la ricuoprono disegnano, per cosi dire, un collare. Ne sarà inutile il qui replicarne la
frase specifica : Psammodromus cinereo-aeneus unicolorj subtus aîbo-margàritinus: eapite
parvo ; auribus intermediis rostro et axillis : temporibus scutulatis : rima gulari continua
squamis majusculis tecta: pedibus anticis ultra ocülos vix. productilibus : porisfemoralibus
vix cons pi cuis : cauda to ta cylindraceüj sesquilongiore quam cor pore.
Per compire quanto è in noi la Iconografia di quei Lacertidi europei a squame care-
nate, che possono aver relazione con la nostra Fauna, abbiam fedelmente ritralto la La-
certa Algira di Linneo frequente nella Spagna e nella Barbaria, e non aliéna dalla Francia
méridionale. Tipo essa di un eccellente genere di Lacertini chiamato dal Wagler
Psammurus, e dal Cuvier Algira, dimanda in suo legittimo nome quello di Tropido-
saura dato più ànticamente dal Boje ad una specie Cochinchinese, che le è assoluta-
mente congenere, corne benissimo fu già conosciuto dal Fitzinger. Distinguesi per non
aver il collare, che tanto è notabile negli altri Lacertini, per la forma posteriormente
rotondata delle squame ventrali disposte ad embrice, il che lo allontana dai Lacertidi
tutti e lo approssima alquanto ai Scincinij cui rassomigliasi ancora per le forme e
pei costumi. La specie poi Tropidosaura Algira si fa riconoscere tra le pochissime sue
congeneri per aver sei sole sérié di squame ventrali e molti pori femorali, cioè un numéro
più che doppio che nella tipica dell’Oceànica, Tropidosaura montanaj scambiata
dal Cuvier con uno Scincino; sulla quale Boje fondava il genere.
ACANTHODACTYLUS BOSCIIIAMJS
ACANTOBATTILO BOSCHIANO
a q a n t h o j d a c t y l ü s squamis dorsaKbus aequalibus} minutisj laevibus : margine antico au-
rium integrOj granuloso: laméllarum abdominis seriebus dece/n.
làcerta boschiana, Daudin, Hist. Ropt. I I I . p. 1&8. tab. 3 6 . fig. a. (exclus, pattia.) Merr. Syst. Ampli.
p.63,sp. 3 . nec Lichtenstein.
LÀCERTA VELOX, Cuv. Règn. Anim. I I.p . 2Q. Id.lbid.ï.ed. lI.p .Zl. Filzing.Vcrz.Mns. Wien.p.5 i.sp.5.
Dugès, Mon. Lézards in Ann. Se. Nat. X V I . p. 383. {exclus, synon.plùr.) nec Pallas.
ACANTHodactylus VULGAR is, Dumér. e Bibr. Hist. Gen. Rept. V. p. 268. sp. 1. nec A . Boskianus, eorumdem,
<jaae species Ægypliaca nomine Acanthodaçlyli asperi, Noi. lUslioguenda.
schnelle lagerte, Fitting, loco citato.
I l genere Acanthodactplus ravvisato da Fitzinger e pubblicato da Wiegmann ap-
poggiasi ora sopra più ferme basi. Le specie ehe attualinente lo costituiscono erano
confuse dal Wagler nel genere PodarciSj il quale ne differisce assai, perche riunisçe
tutti i caratteri dei veri Lacertinij quando al contrario gli Acanthodactyli hanno quelli
dei Psammodromini in un modo perfino esaggerato: ond’è che si allontanano dalle Po-
darces assai più che quelle dalle vere Lacertae. Sono gli Acanthodactyli, a dirla in
breve, Lacertidi Psammodromini coi diti sfrangiati, e carenati al di sotto. Si distinguono
dalle vicinissime Eremias non solo per le mentovate sfrangiature, ma perché portano
altresi dùe piastre di più dall’una e daU’altra parte tra la nasale e la lorea. Diversifi-
cano dalle Scapteire, le quali quantunque abbiano i diti sfrangiati, ed anco più abbon-
dântemente, tuttavia non li han compressi nè carenati, ma depressi e lisci. Per via
della sfrangiatura sudcletta, unitamente al collare vero, son separati dai Psammodromi.
Rimangon divisi final men te dagli Ophiops e dalle Calosaure p e rla esistenza delle pal-
pebre, senza parlare di moite altre diversità.
In tutte le specie di questo genere la corporatura è svelta, la coda smussatamente
tetragona per qualche tratto dalla base, e rotondelta nel resto: la lingua mediocremente
lunga, colla punta a saetta, intaccata ail’ estremità, è ricoperta di papille squamiformi,
embricate. Non si veggono denli sul palato : gl’ intermascellari sono conici: i mascellari
alquanto compressi, gli anteriori semplici, i posteriori tricuspidi. Manca la piastra occipitale,
di cui talvolta tien luogo un semplice granellino: due piastre sole formanti in-
sieme un disco semicircolare, contornato da granellini, proteggono d’ambo i lati la re-
gione palpébrale: la frontale molto ristretta all’indietro mostra un solco longitudinale
più o men profondo. Fra la nasale e la lorea è una sola piastrina turgidelta: e nella
commissura di lei con due altre piastrine ugualmente turgide, apresi la narice. Le tem-
pie rivestonsi di piccole squamette uguali. Le palpebre sono perfette. Il collare squa-
moso, ben pronunziato. Le squame dorsali sono romboidali, embricate, più o men lun