quest! lo stesso Wagler, pensarono con falso giudizio di riunirle »ntrambe, ed altr!
ancora distinguendole Ie scambiarono. 11 Michahelles riportè primiero la fcde di averle
distinte con ottinie descrizioni comparative, Zoologo in vero dottissimo cbe la seienza
di fresco ha perduto. Noi sentiamo la più viva soddisfazione in vedere ehe il Prof.
Duméril nel secondo volume della sua impareggiabile Erpetologia generale abbia alla
fine seguito il consiglio che fortemente gl’inculcàmmo di non laseiarsi vincere dallo
strano parère del suo collahoratore, a oui piaceva chiamar Caspica la specie ispanica
{Terrapene Sigrid Nob.), e rimläta la presente che alla Grecia alla Dalmazia e aile
stesse sponde del Caspio appartiene.
Le ragioni onde ci siamo tenuti fermi nel denominare Terrapene il généré di cui
si parla furono già dimostrate nel precedente articolo dell'Emys lutaria. Non avea per
anche il Wagler stabilita l’appellazione di Clemmys, quando no'i vedendo tal genere
mancante di nome suo peculiare, gli appropriammo quello di Terrapene, ehe libero
rimanendo da ogni altro ufficio prestavasi ottimamente a questo oggetto. Quanto ai
suoi caratteri diagnostici se ne puo Teder cenno nella descrizione della Testudo graeca.
Indi si rile va corne la nostra Terrapene non diversified punto dal genere Emys dei
Signori Duméril et Bibron, nè tampoco da quello cbe Clemmys denominano il Wagler
e il Fitzinger. A darne précisa idea basterebbe dire ehe essa présenta il guscio di cui
è armata la vera Testudo terrestre, e le zampe deH’Æw/^; riguardo poi aile abitudini
mostrasi ancor più acquatica dello stesso sottogenere di quel nome. Largo e solida-
mente connesso col guscio superiore è lo sterno güernito di dodici scompartimenti, con
due piastre ascellari e due inguinali assai disunite: il capo non eccede una giustâ ed
ordinaria grandezza : la coda è lunghetta e sottile : sonovi cinque dita palmate per ogni
zampa con cinque ungbie nelle anteriori e sole quattro nelle posteriori. Questi suc-
cinti caratteri bastano a distinguera il nostro genere da tutti gli affini, e quello delle
dita palmate segnatamente dal nuovo genere Geomyda, cbe con nome significativo delle
sue abitudini poco acquatiche, piacque testé al Signor Gray di stabilire per quelle
specie già da esso genere dipendenti, cbe, come Y Emys Spengleri di Schweigger, hanno
le dita del tutto divise. Il contrassegno poi delle cinque, ungbie nelle dita anteriori
puo mettersi in opposizione a quello del genere Tetraonyx di Lesson, ora adottato dal
Duméril, ehe ne va distinto per avéré ciascun piede armato di sole quattro unghie»
Una simile aberrazione si rinnuova nel genere Chelodina della sottofamiglia Chelina,
sotto la quale vanno compresi anche i due gruppi Sternotherus ( Pelusios, Wagl.) e
Peltocephalus di Duméril, e più notabilmente ancora in un nuovo genere cbe non ba
se non quattro dita per piede, e da cio vien ebiamato Homopus, Duméril, le cui forme
del pari cbe le abitudini lo ravvicinano al genere Testudo, nel quale un gruppo
Chersina, Gray, ha soli undici scompartimenti nello sterno.
