Un tubercolo assai sviluppato quasi a foggia di sprone posto nel margine posteriore délia
gamba sulla parte media, la quai dilatazione combinandosi colla base del piede lo fa
comparir munito d ’un grandissimo calcagno. In ambedue i sessi la regione anale è tu-
inida, e grandemente protratta a forma di cono ottuso, più gracile pero nel maschio, con
foro rotondo circa l’apice, aperto verso la base délia /coda. La pelvi è sospesa alla sedice-
sima delle vertebre; da tutte le quali, esclusene le ultime, si articolano altrettante paja
di costole, tutte rudimentarie fuor delle medie, ehe sono tanto sviluppate ehe arrivano
fin quasi ai fianchi.
Il Girino che abbiam creduto pur bene di rappresentare, è superiormente di un
olivaceo annebbiato di cinereo, inferiormente di un grigiastro uniforme. À farlo ben
riconoscere, oltre le branchie, ehe gli si veggon di qua e di là dal collo, serve anche la
coda fortemente compressa fin dalla base, e per cosi dire alata sopra e sotto. Allorquan-
do lascia le branchie suole elegantemente macularsi per qualche tempo, ed emette in*
tanto le bianche verruchette. Il suo colore in quell’eppca è fosco fuliginoso cosperso
di punti cinerei; dalla cervice all’apice délia coda gli scorre una linea di pallido color
di ruggine fiancheggiata pet tutta la sua lunghezza di vaghe macchie rotondette délia
stessa tinta ; il capo poi si adorna di una fascia attraverso la fronte, e di una macchia
dietro ciascun occhio: e si conserva sotto questo manto tanto dissimile da quel dell’adul-
to, fino ehe giunga alla statura di ben due pollici. La maggior differenza pero consiste
neir avéré allora spianata la regione dell’ ano, e la sua apertura fessuriforme.
Qual meraviglia dunque se sopra esemplari femminei, decolorati, e di soli tre pollici
o poco più, stabilisse il professor Savi la sua Megapterna Montana ? Rappresentammo
anco noi sotto quel nome il giovane Euproclus per rispetto al parère del sullodato pro-
fessore, giacchè allorquando facemmo disegnare la tavola non eravamo ancora persuasi
délia identità delle due supposte specie. A maggiore giustificazione del Savi è da notare
ehe quando stabiliva il Megapterna non conoscea bene i caratteri del recentissimo Eupro-
dus; e di fatti non lo includeva nella sua classica enumerazione dei generi Salamandri-
di italiani, nella quale non avrebbe giammai permesso ehe figurasse due vôlte.
11 giovane da noi rappresentato sotto il nome datogli dal Savi era lungo poco più
di tre pollici e un quarto, dei quali il capo, largo quasi quattro linee, occupava poco
meno di mezzo pollice, e la coda quasi un pollice e due terzi: gli arti anteriori, com-
presevi le mani per due linee e mezzo, ne misuravano sei e mezzo: i posteriori col
piede, lungo tre linee, ne misuravano sette. Il suo colore, certamente allerato dal poten-
tissimo alcool in cui stette immerso, era al di sopra di un grigio cenerognolo assai cupo
spruzzato minutamente di nero ; al di sotto era di un cenerino giallognolo.
Trovasi questa specie piuttosto frequente nei monti délia Sardegna settenlrionale e
media, ed è comunissima sopra quelli délia Corsica ; delle quali isole sembra esclusiva,
Nella buona stagione, quando è adulta, vive in acque poco correnti, e nelle stagnanti :
il giovane suol dimorare dentro' i tronchi putrefatti segnatamente de’Faggi, e sotto le
marcide screpolate corteccie di questi ed altri alberi, non senza nascondersi assai vo-
lontieri sotto i sassi, secondochè la stagione è più o meno inoltrata; sempre pero in
luoghi montuosi e vicini aile acque. Gibasi avidamente d’insetti acquatici, o di quelli
ehe accidentalmente galleggiano, ma principalmente delle larve de’ Lepidotteri. Gli abi-
tanti di quei distretti délia Sardegna ove trovasi la chiamano Trota canina, e di ma-
leficii e di veleno 1 accusano con la calunnia consueta del volgo “ dandole biasmo a torto
e mala voce.”
