all’insu. Riguarda come tipo del Callopeltis il Coluber leopardinus distinto dall’avere lo
stesso scudetto postoculare inferiore contiguo a due degli scudetti marginali del lab-
bro di sopra, l’anteriore dei quali è regolare, vale a dire non prolungato all’insu. Le
differenze rinvenute dal dotto Viennese ira il suo Hierophis e il suo Callopeltis anche a
nostro giudizio sono degnissime di considerazione, specialmente perché notiamo che
in quello la coda è più distinta e più lunga che in questo, il capo più distinto, l’indole
più fiera; ed ammetteremo yolontieri ambedue i gruppi nella sérié dei sottogeneri del
nostro Coluber. Preferiamo perö serbare al primo il nome sottogenerico Coluber, sacro
più ehe ad altri al C. viridißavus, ehe fra i Colubri d’Italia è il più diffuso e il più noto.
A questo gruppo spetta altresi il C. constrictor dell’America Settentrionale. Non ricuse-
remo adottare pel secondo il nome Callopeltis, ed oltre il Coluber leopardinus inseriremo
sotto il medesimo anche il C. ßavescens, che ha seco in comune tu tt i caratteri prin-
cipali di conformazione, non eseluso quello delle squame prive di caréna.
Un esemplare del Coluber leopardinus, mezzano, di sesso maschile ha la lunghezza
di due piedi e nove p o llic i. La coda comprende cinque pollici e mezzo, e percio corri-
sponde precisamente ad un sesto della lunghezza dell’ animale. La circonferenza del
corpo nel punto della maggior grossezza è di due pollici e cinque linee. Il capo è lungo
nove linee, largo sei, poco distinto dal tronco, ovale, depresso, troncato ail’ apice, spia-
nato superiormente. Lo scudetto del vertice è una volta e mezzo più lungo ehe largo,
coi margini laterali poco divergenti all’innanzi, quasi affatto rettilinei. Scudetti occipitali
quasi due volte più lunghi ehe larghi. Tronco più alto ehe largo, tondeggiante. Coda
poco o nulla distinta dal tronco alla sua origine. Squame di tutto il corpo e llittic o -
allungate, oscuramente esagone, affatto piane di sopra e lisce; quelle dei fianchi più
dilatäte, quasi ugualmente larghe ehe lunghe. Piastre addominali 2 3 8 . Scudetti sotto-
caudali paja 77.
Il capo superiormente è di color di nocciola chiaro ; i lati e il di sotto hanno una
tinta-cornea. Una sottile linea nerastra occupa la commessura fra lo scudetto rostrale e
i frontali anteriori. Una macchia semilunare nera colla curvatura all innanzi cörre fra
un occhio e l’altro, ed è segnata sopra una porzione degli scudetti frontali posteriori e
dei sopracigliari. Una linea nera che ha origine nel centro dello scudetto verticale e
scorre fino al suo apice posteriore, si prolunga al di là di questo lungo la commessura
degli occipitali, e prima di giungere all’ estremita posteriore della medesima si divide
in due rami incurvati ail’ innanzi verso il centro di ciascuno dei mentovati scudetti,
talchè la macchia nera in complesso présenta la figura d un ancora. Una linea dello
stesso color nero si spicca dal lembo inferiore d e ll’ occhio, corre ail ingiu lungo la commessura
dei due scudetti marginali sottoposti, e s’inoltra al di là del taglio della bocca
lungo la commessura corrispondente di due scudetti marginali del labro inferiore. Al-
tra consimile segna il confine fra il primo e il secondo marginale superiore, e scendendo
ail’ ingiù s’inoltra lungo la commessura frapposta al secondo e al terzo marginale inferiore.
