nostre Natrici e i Colubri, ma quasi tutta la sottofamiglia dei Colubrini. La Natrix nostra
corrisponde piuttosto all'odierno genere Tropidonotus del Signor Kuhl, perché ab-
braccia i soli Colubrini ehe hanno le squame dorsali embricate e carenate, il dorso ca-
renato anch’ esso, e le abitudini più o menô àcquatiche. Le specie note da compren-
dersi in questo genere ascendono forse a quaranta, e sono sparse per tutte le parti calde
e temperate del globo. Ad uno dei suoi sottogeneri che ha per tipo il Coluber Natrix
di Linneo, e ehe denominiamo più particolarmente Natrix si riferisce il Serpe qui figur'd0*
Questo sottogenere è più numeroso degli altri abbracciando circa trenta specie
indigene dell’Europa, dell*Asia, dell’Affrica e dell’America. I caratteri proprj di esso
sono: il capo oblungo-ovato, piuttosto distinto, depressor le narici poste nella sutura
dei due scudetti nasali; gli scudetti posteriori degli occhi al numéro di tre; gli occhi
mediocri rotondi con la pupilla circolare; unö scudetto loreoj squame del noteo lan-
Ceolato-OTate, carenate, embricate; tronco lungo, terete; coda piuttosto breve, terete
anch’essa. Hanno qualche somiglianza nell’ aspetto con le Vipere, ma si distinguono
di primo tratto per quel carattere della pupilla circolare, ehe è poi comune a presso
ehe tutt’i Serpi non yelenosi.
La Natrix Gabina ha il capo ovale allungato, molto assottigliatp nel dinnanzi, assai
ben distinto dal tronco, ch’ è cilindrico-fùsiforme col dorso oscùramente carénato La
coda fe lunga meno della quinta parte di tutto il Serpe, ed è molto sottile, terete, ed
acuta. Le nanci piccole, situate come nelle altre Ncitrici alia commissure di due
scudetti nasali. I sopracigliari poco sporgenti all’ innanzi degli occhi. Lo scudetto del
vertice quinquangolare più largo anteriormente. Le squame di tutto il corpo sono ca-,
renate risentitamente, lanceolato-oblungate. Il numéro delle piastre addominali è di 16a
a 172, quello degli: scudetti sottocaudali di 60 a 66 paja; e questi numeri variano
pochissimo. La tinta generale di tutto il Serpe nella parte di sopra è un bel verde
bruno d’oliva o color di hottiglia carico. H capo non ha macchie se non si vogliano
contare alcuni minuti spruzzi neri: i lati dell’ôccipite sono segnati da due linee nere
convergenti verso la parte anteriore ma ehe non giungono a toccarsi. L'orlo delle ma-
scelle è cinereo-verdastro chiaro con parecchie linee nere oblique ehe vanno a incon-
trarsi da una mascella ail altra; quelle di sotto inoltre è ornata elegantemente di punti
verdi. L iride e di color d oro. Tutto il dorso è segnato di fascie nere trasverse interrotte.
In alcuni individu! tali fascie sono convertite in sérié di macchie nere ehe si dispon-
gono nell ordine quincunciale. Le scaglie del mezzo del dorso sono risentitamente carenate,
strette ed acute; procedendo verso i lati divengöno a gradi a gradi più larghe, meno
acute e meno fortemente carenate, talchè le più basse riescono larghe, ovali'e piane,
e queste o£&ono macchie verticali nere ehe si frappongono aile fascie già descritte. In
un’individuo femmineo comunioatoci dal Signor Riccioli abbiamo osservato lungo i lati
del dorso alcune macchiette biancastre disposte simmetricamente. La parte inferiore di
tutto l’animale è d’un colore ocroleuco. La gola non ha macchie, ma iminediatamehte
appresso ad essa incominciano ad apparire lungo il mezzo alcuni spruzzi neri, i quali
progressivamente si cambiano in vere macchie. Queste stesse macchie, di quà e di là
dalle quali corrisponde dopo breve spazio una linea parallela d’altre macchie larghe
e basse, divengono progressivamente più grandi e più fitte, e quindi prima della metà
del ventre conduiscono in una larga fascia longitudinale coi lati irregolarmente dilatati
e' nstretti qua e là, ehe occupa il mezzo del ventre e scorre non più interrotta finof
NATRIX GABINA.
all’ano. I lati dell’addomé sono omati da macchie d’un color d’ocra rossastro tendente
al bucchero, ehe contrastano col nero contiguo, e invadono con esso nero tanto spazio
da lasciar apparire appena il color chiaro del fondo. Esse macchie sono disposte senza
regola: per (jualche tratto se ne veggono due o tre di seguito dallo stesso lato; in altri
punti altemano da un lato all’altro; simmetriche sono pure qua e là segnando le piastre
fra loro corrispondenti ad uguali intervalli, ma non mai al modo stesso in diversi
individu!. Sotto l’azione delT alcool si smarriscono prestissimo questi colori, ed il ventre
apparisce tessellato di giallastro e di nero, come è quello della Natrice comune. La
parte inferiore della coda finalmente è nera del tutto.
La femmina non differisce dal maschio pei colori: suai essere perù alquanto mag-
giore. L’individuo più grande ehe ci sia occorso vedere, e ehe era appunto femmineo
aveva poco meno di trentaquattro pollici, e di questi la coda ne occupava poco più
di sei e mezzo. La circonferenza del corpo corrispondeva a ventinove linee. Il capo
aveva sei linee di grossezza e circa quattordici di lunghezza; dalla punta del inuso
all’angolo della bocca si misuravano dieci linee.