punti reciproci di contatto, si è l’andamento perfettamepte parallelo delle due famiglie
nominate, esempio segnalato della simetria di oui si compiace la natura. I primi generi.
tanto degli Ophiosauridi quanto degli A n g u id i si conibaciano e connettono perfetta-
mente coi Lacertidi., mentre con eguale corrispondenza gli uliimi generi di ambedue
queste famiglie si confondono coi Serpenti. Ambedue le serie decrescono a gradi nella
complicazione della struttura con una mirabile corrispondenza fra loro. Lo S p o n d y -
lu ru s della serie degli A n g u id i e il Gerrhosaurus di quella degli Ophiosauridi sono i
primi generi che si collegano coi Lacertidi, avendo quattro arti terminati da cinque
dita. Tengono dietro a questi due, tra quelli della prima serie il genere S c in c u s (preso in
complesso con i suoi più affini), e tra questi della seconda il genere Cicigna altrimenti
detto G e rrhonotusj che non presentano i pori femorali. Progredendo oltre, scemano di
numéro le dita dei piedi, di là nel S e p s , di quà nel Sa u ro p h isJ e gli arti si mostrano solo
in rudimento. Discendendo ancor più nelle due serie parallèle, si veggono gli arti stessi,
o per meglio dire i loro yestigii, ridotti a due, il che ha luogo nello Scelotes fra gli Anguidi,
e nel Pseu d o p u s fra gli Ophiosauridi, nei quali queste parti sono anche meno
cospicue che nei generi antecedents In ultimo T^//gms deH’una serie e 1' Ophiosaurus
dell’altra, mancando di qualunque rudimento esterno di piedi, ed ayendo il corpo del
tutto serpentiforme, costituiscono come è palese cio che puo dirsi più propriamente
l’anello che unisce tutta la massa dei Saurii con quella dei Serpenti. Affini in sommo
grado fra loro sono i già detti generi estremi delle due serie P s eu d o p u s e A n g u i s : ed
hanno la più manifesta tendenza Verso la famiglia che immediatamente li segue. La
loro più stretta relazione pero è con quegli Ofidii di bocca poco dilatabile che sono i
meno perfetti di tutti, appunto quelli cioè che collegano gli Ofidii coi Saurofidii. Chi
bene osserya la natura organica yede confermarsi ad ogni passo la yerità, che nei
gruppi più o men somiglianti e yicini le affinita piu strette si palesano costantemente
fra gli esseri meno perfetti che in essi gruppi rispettivamente si comprendono.
II complesso degli A n g u id i stabilisée una serie cosi ben graduata e perfetta da non
presentare sotto yeruno aspetto caratteri decisi e capaci a somministrare diyisioni di
grado più elevato delle generiche. Poco felicemente adunque da varj autori furono ri-
partiti in famiglie: e noi teniamo arbitraria anzi che no la stessa separazione che in-
troduciamo fra loro, distinguendoli nelle due sottofamiglie S c in c in i ed A n g u in i : separazione
suggerita principal mente da un riguardo di coraodo nell’uso pratico.
S c in c in i sono per noi quegli A n g u id i che hanno il corpo fusiforme configurato più
o meno a foggia di quello delle Lucertole; gli arti breyi si ma ben proporzionati e
muniti di dita unguicolate, che sempre sono cinque ne’ posteriori, e quattro almeno
negli anteriori. In essi il condotto del timpano suol essere patente ; e i polmoni con-
servano tra loro la eguaglianza che si rayyisa nei Rettili superiori.
A n g u in i chiamiamo poi quegli altri A n g u id i dotati di un corpo lunghissimo, cilin-
drico, configurato come quello dei Serpenti, e priyi di piedi, oyvero forniti di arti o
abbozzati nel solo scheletro, o yisibili all’esterno in rudimento, sia che si mostrino in
numéro di quattro, o di due soltanto, ora anteriori ora posteriori. Le dita loro sono
sempre meno di cinque, soyente non unguicolate: il timpano ora è patente ora recon*
dito, e i polmoni tendono alia ineguaglianza, che riesce poi massima nei' Serpenti.
