primo, il secondo, il terzo e il quarto sono gradatamente più lùnghi, il quinto è pari
al terzo, e il callo ehe mentisce il sesto dito è pochissimo sviluppato. Levigata è la
pelle ma sparsa di piccoli tubercoli segnatamente sul dorso e sui fianchi, granellosa
alquanto sul ventre e sulle cosce, lubriea dapertutto. 11, colore è tutto verd’ erba al
di sopra, ma cangiante in più o meno scuro senza riguardo all’età; le irregolari mac-
ebie ehe vi si veggono sono verde-nero: più ebiara e molto grata alla vista è la stri-
scia del canale dorsale; giallognoli sono i laterali due cordoncini. Bianco latte è nel
disotto punteggiato più o men raramente di scuro r le macchie scure del dorso, ma
più grandi, ed assumenti ordinariamente l’apparenza di fasce, appariscono pure sulle
cosce solite a tingersi di giallo, sui bracci e sui tarsi.
Assai più grande del maschio è la femmina ; e suol essere molto più macchiata e
molto più cospicua nelle tre strisce longitudinal^ le quai talvolta non porta.no seco
differenza di colore nel maschio, cui mancano più sovente le macchie del dorso. La
differenza delle tinte dipende ordinariamente dalla qualità del suolo. Le nostre esculen-
tae maremmane vestono un’apparenza cuprina scura con piccole fitte macchie nere, e
son prive affatto delle tre strisce più chiare: rawisiamo in esse la R. maritima del Bisso.
Le nostre montigiane al contrario tendono più al giallo; ed in esse veggiamo la R. al-
pina del medesimo naturalista. Non pero neghiamo ehe la maritima e soprattutto Yal-
pina di al tri au tori possano essere due specie diverse da questa, cui è per lo men vi-
cinissima la R. hispanica del Fitzinger, ehe egli annnette trovarsi anco in Sicilia.
La nostra tavola rappresenta un maschio ed una femmina col manto ambedue ver*
dissimo a macchie grandi e fitte, con le tre linee longitudinali di ben distinto colore:
stato in cui il maschio ordinariamente non trovasi.
RAINA TEMPOR ARIA
R A N O C C H IA R O SSA
RANA rufescens; capite latiore quam longOj apice obtusiusculo; iympano semi ocülo aequo.-
li; spatio interoculari plano palpebram superiorem aequanti; pugillis dentium palati-
norum parum conspicuiSj discretis.
Bana temporabiA, Linti. Syst. Nat. I . p. 337. sp. 14. Id. Faun. Suec. p. 101. sp. 278. Razoumowsky,
Hist. Nat. Jorat. I. p. 98. sp. 8. Bonnat. in Tabl. Enc. E rpet p. 3. sp. 5. lab. 2. flg. 2. Gmel. Syst.
Nat. I . p. io 53. sp, i 4 - Schneid. Hist. Amph. I. p .i i 3. sp. 1. Retz, Faun. Suec.p.o85. sp.-]. Lalr.
Rept. I I . p. i 5o. Daud. Hist. Rain. p. 16. tab. iB.Jig, 2. Id. Rept. V I I I . p. 94. Merrem, Syst.
Amph. p. 175. sp. 8. Risso, Hist. Nat. H I . p. g3. sp. 3a. Fitzing. Verz. Mus. in N. Class. Rept.
p. 64. sp. 1 1..-'4 ' Id. Prodr. Faun. Auslr. p. 5a8. Wagier, SystAmph. p. ao3. gen.x4. Gravenh. Helle,
Mus. Wrotisl. p. 36. sp, 7. Duges, Re eher du Balrac. p .j.
RANA muta, Laur. Syn. Rept. p. 5o.
rana, Bellon.Aquat.5li. Bradl. Nat. 21.ßg . 1. Schone/. Ichth. p. 5g.
»ana aqoatica et iNNOxiA, Gesn. Quadr. Ovip- I I . p. tfi.cumjig. Id. Aquat. I V , p. 8 o5.
BANA aqoatica, Ray, Syn. Quadr.p. 247. lib. iv. pap. 1.
»ANA FOSCA terkesthis, Jloescl, Hist. Ran. Seel. i. p. 1. tab. 1-8,
BANA palmig lelradaclylis fissis, plantis pentadaelylis, palmalis, pollice longiore, Linn. Faun, Suec. ed.i.p. Q^. sp. *5o.
GRENO dille moette, Daubent. Dict. Erpet. in Enc. Meth. Hist. Nat. I I I . p. 635.
gren.o dille ROOSSE, Lacep.Hist.Nat. Quadr. Ovip.II. p. 286. Cuv. Regn.Anim.il.p. 192. Id.o.ed.I I.p.ioS.
COMMON FROG, Penn. Brit. Zool. I I I . p. 9. Shaw,Gen.Zool. I I I . p.g-].tab.0Q. Id.Nat.Misc.xt.tabA\.var.
BRAUNE grasfrosch , Roesel, loc. cilato.
stummer frosch, Schrank, Faun. Boic. 1. p. *75.
GRAS-FROSCH , BRAUNER GRAS-FROSCH, WESEN-FROSCH, AU-FROSCH, Fitting, loc. cit.
S e non è scorta sicura il colore a distinguere le specie degli Amfibj, come i mi-
gliori naturalisti osservarono, la è maggiormente dubbia ne’Ranidi, anzi è tale da induire
facilmente in errore. La Rana, per esempio, di cui parliamo, suol essere in vero
rossina, onde si distingue a prima vista dalla precedente; suole di più avere una
macchia ellittica intorno all’occhio, prolungata e quasi puntuta all’indietro, onde anco
per questo segno è visibilmente diversa da quell’altra: ma nondimeno v’ha taluna^ escu-
lenta ehe trapassa dal verde in altri colori e perfino in quello della presente, come tal-
volta questa dimette la macchia oculare, ed assume tai spoglie ehe a quella somiglia-
no. Più assai delle diagnosi del Merrem, benchè non fondate sui variabili colori, son
da seguirsi le distinzioni datene dal Dugès nella sua meritevolmente premiata elabo-
ratissima memoria sulla Osteologia e Miologia dei Batrachj, le quali ristrette da hoi
nelle frasi specifiche ehe riempiranno un vuoto mal toléra to finora, si ripetono qui compara
tivamen te per disteso.
Ha questa Rana il capo ottusetto, più largo ehe lungo; il timpano grande quanto la
metà dell’occhio; lo spazio interoculare piano, e proteso quanto la palpebra superiore;
i denti del palato disposli in due gruppetti rudimeutali: mentre Yesculenta ha il capo
più acuto, più lungo alquanto ehe largo; il timpano tre quarti dell’occhio; concavo