molto lo spazio in te r o c u k r e , grande ap p en a la rneta della palpebra superiore ; i denti
palatini presso ehe disposti in una fascia larghelta e quasi continua.
Giunge la R. temporaria a due pollici e mezzo di lunghezza non incluse le gambe,
le anteriori delle quali kanno un pollici e un terzo, le ■ posteriori quattro pollici di
estenzione; ha il capo triangolare col rauso poco acuto; grande l ’ap e r tu ra -della bocca,
squarciata in senso verticale fino al di là dell’occhio, ch’è protubérante, e giallo dorato
nell’iride; ha il corpo allungato, percorso in ambo i lati da un cordoncino longitudinale
ehe passa dalla estremità del muso per le palpebre superiori fino all’ano; ha
i fiancki compressi, e due gibbosità le sorgon dietro il mezzo del dorso che nel rèsto
è piano. Delle sue quattro libéré dite anteriori il secondo e il quarto son le più
brevi, il terzo è il più lungo : le cinque posteriori veggonsi esuberantemente semipal-
mate non p e ro quanto quelle d e lla R. esculenta ; le proporzioni di esse non diversifi-
cano da quelle della suddetta. Liscia ha la pelle con alcun piccolo tubercolo sul
dorso, non senza qualche granulazione tra l’addome e le cosce.
Il color suo, puro talvolla, e tal altra seminato di nero, è ordinariamente rosso di
mattone, ehe secondo il sesso e l’età mostrasi p iù chiaro o più scuro, mutabile anco
in bruno e perfino in verdastro. Quel della pancia è gialliccio; e il cordoncino laterale
suol essere anch’ esso di giallo pallido. La macchia bilaterale del capo che suol
distinguera come vedemmo, è di color nerastro marginato di giallognolo, e giace sopra
ciascun timpano al di dietro dell’occhio sopra la base della mascella inferiore; la sua
forma è allungata, posteriormente acuta. Tre fasce trasversali oscure, talvolta quasi
invisibili, adornano le braccia, le cosce, i tarsi dell’animale. Il maschio adulto suol
aver sul ventre alcune macchie cenerognole, la femmina adulta gialle o rossastre. Ma
il più certo mezzo per discernere i sessi in questa, come in ogni altra Rama, è una callosité
carnosa, nera ed aspra, ehe rigonfiasi al pollice del maschio nell’atto dell’accop-
piamento, per mezzo della quale più strettamente l’avvince nelle robuste sue braccia.
Anco nelle abitudini è diversa dalla esculenta. Ama più di quella il suolo, vagando
massime in primavera per le prata e pei giardini, e preferisce le acque chiare alle sta-
gnanti. Ivi accoppiasi ed ivi accolgonsi le uova della femmina sul principio della bella
stagione. I girini ehe ne sbucciano uopo han di tre mesi a percorrere i diversi stadi
delle meravigliose lor metamorfosi, e giunti in perfetto stato si disperdono qua e là per
le campagne cibandosi d’insetti, nè tornano prima delle brume al nativo elemento, en-
tro cui trapassano l’inverno dei più rigidi climi, addormentati nel fango. Muta fù delta
cotesta RanUj ma solo in paragone dell’altra, perche ha voce assai men stridula, e non
la emette ehe quando trovasi in fondo all’acqua. Gareggierebbe volontieri in bontà di
carne con l’antecedente, ma le mense ben apparecchiate la degnan più raramente di
quella; e per verità è duretta di polpa, e non saporosa, cibo in somma assai vile. Molto
men frequente della esculenta in Italia, trovasi al par di quella nel resto di Europa, ed
abita perfin l’lnghilterra ove quella, come vedemmo, non giunge.
La tavola nostra rappresenta due individui, l’uno giovane, l’altro vecchio, il quale
è maschio.
La Rana dalmatina, nuova specie del Fitzinger a noi incognita, seppur non è una
gigantesca varietà della presente, le somiglia moltissimo, secondo lui medesimo, ehe
altra differenza non vi ritrova fuor della statura maggiore, e i piedi posteriori propor-
zionatamente anco più lunghi.