo subito a parlare dell’ altra distinta per la mancanza dei denti solidi sulle ossa della
mascella. Costanti sono in questa le pupille allungate yerticalmente, la mascella supe-
riore assai breve, lé squame del tronco embricate, la coda corta. Si scinde in due sot-
tofamiglie, Viperina cioè e Crotalinaj distinte per due fossette che portano sul capo fra
gli occhi e le narici i Serpi da cui viene costituita la seconda, le quali fossette mancan
del tutto in quelli ehe forman la prima.
Sei sono i generi che annoveriamo nella sottofamiglia Viperina3 cioè ElapSjEchiSj Co-
braj Viper aj Peîias ed A sp is. h'ElapSj Schn. esce dalla norma comune, e perché ha il cor-
po cilindrico, il capo poco distinto, la bocca picciola, tende verso YEryx di Daudin, tipo
d’una delle sottofamiglie degl’ innocui Boidi. Normali possono dirsi più propriamente gli
altri cinque generi, e formano un complesso manifestamente compatto. luEchis Merr. si
fa riconoscere perché ha la parte inferiore della coda coperta di piastre intiere, ana-
loghe a quelle del ventre, le labbra coperte di squame, non di scudetti : corne suo tipo
puo aversi YEchis carinata^ Merrem: tutte le specie sono Asiatiche, oppure Africane.
Nella Cobraj Laur. le narici sono supere; non h aw i alcuno scudetto sopracigliaré, né
spigolo rostrale distinto: tipo del gen ere è il Coluber atropos di Linneo: le specie sono
dell1 Africa. La Vipera, Laur. ha le narici laterali, una piastra sopracigliaré liscia, dalla
quale parte uno spigolo acuto, orizzontale, ehe giunge alla sommità dello scudetto rostrale
; tutto il capo coperto superiormente di squame e prominente all’ apice : suo tipo
è il Coluber aspisj Linn. ed ottimo esempio la Vipera ammodytesj ehe or ci accingiamo a
descrivere: le sue specie vivono nell’Europa, nell’Asia e nell’ Africa. Il PeliaSj Merr.
( Coluberj Laur. ) ha il capo superiormente spianato, non prominente all’apice, coperto
di scudetti, fra i quali il verticale e gli occipitali sono grandetti, gli altri picçioli; lo
scudetto sopracigliaré, le narici e lo spigolo rostrale corne nella Vipera: il vero Coluber
berus di Linneo gli puo servire di tipo: le specie sono dell’Europa e delle regioni selten-
trionali dell’Asia. JLÏAspisj Laur. (non Wagler) ha le narici clausibili, situate nella parte
anteriore del capo, il rostro ottusissimo, due prominenze al di sopra , degli occhi ehe
rassembrano corna: suo tipo è la Vipera ce rastesHasselquist: è proprio dell’Africa.