TRITQIH ALPESTRIS
TRITQNE APUANO
t r it o n pedibus fissis: crista, dorsali nulla: rostro. obtusiculo: corpore aut verrucoso aut
laevij' supra plumbeoA subtus aurantiaco immaculate, lateribus nigra punctorum serie
notatis: oauda corpore breviore, compress.aA acutaj infra supraque secante.
Apuanus. Cute laeyissimaj minime verrucosa.
TRITON alpestris, Laur. Syn. Rept. p. 3 8 . et lip . sp. 4 o. tab. ».fig. 4- Sturm Deutsch!. F aun,Amphib. I I I .
p. a5. sp. 3 . ßg. a, b mas c d foera. Tschad. Class. Batrach.p.yS.
TRITON WURFBAtNII, Laur. Syn. Rept. p^ 58'. sp. 3 8 .
triton s alamANDROiDBS , Lain?. Syn. Rept. p 4°. sp.47. taba.fig.lt. Schrank, Faun. Boic.I.i .pa78. sp.a5.8. focm.
Proteus tritoniuS ? Laur. Syn. Rept.p. 3.7. sp. 35, tab. i.Jig. a. Larva.
LA. CERT A LACUSTRIS , var. £.' Hj. Gmel. iSyst Nat. I. p. 10.66.
SALAMANDRA ALPESTRIS, ifechst. in Lacép. Amply.. II.p.. 260. tab. 20. Schneid. Hist. Amph. I . p. 71.
SALAMANDRA ignea, Bechst. in Lacép. Amph. II.p. 260. tab. 20afig. 1. a, mas. 3. 4; foemina.
SALAMANDRA WURFBAINII, Latr. R»pt. II.p.tsl\5. cumfig.
MOLOB cinerea? Mere- Syst. Amph. p. 18 5.. sp. 3. (excl.ua. syn on,.)
LACERTA GYRIKOIDBS? Merr. in Schrift. Berlin. Natur/. IX . p. 1 9 4 - tah. 6.
molge wurfbainii, M$rr. Syst. Amphib.. p-186. sp. 6.
MOLGE ALPESTRIS, Syst. Amph. p. 187. sp. 7, excl. Synon. Te. marmorati.
LACERTA TRITON? Mere- in Schrift. Berl. Naturf. IX. p. ig 4-
molge ignea, Gravenh. Del. Mas. TVr.atislav. p , 81. sp, a.
SALAMANDRA RUBRIVENTR1S? Daud. Rept. V I I I..p> a 3 9- tab. 98. fig. 1.-.
SALAMANDRA aqualiica, a nullo. hactenus Jescripla, Wurfb. Salam. p. 64. tab, a. fig. 4 1
SALAMANDRE a Dane's taclielés , Cuv. Règn. Anim.a. ed. I I . p. 116,
MITTLERE WASSERSALAMANDER oder BRUNNENSALAMANDER, Beeilst.- in Laccp. Amph. IOC. citato.
alpentriton, Schrank, Faun. Böic. I. p. 277. sp,a57.
E c c o c i finalmente a quel Triton Alpestris delle Alpi apuane, di cui facemmo pa-
rola sul bel cominciamento di questa opera. Parecchi anni indugiammo a trattarne spe-
rando. scioglierci dalle tante dubbiezze sulla identità del nostro animale con quella di-
sgraziata specie [Tr. Alpestris), che fu cagione di tanti e ripetuli errori. Diflidaudo dell
intendimento nostro a tal’ uopo., ne interrogammo frattanto. i più riputati maestri della
Francia e della Germania, che sul soggetto ci risposero discordi fra loro j per la quai
cosa passaron gli anni, e le incertezze si rimaser con noi. Siccoroe pero, quantunque
abbiam ravvisati verrucosi quanti Tritoni alpestri oltramontani vedemmo finora, non
possiam tuttavia tenere in non cale Passerzione di coloro che dicono travarsene indi-
vidui, corne son tutti gl’italiani, di cute liscia; e aiccome d altronde la condizion della
pelle, carattere quasi unico, pel quale possa argomentarsi la diversità delle specie, è di
minima pesa; percio abbiama risoluto di ammettere una specie sola, indicando soltanto
scrupolosamente, che il più piccolo esemplare della nostra tavola ci venne da Serra-
vezza ne’monti Apuani, e il più grande dalle vicinanze di Vienna. Questo grazioso Ba-
trachio soggetto al variare degli altri Tritoni, distingues! nondimeno da tutti per un