servata, giacchè si desidera in essa quel carattere attribuito da lui stesso al genere ; il
quai carattere manca eziandio nello S c in c u s M a b u ya ehe somministravagli quel nome
d’altronde spiacevole a registrars! : ond’è che noi un cotai genere rifiutiarao. Dei resto il
nostro Gongylusj oltre i caratteri già enumerati, ha denti oppositi, cilindrici, con la corona
piuttosto compressa, de’quali sono sei di numero quelli deH’osso intermascellare an-
teriormente situati, validi, cilindrici, uguali, con la corona ottusa, appena compressa nel
mezzo; e quelli della mascella son tredici per parte, simili a’suddetti nella forma e nella
grandezza, col bordo tagliente della corona compresso alquanto, interno-laterale, appa-
riscente appena; quelli infine della mandibola son dieciotto per ciascuna banda, validi,
eguali di forma insieme e di grandezza alle due serie descritte. Tereti sono le cinque
dita dei piedi: omogenee le squame, succedentesi 1’una all’altra, esagone, nitidissime, in
tutto lisce.
Gongili ha 1’Africa e 1’America. Specie notabili per la mole se ne incontrano nella
Oceanica: e la pin celebre tra quelle del nuovo mondo è la grande Ma b o u ya di
Lacépède abitatrice delle Antilie. La specie della quale ci occupiamo, indigena altresi
dell’ Affrica, è la sola che abbiamo in Europa.
Molto somiglia a quella di una Lucertola la forma del Gongilo occbiato : la mag-
gior differenza tra 1’uno e 1’altra consiste nella coda ehe in questo è più breve, e me-
glio distinta dal corpo. II suo capo è configurato a forma di piramide quadrangolare,
la cui parte superiore discende leggermente declive, turgido al di dietro, ed ivi largo
due volte della propria altezza. Piccolissime ed alquanto ovali apronsi le narici
verso l’estremità del muso al di sotto del cerchio rostrale privo di alcun rilievg, scol-
pite in un piccolo scudetto là ove appunto si congiunge al grande scudo rostrale. Gli
occhi sono di forma ellittica, collocati nel mezzo tra le narici e le orecchie sulle due
faccie laterali verso il dinnanzi del muso; le pupille si ravvisano grandi e rotonde;
le due palpebre compiute. Nella parte media laterale del capo dalle due bande si scor-
gono i forami auricolari grandi, quasi circolari, depressi, e con la membrana del timpano
assai profonda. Poco più oltre della inferior mascella si sporge la superiore. La
bocca è fessa fino al punto intermedio fra l’occhio e l’oreccbio. I denti piuttosto robusti
non hanno intervallo fra lojro: que’della mascella superiore, cilindrici ed eguali, sono
alquanto più grossi e più validi de’ sottoposti, i quali son conici, ottusi, ineguali, e
crescenti di mole quanto più s’ internano nella bocca : tredici se ne contano in ciascun
lato di ambedue le mascelle, tutti generalmente smussati, e collocati lungo i margini
laterali della bocca. Oltre lo scudo grande dell’apice, otto scudetti marginali di qua
e di là si contano sul labro superiore : sei per parte suil’ inferiore. Piastre poligone,
talvolta irregolari, ma per lo più simmetriche rivestono il di sopra del capo: la mag-
giore di tutte, cioè quella sul vertice è nel suo stato normale una volta e mezza più
lunga ehe larga, di figura ehe puo dirsi campaniforme al dinnanzi e triangolare al
di dietro; ed è preceduta da un altra piastra esagona piuttosto grandetta ma più breve,
fra la quale e lo scudetto dell’ apice si veggon frapposti due piccoli scudetti fron-
tali ehe si riuniscono sul mezzo della fronte e procedono lateralmenle con altri due
che confinano co’labiali, circoscrivendo posteriormente le narici. Al di là dello scudo
del vertice, si vedon le due piastre parietali, la di cui riunione collo scudo già di
sopra nominato costituisce un triangolo a lati mistilinei : verso la base posteriore di
questo triangolo tutte tre queste piastre rinserrano una piccolissima piastra occipitale
GONGYLUS OCELLATÜS.
