arrivaal di lä degli occhi, die sono quasi uguali allospazio. che corre tra l’apice del muso
e il margine loro. anteriore» un terzo men grandi dell’intervallo tra l’uno e l’altro: l’iride
loro e di un rosso castagnino vivace: la pupilla e nera. Le vaste parotidi son reniformi,
e lunghe quanto. lo squarcio della bocca. II tronco & depresso, assai dilatato nel mezzo,
e suscettivo di grande avvallamento ne’ fianchi, di modo che la sua media larghezza
puö esser minore delia metä della lunghezza: e la sua facoltä di gonfiarsi, non che di
prendere diverse figure, proviene dal non esser la cute attaccata ai muscoli, ma solo
äi margini delle mascelle, alle articolazioni, ed alla spina dorsale, onde puoi dirla una
rilasciata saccoccia. I diti de’ piedi anteriori sono perfeltamente liberi, il primo ed il
quarlo eguali fra loro, il secondo e il piü breve, il terzo b il piü lungo: i piedi posteriori
palmati lino alla penultima articolazione hanno il primo, il secondo, il terzo, il
quarto dito crescenti gradatamente in lunghezza, il quinto poco piu breve del terzo: il
callo interno mentisce un sesto dito, grosso, ottuso, e piü breve di tutti. Tubercoli piü o
men dilatati, piü o ineno elevati, alcuni terminati in punta, ovvero in una spina ottusa,
cornea, nera, che talvolta e bifida, ed anco trifida su i lati del collo, o sulle zarnpe, a 1 tri
inegualmente spianati, assai piü piccoli e piü fitti sul ventre, tempestano tutta la cute,
e la rendono scabrosissima : e sopra molti di loro apronsi verruche, che piü abbondano
Su i fianchi, dove nello smisurato enfiarsi dell’aniraale versano quell’umor peccaminoso,
del quäle abhiamo giä detto.
Non un sal colore ne durevole si sparge sulla sua cute, perocchö letä, il sesso, la sta-
gione, il luogo, gli conferiscono tinte sempre diverse. In generale b di un cenerino ros-
sastro o fosco: se ne veggono perö alcuni colorati tutti diversamente, dal rosso sbiadato o
ferrigno sino al verde e al neraslro; e la parte loro inferiore si mostra per lo piü. di un
c.olor bianchiccio lurido, o pallido cinereo, che talvolta da in rosso. Al cader dell’inverno,
allorche trovansi sotto i sassi de’terreni arsicci, i giovani inaschi sono per lo piü dipinti
in color ferrigno, qual’e nell’individuo rappresentato: e ie femmine, spezialmente nella
stagione che dimorano lungo le acque de’ paduli, assumono vieppiü il color verde, sotto
il quäle ne abhiamo una effigiata. Circa poi alle innumerabili escrescenze della cute,
colla stessa incostanza essa varia dal quasi interarnenle liscio al bernoccoluto, e perfino
allo spinosQ» Cousiderevole e pure in tutti la disuguaglianza di rnisura del corpo, e ciö
non per cagione delia diversa etä. In qualunque modo perö, ed in qualunque stato si ri-
tro.vi questa specie, ben si riconosce per le zarnpe posteriori semipalrnate, per la schiena
tempestala di grossi tubercoli lenticolari, pel verlice scabro di granelli piü minuti e piü
densi. Oltrecche, per quanto ella sia variahije ne’colori, fino ad assumere una tal fasci.a
rossigna che serpeggia sui fianchi del Bufo calamita; tuttavolta non indossa giarnruai la
gialla linea longitudinale di quello; ne veste le belle macchie smeraldine che rendono il
Bufo viridis, meno spiacente alla vista.
La sua larva e nericcia, e minor di quella di ciascun allro Batrachio, allorche, for-
nita di piedi, lascia la coda e diventa rospo. Per motivo della grande prolificazione,
quegli esseri immaturi giungono spesso a ottenebrar le paludi, a riempir le vasche delle
fonlane; ne v’ ha ristagna d’acqua che non ingombrino. §e molte bestie nemiche non
facessero guerra a cotai figliuolanze, se la evaporaziane delle acque non le lasciasse mo-
rire in secca a migliaja, saria la terra giä da gran ternpo. ricoperta da questi Bospi, che
principalmente abbondano in tutta l ’ltalia, in Francia, in Germania» in Inghilterra, in
Bussia ed in Svezia,
BUFO VIRIDIS
ROS PO SMERALDI NQ
bufo griseo-carneusj macülis smaragdinis atro marginatiSj rubro verrucosus, tibiiSj ulnis
et lateribus capitis laevibus: dorso plano verruois grandiculis: parotide hinc inde tra-
biformi: palmis fissisj plantis semipalmatis,
bufo viridis, Laur. S y n .Rept. p-iy. etm .sp .8 . iab.i- fig. l. • Bonn.in T a il.Enc.Erp. p.17. ip. i3. Lacép.