Dai due lati dello scudetto verticale parte una linea essa pure di color nero, si
stende lungo il margine anteriore, quindi dilatandosi alquanto si dirige verso 1 angolo
della bocca, l’oltrepassa di poco e tinge l’ultimo scudetto marginale del labbro di sotto e
la prima scaglia delle guance. La gola è priva di macchie. Il corpo superiormente è d’un
fondo cinereo-chiaro, con due strisce longitudinali alquanto più scure poco distinte di
qua e di là dalla linea mediana, ed altre due verso i fianchi. Al di sopra delle due strisce
COLÜBER LEOPARDINUS.
scure intermedie sono segnati due ordini di macchie grandi, approssimativamente ellit-
tiche, di color fulvo-bajo, orlate d’un lembo sottilissimo nero flessuoso, e di queste il
massimo numéro, da un’ ordine ail’ altro congiungendosi, di due viene a formare una
macchia sola bislunga posta obliquamente: Le quattro contiguë alla nuca riunite in
una figuran o un’ anello bislungo irregolare. S u lla striscia longitudinale di ciascuno dei
fianchi è segnato un’ ordine di macchie nere semilunari colle branche rivolte ail’ innanzi,
la cui posizione alterna con quella delle macchie fulve del dorso; un’ altr’ ordine
di macchie nere assai più picciole rotondette, opposte aile fulve del dorso, è segnato
sui fianchi presso il confine delle squame. Il disotto di tutto il tronco ha il fondo
nérastro con qualche spruzzo di tinta chiara nel mezzo: le piastre hanno p e ro verso
le loro due estremità un tratto di color corneo, in alcune più breve e puro, in altre
più lungo e interrotto da una macchia nerastra. Le condizioni di coloramento di tali
piastre al solito alternano. La coda e di sopra e di sotto porta i colori e le macchie
del dorso e del ventre: solo le due strisce scure del dorso si scorgono più distinte;
quelle dei fianchi non àppariscono.
Il giovane ha il capo più distinto dal tronco di quel dell’ adulto. Due strisce bruno-
nerastre decise corrono dallo scudetto oculare posteriore ail’ angolo della bocca. Una
striscia bruna longitudinale è segnata dal centro dello scudetto verticale fino all’occi-
pite, e si dilata a gradi dall’innanzi all’indietro. Tre strisce longitudinali cinereo-bian-
castre separate da due altre strisce cinereo-castagne, orlate d’un tenuissimo margine ne-
rastro, scorrono sul dorso dalla nuca fino alla punta della coda. La striscia chiara del
mezzo nel tratto vicino alla nuca è interrotta da tre macchie brune poco definite, di-*
stanti fra loro; per tutta la sua lunghezza occupa un’ ordine di squame intiero, più
mezz’ ordine di qua mezzo di là. Le due strisce laterali a queste sono assai larghe all’ori-
gine, quindi si restringono, ed occupano tre ordini, e tre le due chiare situate più in
fuori delle or ora aceennate. I fianchi hanno il fondo cinereo-castagno chiaro, assai di-
lavato verso il confine delle piastre addominali: su questo fondo è dipinta una sérié di
macchiette poligone irregolari di tinta castagna. Il ventre è di color d’ acciajo rosseg-
giante nel mezzo, dipinto a scacchi biancastri e scuri verso i lati, perché le estremità
di ciascuna piastra addominale sono tinte parte dell’uno parte dell’altro colore;
in alcune con la tinta scura all’esterno, la chiara ail’interno, in altre tutt’ail’ opposto,
ma senza alternare regolarmente. Il disotto della coda è tutto dello stesso colore d’ac-
ciajo rosseggiante di cui è tin to il ventre, ma più dilavato verso il mezzo che verso
i lati. L’esemplare che ha servito di modello alla figura N. 2. dell’annessa tavola aveva
dieci pollici e quattro linee di lunghezza, delle quali la coda occupava venli linee :
245 erano le piastre addominali, e 72 le paja di scudetti sottocaudali.
Nella varietà i colori del fondo sono gli stessi che quelli del tipo, ma volgono più
ail’ olivaceo. Sul capo le strisce nere vengono indicate da altrettante sérié di piccioli
punti distinti 0 lineole nerastre: solo è quasi continua ma tenue la striscia che dallo,
scudetto oculare posteriore scorre fino ail’angolo della bocca. Sul dorso si veggono i ve-
stigi delle quattro linee scure : sono pe ro scancellate le macchie fulve, ed in lor luogo si
mostrano alcuni segnetti nerastri picciolissimi, corrispondenti a varj punti del margine
nero che nel tipo circoscrive le dette macchie. Questi segni nerastri procedendo verso
la coda divengono sempre più minuti e radi, e sulla coda non se ne riconosce più
alcuna traccia. Il di sotto di tutto l ’animale è di tinta cornea, con una striscia di
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