Gli Erpetologi sogliono dire Scin co id i i nostri S c in c in ij dando pero a quel yoeabolo
un significato più esteso, perché riuniscono ai nostri S c in c in i anche i nostri A n g u in i
pedati, mentre compongono di soli apodi la famiglia degli A n g u id i collocata da* più
tra’ Serpenti. Del resto tutte le altre diyisioni dei nostri A n g u id i tratte o dall’esistenza
0 dalla mäncanza delle palpebre, o dalle condizioni del timpano, o da altri caratteri
stimati importanti da alcuni naturalisti, sono in fatti poco conformi alia natura, e non
si prestano ad un’ applicazione sicura nella pratica.
Tredici sono i generi compresi nella nostra sottofamiglia degli Scincini. Li citeremo
accennando i caratteri pei quali si distmguono: i. Ablepharusj Fitz. priyo di palpehre:
colle dita dei piedi anteriori nel solito numero di cinque: colle squame raggiate.
.2. GymnophtalmuSj Merr. priyo di palpebre : colie dita dei piedi anteriori in numero
di quattro: colle squame raggiate. 3. Lepidosoma^ Spix, priyo di palpebra superiore:
colle squame disposte in fasce, sempre perö embricate, carenate, e quelle dei lati del
collo granulöse. 4 - ChirocoluSjWagler, (Heterodactylus? Spix), prossimo grandemente agli
Anguini, con rudimento di palpebra superiore: timpano recondito: palme tetradattili:
squame alternantisi disposte in fasce: le inferiori del collo quadrate è lisce. 5. Trachi-
sa u ru sj Gray, con le squame di tutto il corpo quasi ossee e tubercolate: coda depres-
sa: capo scudettato. 6. TiliquOj Gray, [CycloduSj-Wagler)', senza denti palatini: col capo
grandissimo, scudettato: muso smussato: narici situate in und scudetto immediatamente
sotto il termine- del cerchio rostrale sporgente, einte al di dietro da una sutura. 7. Gon-
gyluSj Wagl. (Mabuyaj Fitz. part.), senza denti palatini: con tronco cilindrico: muso
ottuso e smussato: narici situate in una squametta ripiegata all’indentro sul termine
del cerchio rostrale appianato : un solo scudo verticale massimo dilatato posteriormente.
8. EuprepiSj Wagl, p a rt (Mabuya, Fitz. part.), con denti palatini, talvolta de-
cidui (?) tronco cilindrico : narici situate nella parte posteriore di uno scudetto sul fine
del cerchio rostrale : tre scudi verticali, 1’ anteriore de’ quali è grande, posteriormente
ristretto: squame succedentisi 1’una al termine dell’ altra, nitidissime: timpano talvolta
dentellato. 9. Heteropuss Fitz. genere poco conosciuto, ma per quel che ne sembra simile
all’Euprepis, dal quale si distingue per le palme tetradattili. 10. SpondyluruSj Fitz.
lEuprepiSj Wagl. part.), fornito di pori femorali distinti ad esclusione di ogni altro
genere della sottofamiglia; nel resto simile a quegli Euprepidi che hanno il foro tim-
panico integro, ai quali vien riunito dal Wagler. 11. Scincusj Fitz. con le dita dila-
täte, depresse e marginale: denti anche al palato: tronco inferiormente spianató : squame
succedentisi T una al termine dell’altra, raggiate: muso tagliente e rilevato: narici situate
nell’apice del cerchio rostrale. 12. Sphaenopsj Wagl. con dita semplici corne il solito:
corpo inferiormente spianato: piedi nascondibili entro un solcö laterale del corpo :
squame succedentisi l’una al termine dell’altra, lisce: narici situate in una squametta
sul termine del cerchio rostrale poeo distinto. i 3. LygosomaJ Gray, (da potersi anche
con diritto annoyerare per primo degli Anguini), col corpo molto allungato: piedi bre-
vissimi con dita cortissime e subeguali, ma pur anche pentadattili: squame raggiate:
due scudi frontali, l ’anteriore dei quali grandissimo : narici situate nel mezzo di uno
scudetto distinto sul fine del cerchio rostrale.
La specie frattanto di cui c’incombe trattare appartiene ai genere Gongylus. Essa
dai seguaci del gran Linneo fu collocata fra le L a c e r t a e dal Daudin fra gli S c in d a
e avria doyuto essere una T iliq u a secondo il Gray, imperocchè yoleva egli-distinguere
con tal nome gli Scincini senza denti al palàto. Che se il Fitzinger la pose con la
sua Mab u ya , è giuoco forza il credere ehe soltanto ne fosse cagione il non ayerla os