I caratteri descrittivi del genere Terrapene succedono nel modo ehe segue. Il guscio
superiore è depresso, o per dir meglio poco convesso, coi margini piuttosto patenti. Il
numéro delle piastre cornee ehe lo rivestono non differisce da quello cbe vedesi nei
due generi Emys e Testudo ; anzi mentre in quest’ultimo il numero normale venticin-
que diviene ventiquattro per la congiunzione delle due sopracaudali in una, e talvolta
ventitrè (quantunque non l’abbiamo avvertito) quando manchi altresi la piastra nucale
ossia marginale anteriore impari, nel nostro genere è costante il numero venticinque,
essendo sempre doppia la sopracaudale, nè mancando mai la nucale. Lo sterno ha dodici
scompartimenti esteriori, ed è sempre troncato anteriormente,, e tri'angolarmenïe
emarginato o bilobo posteriormente, largo, immobile, solidamente connesso eol guscio
di sopra; giacchè i suai due segmenti ossei pettorale e addominale, ehe si espandono sui
lati, vanno immediatamente a congiungersi per sinfisi con più segmenti marginali ossei
del guscio superiore-: si- nell’ u-na corne nel-l’altra estrem-ità della- sutura ehe forma tal
connessione si osserva uno scudètto osseo, soprannumeraria, detta secondo il sito ascel-
lare o. inguinale, ind-ipendente dai gusci medesimi ma fortemente stringentesi ad- ambe-
<Jue; cosi collegati i due pezzi non si possono sconnettere senza soffrire rottura: le
quali cose tutte abbiamo già vedute accadere nel genere Testudo:- ma pero si awerta
cbe nel genere di cui trattiamo evvi minor lungbezza nella commissura sterno-costale,
dal cbe appariscono assai maggiori gli squarci della corazza lasciando più libero movi*
mento. agli arti. H capo è ora bingo ora breve, ma sempre di moderata grandezza :
la cute cbe ne ricuopre il cranio e i latr posteriori è superficialmente segnata di al-
cune impressioni lineari formante alcuni piccioli scompartimenti simili a piastre cornee.
Il mento è privo di papille. Le mascelle ora sono semplici ora dentate. Le palpebre
d’altezza uguale. Tutta crassa è la lingua e non diversa da quella dell’ Emys. La pelle è
coperta di scaglie; quelle cbe occupano la parte anteriore delle braccia, i talloni e il di
sopra dei. pugni, hanno- gran dilatazione, & sono piatte, liscie, e il più delle volte embri-
cate; nelle ginoechia prendono forma di scudetti poligoni; nel eollo poi e nelle parti
non enumerate delle membra son pîcciole e tubercolose. Il collo è breve, ed ha ripiegata
sul capo la pelle. Nello stesso modo dei precedenti due generi gli arti, il capo e la
coda si rimpiattano sotto Tarmatura. Le zampe sono lunghette; corne nel sottogenere
Emys le dita volgonsi all’infuori e all’innanzi, mobili, distinte, riunite alla base delle
loro falangi da una pelle flessibile, mediante la quale possono allargarsi e maggior-
xnente resistere all’acqua; questa membrana è piu o meno sfrangiata nelle diverse specie,
ora corta, ora sporgente fin oltre le ungbie, ma sempre notabile. Le ungbie sono
alquanto lunghe e sottili, aguzze, adunebe, e scanalate di sotto : i piedi anteriori ne
han cinque, e quattro i posteriori. La coda è lunghetta-, sottile e vestita di scudetti.
Anche le Testuggini del presente genere sono plantigrade. Non giungono mai a sta-
tura ragguardevole : anzi ve n’ha di specie piceiolissime, sebbene alcune pur se ne
trovino di mole assai sufficiënte. Il loro cibo è quasi esclusivaraente animale, e consiste
in insetti, vermi e pescetti. In somma, se si ecce-ttui il modo di connessione dei,
gusci, vi si ripete del tutto- il sottogenere Emys, a cui questo genere è affine, mentre si
rafFrontn con Testudo come Emys con Cistudo.
Non ispetta a noi cbe qui solo trattiamo delle due specie Europee, inseparabili sotto
ogni aspetto, lo stabilir divisioni naturali nel ricco genere delle Terrapene, non essendo
a cio riusciti neppur trattando delle moltiplici specie Americane nella nostra Monografie
pubblicata fin dali’anno 183o; nella quale stabilimmo scrupolosamente i due
sottogeneri Emys e Cistudo, riprodotti cosi servilmente, e sotto nomi poco felici, quasi
fossero cose lor proprie, dai Signori Duméril e Bibron nel >835. Lglino stessi dovette-
ro di necessità sezionare geograficamente il genere di cui parliamo, dopo essersi provati
invano a ripartire le spécie, a misura cbe la membrana interdigitale piu o meno si
estende, ehe il capo si accorcia o si allunga, e le mascelle sono semplici. o dentate;
secondo altresi la maggiore o minore curvatura dello sterno e delle ali stemo-costali ;
giacchè lo sterno talvolta si articola quasi in pari linea col guscio, talvolta più o meno