la coda forma quasi la metà della sua lunghezza totale. Il capo è poco distinto dal
tronco: il corpo della grossezza di due linee e mezzo è quasi terete, un poco yen*
tricoso, quasi perfettamente liscio; il dorso è leggiermente spianato nel mezzo senza
cresta nè appendice yeruna. Tutta la parte superiore è d un colof e cervino più o meno
cupo : il capo ha due lineole nere da ciascun lato, la superiore delle quali passa at-
traverso l’occhio, l’altro scorre lungo il margine della mascella. La gola, il petto e
l’addome sono d’un color melleo sordido colla parte di mezzo tinta di color rancio
rossastro, e sono segnate di;pochi punti neri minuti sparsi irregolarmente. La coda è
quasi terete alla base, poco piu alta ehe larga, compressa yerso la puntà, tutta di color
ceryino, screziata di piccoli pünti neri, col tagli'O inferiore un poco più aCuto, tinto
di color di minio. Le zampe sono lunghe quasi quattro linee, le dita maggiori una
linea: nel colore corrispondôno al dorso dell’animale esternamente, o intemamente
alTaddome; ma non haimo niente di rosso.
Il maschio di questo Geotriton_, ch’è il solo effigiatb neR’annessa tayola, si distingue
a colpo d’occhiô'per essere d’un color più scuro e quasi uniforme di sopra. La
femina al contrario è d’un colore più tendente al fulyo, ecl è segnatà sul dorso e nella
parte superiore délia coda da due linee longitudinal! fosche minutamente ondulate.
Presso Roma troyasi sotto i sassi, sotto i tronchi caduti, e getieralmente nelle stesse
località in cui suol abitare il Triton carnifex; aiizi yivê qualcKe' yolta in compagnia
del medesimo. S’incontxa àltresi nélle grotte da yîno dei luoghi suburbani, special-
mente nelle più umide. Lo abbiamo riceyuto da Pisa, e per quel chê c’insegna il Lau-
renti troyasi a Vienna nell’Àustria. Sappiamo ch’è comunë in Francia, e corne animale
indigenô di essa lo riferisce anche il chiaiissimo Latreille, il quale pero nel testo del
suo scritto sullé Salamandre, alla pagina 36 , mostra di riguardarlo comè il gioyane della
sua Salamandra marmorata3 è presso le figure della tayolâ V appïica. înyece il nome
dubbio di gioyane della Salamandra abdominalis. Starà ai Zoologi della Syezia il dirci
se a questo nostro Tritöne cörfisponda realmente, come noi suppönghiamo, la Lacerta
vulgaris di Linneo, sbalzata cosi capricciosamente dagli Autori posteriori ff a i sinonimi
di yarie specie affatto diverse^ Se si yerificheranno le nostre congetture conyerrà dire,
che questo Animale sia comune andhe in Isyez^ia.
È stupido a segno da non cercare di sfuggire alla mano che tenta d’impadronir-
sene. Ne abbiamö conseryato alcuni indiyidui yiyi per lünghissimo tempo senza yeruna
specie di cibo ; ma racchiusi in recipienti odorosi sono mörti dopo pochi momenti; pro-*
ya del prèdominio che ha il sistema neryoso nell’economia yitale di questi esseri.