Syn . Melh in Quadr.Owp. I I p 460. Sehneid. Eist.Amph. p. 200. sp. 5. Latr. in Hist.Salum.p.xYi.
I d . Rept. I l .p .u 5. sp. 7. Daud.Hist. Rain.p. 62. tab. 28. ftg. 2. Id. Rept. F I I I .p . l 56. sp. 8. Sturm.
Deutselil. Faun. Amph. p .5 i. sp. 1. F ilzing. Prodi". Faun. Au sir. p.oxQ. Cloq. in Diet. Se. Nat.Xl,
p. S5g. Bibr. et Bory, Rept.Mor. p.-]5. tal.xv.fig. 2.3 . Géne, Syn. Rept. Sard.p. 26. sp.xviii. in Mein.
Acad.Se. Tor. Ser. I I . T. I. p. 257.
bufo schrebersianus, Laur. Rept. p. 27. sp. "J. Roesel Hist, Run. Sect. V IL p- 108. ex retails.
sina bufo, var. y , Gmel. Syst. Nat. I. p. 1047. sp. 3.
ranA VARiABiLis, Pall. Spie. Zool. V I I . p. 1. tal. S.Jig. 1. 2. Gmel. Syst. I . p. lo5i. sp. 26. Sturm,
Deutsehl. Faun. Abth. I I I . Heft. I I . cum duabus figuris. Eichw. Zool. Spec. I I I . p. 167. sp. 3.
ra NA siTiBUNDA, Pallas, Reise, /.p.458.»p.i6. Gmel. Syst. N. I-p. io5o.sp.o3. Shaw, Gen. Zool. I I I .p .l55.
bufo variabilis, Bonnat. in Ta.bl. Ene. Erpel, p. 12. sp. i. tab. 6. fig. 2. Merr. Syst. Amph.p. lSo.gen.q.sp. 1.
F ilz. Verz. Mus. Wien , in N. Class.Rept.p. i65.sp.a3. Wagler, Syst. Amph. p. 207. gen. a5. Gravenh.
Delie. Mus. Wratislay. p. 63. sp. 11. Rory S,t Vine, in Diet. Class. H. Hat. V. p. a6. Risso, Hist.
Hat. I I I .p . 93. sp. 33. Sishinz, Rept.p.;a3a. tab. g6.fig.3. Id. WirbeUh. Sehweh, in Houy. Mém. Soe.
Helvet, p. i45. sp. 3. Tschudi, Class. Batrach.p. 88.
BUFFO V1BIDI-BADIATUS, Lacép. Syn. Meth. in Quadr. Oyip.II.p.fóQ.
bufo siTiBUNDUs, Schneid. Hist. Amph. I. p. 226. sp. i 5.
BANA viridis, Shaw, Gen. Zool.I I I . p. i 55.
bufo bufina, Bonnat. in Tabl. Enc. Erp.p. iq. sp. in.
bana bufina, Müller, Prodr. Zoal. Dan. p. ag3. Retz. Faun. Suec. p. a83. sp. *■
bufo Cursor, Daad. Rept. V H I .p . 164.
BUFO ROSEUS, M err.Syst.Amph.p. 183.sp: 12.
BANA palmis letradactylis, plantis penladaclylis muliois, corpore supra rufescenle aique nigro vario, Ltptch.
Reise, I . p. 3i8. tab. aa.fig. 6.
BOTTA ortense macchiata d’un verde livido, Vallisnieri, Istoria del Camaleonie p .rlfi. art 6.
BOTTA, Celli, Anf. Sard. I I I . p. 40:
LE vert, Lacép. Quadr. Ovip. I.p . 586.
Ï.E RAÏON-VERD, Daubent. Diet Erpet in Ene. Meth. Hist. Hat I I I . p. 668. Lacép. Quadr. Ovip. I p- 586.
CRAFAUD rayon- vert, Bonnat loco citato.
crApaud bufina, Bonnat loco citato.
CRAFAUD VERT, Bonnat. loco citato., Bose, in How. Diet. H. Hat. V I I I . p. 378.
CRAFAUD variable, Cuv. Règn. Anim. II.p. p. 96. Id. Ibid. a. ed. I I . p. HO.
grüne kröte, Sehrank, Faun. Boic. L p. 271. sp. 246.
Veranderlike kröte, Sturm, Deutschi. Faun, loco citato.
GRÜNE KRÖTE oder KROD. GARTEN-KRÖTE, auch MAUER KRÖTE, Fitzing. lOCO citatO.
GRÖNFLÄCKOO GRODA, Sparrtti. H. A c t R ,A c . Suec. 1795. p .i83. tab.7.
S e bellezza puö darsi tra’Rospi, questa è la specie che di tal pregio si vanta; perché
veste un manto gemmato, ha men goffe le forme, e men dissimili da quelle delle
eleganti Ranocchie, Ben perö lo condanna il fetore che tanto piü spira se venga irritato,