SALAMANDRA CORSICA
SALAMANDRA MONCHERINA
salamandra nigra, maculis luteisi verrucis ad latera vise prominentibus : lingua modica3
votundata i dentibus palatinis dispositis in duas proximas series parallelas circulariter
pone summitatem vix dilatalas : digitis. depresses, primo et ultimo plantarum abbreviatis.
SALAHANDM Corsica, Sa v i, Descriz,. Jfuoy. Batr, in Nuov. Giom. Lett. Pis. i 83g. p. ao8.
•Egli non sarà forse da maravigliare ehe una Salamandra abitante in Corsica, simile
totalmente pel colore a quella del continente europeo, tultavolta siane specifica-
mente diyersa, e ehe nè questa nè quella si rinvengano nella yicina Sardegna ? Chi
non sarà per meravigliare ancor piii ehe, mentre la stessa Salamandra comune di Europa
( Salamandra maculosa3 Laur.) ya soggetta a cosi diversa disposizione de’suoi nor-
mali colori, che d ie luogo perfino ad imaginäre una diyersa specie sotlo il nome di bili-
neatUj la Corsica della quale non conosciamo finora alcun mutamento uella collocazione
dei colori, nè dissimiglianza alcuna dalle p in comuni di Germania, offra tuttayia carat-
teri talmente segnalati ehe più di specifici posson quasi reputarsi generici? Infatti, tra-
lasciando di notare le meno important differenze, yalutahilissime ci semhrano quelle
dei denti e dei piedi. I denti palatini della S. Corsica son disposti in due serie diverg
en t al quanto nella origine loro, ma riapprossimate quindi, e parallelamente procedenti
fino a due terzi di loro estenzione, nel qual punto diyaricano formando due piccoli
emicicli : e quindi riassumono il corso pressochè parallelo continuandolo per hreve lrat+>.
to. I denti palatini della Salamandra maculosa al contrario descrivono due curve ugual-
mente serpeggianti l’una incontro dell’altra, talchè ne risulta una figura campaniforme,
o spatuliforme. I piedi posteriori poi hanno in questa ehe descriviamo i diti latera 1 i ap-
pena rüdimentarii, e quasi moncherini, laddove nell’altra sono tutti i cinque sviluppati
assai hene. Dohbiamo la interessante scoperta di questa specie al professor Savi, il quale
ci comunico gentilmente il suo hell’esemplare per figurarlo in questa Iconografia, e
volle per éçcesso di cortesia conciliar con n o i quella magistrale illustrazione ch’egli fe-
ce di puhblico dritto in una memoria, ove descrisse non solo questa nuova specie, ma
tutti analizzö i generi de’ Sdlamandridi Italian i, e ne determino ottimamente i caratleri
di ciascuno sulle norme da noi communicategli colla parte inedita relativa ai Batrachj
del nostro S js lem a V erlebra to rum. Ebhela il prelodato signor Professore dall’enlomofilo
Dottor Chiesi, che in più esemplari raccoglieala ne’monti della detta isola, e singolar-
mente in quelli di Lucardi e di Niolo, per luoghi umidi, nascosta sotto grandi sassi, ri-
ferendone il volgar nome di Cane monlile.
Il suo capo schiacciato, superiormente convesso, e ben distinto dal tronco, misura
poco più della décima parle dell’ animale, essendo assai più largo ehe lungo, laddove
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