rotonda, la quale occupa il çenlro del capo. Le due laterali configurate a romboide si
congiungono alla base in lineà retta, e si estendono dai lati fino all’angolo posteriore
dell’ occhio, cui fan corona altri piccoli scudetti, tra’ quali se ne veggono tre più grande
Lli ehe parimenti circondano la piastra del vertice: l’ultimo di essi confina con gli
oCeipitali ehe offrono la forma trapézoïdale, e sono fiancheggiati da altri consimili ma
più piccoli, cui succedono altri anco minori, ma pur grandetti collimanti con l’ulti-
mo scudetto labiale. Dietro gli scudi occipilali scorgonsi due paja di squame corte e
larghe ad un tempo, al. di là delle quali compariscono le serie di squame omogenee
ed embricate. Nella région© temporale si contano cinque o sei scudi di forma varia-
biâ4 ÿ: più o men romboidale. La regione sopraorbitale vestesi pure di quattro squame,
le superior! delle quali son le. più piccole. Oltre a tutto ciù dagli occhi fino aile narici
eorre un piccolo cordoncino lievemente solcato. La mascella di sotto ha non me-
no dell’altra uno scudo, ehe direm. rostrale, precedulo da un altro più largo ehe cinge
il mento: quindi-segoono ai lati tre o quattro altri scudetti ehe atlenuandosi a gradi
divergono nell' interno, e si dispongouo, a spina, lasciando libera la gola ehe soltaoto
si ricopre di piccole squame embricate come il rimanente della parte inferiore del
corpo II collo è cilindrico, compresso, di grossezza eguale al tro n co ,e lungo quanta
è la distanza tra l’occhio e il muso. Cilindrico è pure il tronco leggermente depres-
so, lungo, egualmente grosso in tutta la sua estenzione, seppur non paja men grosso
nella parte anteriore; nè présenta il minimo indizio di solco, o di piega-laterale. La
.coda è perfettamente rotonda, conica, assottigliata in valida' acuta punta: essa è lunga
poco più della metà del rimanente corpo, exorrisponde a: tre volte e mezzo della lun-
ghezza del capo. Le squame ehe. uniformemente rivestono l’animale dal collo a tutta
la coda tanto al di sopra che al di sotto son molto, lucide,-e sottili, specialmeute nei
lembi interni si veggono trasparenti: nè presentano ehe poche debolissime strie visibili
appena con la lente: la figura loro puù dirsi romboidale, e la embricatura ne cuopre,
se pur ve ne sono, le.irregolarità: se ne contano circa ventotto serie, una delle quali
percorre il centre del dorso. Le zampe piuttosto brevi, eguali di lunghezza, non avulo
riguardo aile dita, si attaccano lateralmente al corpo: le anteriori perô compresse,
lunghe quanto è largo il tronco, curve verso la testa ed impiantate in modo ehe ri-
piegandole verso il dinnanzi giungono precisamente alio squarcio della bocca: le posteriori,
mercè della lunghezza delle dita, un terzo più lunghe delle anteriori: vestite
tutte si queste corne quelle tanto al di sopra quanto al di sotto di squamette simili a
quelle del tronco ma più piccole assai. Gli antibraeci son lunghi precisamente quanto
i carpi: le dita in tutti sono cinque, perfettamente divise, terminate da unghie arcuate,
acute, compresse, sufficienteinente robuste: il medio delle estremita anteriori,
quantunque sia il più lungo, non arriva alla misura degli antibraeci e de carpi : il
primo ed il quinto lunghi men della metà del terzo son quasi uguali fra loro: il se-
condo ed il quarto poi tengon la media lunghezza'tra il terzo e gli estremi. Nelle
zampe posteriori il dito assai più lungo è il quarto, ehe uguaglia la lunghezza della
tibia: ed il primo è il più breve ehe misura appena una terza parte del quarto: il
terzo-differisce dal quarto meno degli altri: il secondo ed il quinto si pareggiano quasi
fra loro! Tutte indistin tam ente le dita son per ogni dove c’operte di lamelle inhere;
le superiori delle quali formano con gli orli lore un angusto margine. aile inedesime.
Le piante di ogni piede mostransi quasi grandiose.
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