ticchiati delcenerognolo suddetto. II capo ha nelToccipite una larga macchia nera, che
si congiunge cel primo anello sulla cervice; lo scudetto del vertice, i frontali, e i labiali
sono orlati dello stesso nero. Tutto il disotto della serpe è scaccato di bianco, e più di
nero, che prédomina maggiormente lungo il mezzo del ventre, e sotto la coda, men-
tre il mento, la gola, e le piastre più a lei prossime son poco o nulla segnate di nero.
L’esemplare da noi figurato, communicatoci cortesemente a tal uopo dal soprallodato
professor Gêné, era un bel maschio adulto, che prescegliemmo volontieri, per la ragio-
ne che la femmina ed il giovane si veggon già figurati assai bene nelle citate Memorie
della Real Accademia delle Scienze di Torino. Era lungo venticinque pollici, e la sua
maggior grossezza avea la circonferenzâ di un buon pollice e mezzo : il capo misurava
dieoi linee per lungo, e sette per largo: la coda stendeasi quattro pollici e otto linee:
Ie piastre addominali era no 174, e Ie coppie degli scudetti sottöcaudali 59.
Vive 1’elegantissimo Reltile altresi nella Corsica, ove perö non è men raro che nella
Sardegna. De’suoi costumi non apprendiamo nulla che lo diversifichi dalle altre iVa-
trici, e specialmente dalla Natrix Viperina, unica specie di Sardegna, espuntane solennemente
la Torquata, perché la Natrice descritta dal Cetti, quantunque da noi citata
fra i sinonimi di essa comune specie, altro realmente non h che la suddetta yiperiha come
dottamente ci avvisa il Gêné. La sua bella Synopsis dei Rettili di quell’Isola fa ben
conoscere quanti errori siansi sparsi nel crederla abitata da specie che non vi si rav-
visano affatto, mentre invece ve n’ha parecchie di proprie. Applicati noi alla Fauna di
tutta Italia non possiamo talvolta negar fede ad autorità di colti viaggiatori, e molto me*
no alle relazioni di qualche naturalista, Ie quali poi si rettificano da quei diligenti au-
tori che imprendono ad illustrare la Zoologia di una sola provincie della patria comunè.
E per dar prova che nulla vorreramo lasciar trascurato del nostro proposito, pren-
diarn luogo opportuno a determinare la classificazione e la nomenclatura dell’ Ordine
dei Serpenti, onde possano richiamarsi sotto un plausibile metodo le varie anomalie che
s’incontrano in questa opera nostra pubblicata periodicamente nel corso di tanti anni,
ognun dei quali potrebbe dirsi un secolo per Ie scienze naturali in genere, esegnatamen-
te per la Ophiologia. Qualunque pertanto sieno Ie modificazioni che abbiamo a^grado a
grado introdotte ne’ generi, sottogeneri e famiglie degli Ofidii, ripartiamo ora quest’Ordine
naturalissimo di Rettili^ cioè di Amfibj squamati/va. sette famiglie composte da quattor-
dici sottofamiglie. Prima famiglia è quella degli Erycidi, di quei Serpenti cioè che man-
càno di denti velenosi, avendoli tutti solidi e brevi; hanno indistinto dal tronco il capo
piccolo, ottuso, e con poco visibili scudetti ; la bocca piccola, gli occhi piccoli, Ie narici
anguste; il corpo esile, universalmente cilindrico, la coda breve e conica; un vestigio di
sproni all’ano, niuno di piedi. Suddividesi in Erycini, di corpo graciletto, squame pic-
cole, rotondette, disposle in serie longitudinali, con 1’addome e il di sotto della coda ve-
stiti di semplici scudetti esagoni, trasversali : ed in Calamarini di corpo gracilissimo;
squame prismatiche, levigatissime, addome e sottocoda con pochi scudi. — Seconda famiglia
è dei Boidi, privi anch’essi di denti velertosi; che hanno lunghissimo il corpo in-
grossato nel mezzo, la coda terete e acchiappatrice; capo crasso distinto dal tronco, occhi
piccoli con pupilla orizzontale, narici poste molto in alto; l’addome e il sottocoda co-
perti d’imperfetti scudetti, sproni cörnei all’ano, e vestigj di ossicini interni in luogo di
piedi posteriori. Le appartengono i Boini dall’ intermascellare senza denti, dalle orbite
normal}, cioè contornate al di sopra dalle ossa frontali medie, forniti di piastre addominali:
