voler coinporre felicemente il quadro degli esseri viventi conviene attenersi sopratutto
alia considerazione degli organi destinati ad eseguire Je funzioni più essenziali all’eco-
nomia della vita. Ora perché appunto questa economia è assai diversa nelle varie
provincie e classi dei Regni Animale e Vegetabile, diversamente importanti sono in
ognuna di esse le singole funzioni, e diverso valore hanno per conseguenza le condi-
zioni degli organi ehe le adempiono. A chi faccia rivista de’ gruppi maggiori del Regno
Animale è owio il riconoscere quai diverso grado d’importanza reciproca abbiano il sir
sterna osseo, 1’alimentare, 1’irrigatore, il respiratore, il riproduttore, il sensuale, il loco-
motore. Osservabile è poi ehe una stessa funzione non è sempre eseguita esclusivamente
da utio stesso ordine di organi. Nei Mammiferi, per esempio, negli Uccelli, negl’Insetti
la locomozione s’appôggia principalmente e quasi in modo esclusivo all’uso degli arti, e
gli arti mancano ai Vermi ehe valgonsi d’altri organi per effettuare i lor movimenti. Nei
Pesci il tronco, la coda, quelle appendici dello scbeletro ehe costituiscono le cosi dette
pinne dorsali, anali, caudali, e le stesse squame eseguiscono e secondano la locomozione
col concorso degli arti, oppur senza. È analoga la condizione de’ Rettili squamati, perché
ve n ’ha moltissimi privi al tutto degli arti; e fra quelli ehe ne son forniti, molti
gli han piccolissimi, o tali da poter sollevare a stento il cörpo dal suolo: tuttavia
niuno è condannato alla immobilité, anzi quasi tutti si muovono con prontezza gran-
dissima, valendosi del tronco, della coda, delle appendici lamelliformi del tegumento
eomune. Da questo solo è lecito inferire ehe nel complesso de’Rettili squamati ve-
duto in generale le condizioni degli arti debbano essere di un valore men grande
di quello ehe sono nelle classi degli Animali vertebrati più perfetti. Ecco il perché,
senza ricordar neppure gli autori antichi, i quali badando sopratutto alle zampe sepa-
rarono la Lucertola dalla Serpe per porla in una stessa classe col Sorce e con 1'EIe-
fante, gli stessi Erpetologi recenti, ehe debolmente han combattuto il pregiudizio del
^overchio valore attribuito ai caratteri ehe forniscono gli arti, mai non sono riusciti
neir intento di ordinäre felicemente i Rettili. II fatto sta ehe volendo considerare la cosa
con mente scevra da prevenzioni si giunge a conoscere ehe la massa dei Rettili squamati
(d’altronde molto omogenea e perciö da noi abbracciata in una sola sezione) am-
mette tre grandi divisioni naturali; in una delle quali incontrasi ehe gli arti mancano af-
fatto, nelle altre due restano promiscuamente compresi Rettili se n /a rti visihili all’ester-
no, e Rettili con arti più o meno svelti e perfetti in numero di quattro o di due. II
Wagler opportunamente stabili queste tre divisioni, ma nella gerarchia sisteraalica die-
de ad ognuna di esse quel valore ehe a noi sembra doversi concedere soltanto al complesso
loro. Pe’ tre ordini adottiamo i nomi Saurii3 Ophidii3 e Saurophidii. Ne Saurii
(Lacertae di Wagler) la mandibola è d’un pezzo solo, essendo connate all’apice le branche;
rosso quadrato è libero in essi, gli occhi sono cospicui, lo sterno breve: v’ha le cla-
vicole, e (internamente almeno) i vestigj di quattro arti, quasi sempre pero quattro piedi
più o men perfetti, rare volte due. Gli Ophidii (Serpentes di Wagler) han la mandibola
di due pezzi, connettendosi le branche all’ apice per mezzo di legamenti* han
1’osso quadrato libero, un solo polmone, o un vestigio al più del secondo; mancano
di piedi, di pelvi, d omoplate, di sterno, di terza palpebra e di forame auditivo. Ne’ Saurophidii
(Angues di Wagler) la mandibola ha le branche connate all’apice; non sono
liberi né 1 osso quadrato né il temporale; gli occhi sono reconditi: i piedi ammettono
queïla stessissima serie di modificazioni ehe nei Saurii: v’ha un polmone solo, o un
semplice vestigio del secondo; e sono gli unici della loro sezione in cui sieno specie
mancanti di squame, manifestando cosi un legame di affinité fra questa ultima sezione
e la sottoclasse dei JBatrachii costituita da Rettili nudi.