Oltre le già accennate sonovi altre condizioni comuni aile specie del genere Viperaj
ehe meritano d’essere riferite più alla distesa. Il capo è assai distinto dal tronco, di figura
piriforme, depresso posteriormente, qualche poco compresso verso il dinanzi: di
sopra è appena convesso, non vestito di scudetti, ma d’un vario numéro di squame
picciole, ovate o ovato-lanceolate, ottuse, irregolari nella forma e nella disposizione-,
tutte convesse: quelle collocate nel tratto anteriore al vertice prive di caréna, le re-
stanti segnate da una caréna longitudinale risentita ; talvolta alcune di quelle poste dietro
al punto intermedio fra gli occhi hanno proporzioni al quan to maggiori delle altre,
ma pur sono embricate e non rassembrano scudetti. Al di sopra dell’ occhio hawi
da ambedue i lati uno scudetto sopracigliaré bislungo piano, ehe sporge infuori più del
globo dell’occhio: tutto il resto dell’orbita è cinto da due serie di piccioli scudetti or-
bitali. Lo scudetto nasale è piuttosto grande, quasi rotondo, e porta scolpito nel mezzo
l’orifizio della nariçe, ehe è ampio. Al di sopra del descritto scudetto nasale sonovi due
scudetti, ehe diremo sopra-nasali, collocati uno innanzi all’altro. Il margine anteriore
dèllo scudetto nasale è separato dallo scudetto rostrale per mezzo d’uno scudetto intermedio
ehe, insieme col Daudin, chiameremo anti-nasale. Lo scudetto rostrale è piat-
to, largo inferiormente, troncato superiormente: al di sopra del medesimo, e percié
nella parte terminale superiore del capo è posto un altro scudetto ehe diremo sopra-
rostrale. Una ’caréna o spigolo che ha origine da ciascun lato al termine anteriore dello
scudetto sopraorbitale si stende orizzontalmente fino all’apice dello scudetto rostrale, ed
è costituito dal margine superiore del primo scudetto orbitale anteriore, dal margine
inferiore dei due sopra-nasali, e dal superiore dell’ anti-nasale. Gli scudetti inarginali
del labbro superiore sono circa dieci per parte, e circa undici quelli del labbro inferiore
di qua e di là dallo scudetto intermedio. Grandissima è la dilatabilità delle
fauci e delle mascelle. Il tronco, è cilindrico-fusiforme, coperto superiormente di squame
ovato-lanceolate segnate da üna caréna risentita, e inferiormente dalle solite piastre.
Poco distinta, terete, conica, breve è la coda, coperta superiormente da squame
conformi a quelle del dorso, inferiormente dalle solite piastre dimezzate, ossiano scudetti.
La lunghezza delle apofisi spinose delle vertebre del tronco impedisce aile specie
di questo genere di torcere il corpo molto all’insu, e tutta la struttura della spina dorsale
rende difficili i complicati awolgimenti comuni al massimo numero dei Serpi.
I moti di siffatti esseri sono percio quasi sempre orizzontali, e assai lenti. Provocati
0 atterriti rizzano il capo e mordono impetuosamente, ma sempre da vicino cio che in
ioro.ha eccitato spavento o stizza, né sogliono spiccar salti vibrando il morso.
La Vipera Ammodytes ha la coda lunga quanto la décima parte del corpo intiero
nelle femmine, quanto la nona nei maschi. L’ esemplare da noi fatto effigiare è di mole
più ehe mediocre, di sesso maschile, ed ha la lunghezza di vent’ un pollice e nove li-
nee, della quale la coda occupa la porzione di due pollici e mezza. Il capo è lungo
poco più d’un pollice, largo nove linee, alto cinque. Lo scudetto rostrale è incavato
nel mezzo, smarginato alla base: gli anti-nasali dell’uno e dell’altro lato s’elevano più
del rostrale e fra l’estremità superiore dell’uno e quella dell’altro resta compresa la
base del sopra-rostrale, ch’ è eretto, più lungo ehe largo. Questo scudetto è applicato
alla base d’una verruca la quale occupa la parte anteriore della fronte ed è molle, conica
piuttosto ottusa, eretta, alla due linee, coperta da circa quindici scaglie conformi
a quelle'della parte, contigua del capo. I denti veleniferi maggiori sono Junghi un poco
più di due linee, Intorno a quattro volte più brevi di questi sono i denti palatini, e
1 mandibolari in numero di circa sei o sette per fila. La lingua è lunga, bifida, molto
estensibile. La circonferenza del tronco nel punto della maggior grossezza è di due pollici
e tre linee. Sono 161 le piastre addominali, 36 le paja di scudetti sottocaudali.
Il colore di tutto il capo superiormente è un cinereo tendente al bigio-cupo. Su
questo fondo si mostra una macehia. nebulpsa, fosca frapposta agli occhi, hawene due
un poco più distinte collocate di qua e di là dal vertice, e due altre affatto nere, Ü ,