e i Pythonini coll’ intermascellare dentato, coll.’arco super i ore del le orbite consli-
tuilo in parte da un peculiare osso soprannumerario, forniti di scudetti addominali. —
Prendono il terzo luogo gli A c ro c h o rd id i privi anch’essi di velenosi denti, squamosi in
tutto il compresso corpo, com presa la coda'foxlemente coslringenle, privi affatto. di sproni
come tutti i seguenti: Tunica loro sottofamiglia è quella degli Acrochovdini, Serpenti
acquatici, di capo rotondato, occhi piccoli, narici poste superiormente, vicine tra loro,
tubulari; di squamatura minima non imbricata, munita di pungiglioni; di addome
longitudinalmente segnató da squamosa carena. — II quarto posto viene occupato dai
Colubridi, i oui denti sono ugualmente innocui; il capo, nel maggiore numero, prolello
da nove scudetti; gli occhi e Ie narici da lati; 1 addome çoperlo di scudi occupanli tutta
la sua^ larghezza; e la coda terete. Restano essi ripactiti nelle sottofamiglie dei Colu-
brini, Serpi terrestri, aventi fusiforme il corpo, largo il capo, la coda lunghelta e le
squame disposte in serie longitudinali: dei Dipsadini, Serpi arborée, cui caratterizza il
corpo assai lungo tenuissimo, il. capo largo, la coda eccessivameute, allungata, e le squame
collocate in serie longitudinali : dei V endrophilim, arborei anch’ essi, che hanno
ugualmente il corpo assai lungo, tenuissimo, e la coda eccessivamente protralta, ma il
capo lungo, e le squame collocate in serie trasversali : dei Natricini, acquatici, di corpo
piuttosto breve, tozzotto, con l ’addome all.argato, convesso; capo larghissimo, assai distinto,
conica; musa breve, con l.’angolo della bocca saliente; coda breve; squame grandet-
te, carenate, poste in serie longitudinali. Le serpi onde si compongono le quattro predel-
te^amiglie non sono velénose, quali sono al contrario quelle delle tre seguenti, %GVHy*
dridi, che tengono il quinto seggio in quest Ordine, sono, marini, ed hanno per caratteri
di famiglia solidi insieme e velenosi denli nella mascella; la coda compressissima e remi-
forme. Ad essi spetta la sola sottofamiglia degYHydrini, il cui capo è piccolo, indistinto-
gli occhi e le narici sano posli superiormente, e inuniti di valvola; Taddome rivestito di
scudetti. — La sesta famiglia vien formata dai Najidi che hanno denti velenosi accom-
pagnati per lo più da solidi nella mascella ; il inasoellare protratto; il capo coperta di
piastrine, gli occhi mediocri con la pupilla rotonda, le narici laterali, arnpie; il corpo
allungato; la coda breve, cra,ssa, conica; le squame grandi romboidali. Si ripartono in
due sottofamiglie; cïaè Bungarini aventi il collo incapace di dilatamento; il capo allungato,
poco distinto; il corpo ovunque cilindrico; la coda robusta; le squame larghe, Ji-
scie: e Najini che hanno il collo dilatabile, il capo conico distinto, il corpo, ingrossato
nel mezzo, la coda allungata conica ; le squame lanceolate, per lo più carenate. ||§ Fi-
nalmente più tremendi di tutti costiluiscono. la settima famiglia i yiperidi, che ci offro-
no per caratteri la mascella armata di denti velenosi sollanto; il mascellare ristretto-
il capo molto distinto, depresso, posteriormente dilatato, nella maggiar parte delle specie
vestito di squame; il muso troncato e spesso anche volto all’insù; il labbro supe-
riore rilassato; la bacca arcuata; gli occhi piccoli, infossati, con pupilla verticale; il
corpo raccorciato, crasses; la coda cortissima; le squame lanceolate, carenate. Si divido-
no in Crotalini distinti dalla esistenza di due fossette avanti gli occhi: e in Viperini,
ne*quali non veggonsi le fossette.
Alla più numerosa delle accennate famiglie, cioè a’ Colubridi, appartiene il genere
Natrix che ha dato il nome alla sottofamiglia, i cui caratteri tuttavia trovansi anco
meglio sviluppati nel genere Homalopsis. Non sono ben delîniti gli altri generi che la
compongono, e sarebbero Tropidonotus, Kulil, sinonimo pressochè del nostro Natrix