Nell’ Ordine Saurii ehe ora consideriamo, lasciati da banda i due altri, vengono a
schierarsi sette farniglie ehe diciamo Geckonidae3 Stellionidae3 Chamaeleonidaej Varanidae3
Lacertidaej Ophiosauridae3 ed Anguidae. Nell’articolo dell’ Ascalabotes maurilanicus dia-
mo conto della prima. La lingua carnosa, piana, non estensibile, libera all’ estremité ; la
gola non dilatabile; le dita al numéro di cinque, libere, quasi uguali, bastano a separarla
dalle seguenti. Negli Stellionidi la lingua è grossa, non estensibile, quasi adnata, appena
intaccata all’apice: la gola è dilatabile: le dita son cinque, libere, disuguali. I Chamae-
leonidi han la lingua carnosa, lunga, indivisa, vibratile, inguainata alia base: la gola'
dilatabile; le cinque dita riunite a due di qua, tre di là. Nei T^avanidi la lingua è lunga,
bipartita, vibratile, inguainata alla base: la gola non è dilatabile: le dita son libere, disuguali.
Nei Lacertidi la lingua è sottile, vibratile, forcuta, non inguainata: la gola non è
dilatabile: le dita sono libere, disuguali: le squame del dorso diverse da quelle del ven-,
tre e della coda. Gli Ophiosauridi hanno la lingua bifida, breve, non inguainata: la gola
non dilatabile: il corpo più o mend serpentiforme, accérchiato da incavi annulari, con
un solco longitudinale impresso dall’uno e dall’altro lato, il quale dalla regione aurico-
lare scorre lino a quella degl’inguini : le squame uniformi, disposte in serie trasverse
distinte. Alcuni di essi hanno i piedi imperfetti, o non visihili all’esterno. Negli Anguidi
finalmente la lingua è carnoselta, poco estensibile, semplicemente intaccata all’ apice,'
non inguainata: il tronco è serpentiforme, semplice (senza incavi né solchi), le squame
uniformi, embricate, lucenti: in alcuni mancano i piedi, o non sono visibili all’esterno.
Procedendo analiticamente dividiamo i Lacertidi in tre soltofamiglie: Anieivina3 La-
certina3 Tachydromina. Gli Ainewini3 ehe sono otto generi tutti esotici, ottimamente
caratterizzati dal Wagler, hanno i denti innati sul culmine de’ tomii, la lingua lunga,
il corpo non verticillato. I Lacertini hanno i denti applicati sul lato interno de’tomii,
la lingua breve, e il corpo non verticillato. I Tachydromini poi, composti dei due soli
generi Tachÿdromus e Cercosaura3 hanno i denti applicati sul lato interno de’tomii,
la lingua lunga, e il corpo verticillato: per la quale ultima circostanza unitamente al
CordyluSj vero Lacertino, li ponemmo a torto nella famiglia degli Ofiosauridi.
Stringendoci alia sottofamiglia Lacertina troviamo in essa scolpiti i seguenti caratteri:
Corpo svelto ed allungato: capo riveslito superiormente di larghe squame, che per
non aver margine libero diconsi piastre o scudetti cefalici, il di cui complesso a noi
piace chiamare celata del pileo3 la quale giunge a toccare immediatamente colle piastre
maggiori le minute squame del dorso a livello dei forami auditivi: timpano a fior di
testa o poco profondo, e membranaceo : occhio difeso da una cute longitudinalmente
fessa, là. quale si chiude per mezzo di uno sfintere: un vestigio di terza palpebra sotto
l’angolo anteriore dell’ occhio. II ventre rivestesi di lamelle, cioè di squame più larghe
che lunghe, lisce e prive di caréna, disposte in fasce trasverse e parallele: simili lamelle
si dispongono anco sul petto a triangolo. La coda sempre terete ricingesi intorno
intorno di squame oblunghe carenatej che vi formano tanti verticilli. I quattro piedi
si mostrano bene sviluppati, fornito ciascuno di cinque dita unghiate, separate, disuguali
tra loro, sproporzionate di lunghezza nei posteriori. Una fila di pori, ognun
de’quali trafora la squama su cui è posto corre sotto ciascuna coscia.
Il più delle volte si adornano i Lacertini di un collare formato da una fila trasversa
di larghe squame, separate da quelle del tronco o per tutta la sua estensione, o su i lati