altri con Merrem e con Fitzinger lo consideran poco diversamente da noi sotto varie
denominazioni. Naturalissirai e non meno manifesti sono i caratteri, segnalatissime le
divisioni della nostra sottoclasse. La compongono il genere Rana di Linneo, ossia gli at-
tuali Ranidij le di lui nude Lacertae^ ossia i Salamandridi, il suo genere di Serpenti
Caecilieij e gli Amphibia Meantes de’quali egli conosceva una specie sola, quando at-
tualmente si conoscon parecchi di tai singolarissimi Amfibj pescioidei.
Operano i membri di questa nostra sottoclasse col mezzo di polmoni e di branchie
la respirazione, per un periodo almeno della vita: hanno il cuore con una sola cavità e
con due orecchiette difficilmente distinguibili tra loro, e quindi credute finora una sola
come nei pesci : son privi di pene, e perciô quei molti di loro che s’accoppiano il fanno
senza inserimento veruno: la maggior parte producono uova râggruppate, tutti mem-
branacee: vestono pelle nuda: hanno imperfette le costole; carnosa, adnata la lingua.
Essi quasi tutti, soli nella università dei vertebrati, van soggetti alia metamorfosi, tanto
negi’ Insetti conosciuta.
Tut la questa Batrachia congrega si divide apertamente in due sezioni diverse: una è
di quelli cui cadon le branchie, l’altra di quei pochi cui le branchie persistono, non sog-
getta pertanto alia metamorfosi dell’antecedente. Appartengono alla prima quelli che per
la stessa ragione si dissero Mutabilia, e comprendono le Ranae di Wagler; appartengono
alla seconda gY Imniutabilia_, ossia Amphipneustaj che sono gYIchthyoidi dello stesso auto-
re. Siecome perô ciascuna di queste sezioni racchiude due Ordini, cosi possiam conside-
rare tutta la nostra sottoclasse in quattro Ordini suddivisa. Primo siano i Batracophidii,
cioè quelli che lungo tempo si tennero per Serpenti nudi, riconoscibili ben chiaramente
pel corpo serpenliforme, apodo, ecaudato, per l’ano terminale rotondato, per gli occhi
latenti, e pel secondo polmone rudimentale. Entra in esso la sola famiglia Caecilidae,
che tanto ben si connette con gli ultimi nostri Saurophidii. Secondo degli Ordini sian
le Ranaej distinte pe’ loro quattro piedi, gli occhi cospicui, ed ambo i polmoni ugua-
li. Terzo siano i Cryptobranchia; ordine formato dalla sola famiglia Amphiumidae., ed
avente le branchie obsolete nel fondo di due spiragli. Quarto ed ultimo vengano i Peren-
nibranchiaj ossia Phanaerobranchiüj famiglia cioè delle Sirenidae che han branchie co-
spicue e libere.
II secondo degli accennati quattro Ordini è il solo che due famiglie racehiuda, cioè
\e Ranidaej e le Salamandridae : la prima delle quali contiene Amfibj senza coda, di
breve e larga corporatura, con arti anteriori piu corti dei posteriori, con sterno e con
clavicole compiute, senza costole, con ano rotondato ; le cui larve, sole erbivore, sono
apode, e fornite di coda e di un becco corneo: mentre la seconda è di Amfibj caudati,
di corporatura allungata, quasi terete, lacertiforme, con gli arti tutti uguali, con costole,
con l’ano longitudinale ; famiglia le cui larve, carnivore al pari degli animali per-
fetti, sono tétrapode.
Stringendoci ora, come ragion vuole, alia famiglia Ranidae^ la veggiam corrispondere
perfettamente al généré Rana di Linneo, e tanto distinta dalle Salamandridae che molti
la considerano un Ordine diverso chiamandolo Anoura col Duméril perché privo di coda;
mentre dando importanza soverchia a questo membro dicono Urodela insiem col
suddetto le Salamandridae rhinite ai Batrachii Immutabili. E giacchè dove trattiamo delle
Salamandridae non tralasciam di accennare comparativamente le differenze, percio in
questo luogo i caratteri de’ Ranidi positivamente esponiamo. Tetrapodi e privi di coda
nello stato perfetto, hanno il capo piatto, il muso rotondo, la bocca profondamente fessa,
là lingua, seppur non ne manchino, molle, non attaccata in fondo alia gola ma sul
margine della mandibola, e ripiegata all’indentro: portano sempre quattro dita ne’piedi
anteriori : quasi sempre mostrano ne* posteriori il rudimento di un sesto.
Privo affatto di costole hanno lo scheletro; una piastra cartilaginea a fior di tesla in
luogo del timpano, la quale in alcuni dénota il posto dell’ orecchio ; 1’occhio con due
palpebre cutanee, e con un altra nascosta sotto la inferiore trasparente ed orizzontale.
Inspirano 1’aria col mezzo de’muscoli della gola, che dilatandosi e contraendosi la rice-
ve dalle narici, e mentre quelle son turate dalla lingua la fa discendere al polinone.
L’espirazione al contrario eseguiscono mediante i muscoli del basso ventre: ond’è che
se questo aprasi alle Rane viventi, si dilatano i lor polmoni senza potersi piu rislrin-
gere ; e se obligate siano a teuere aperta la bocca, cadono in asfissia, perche 1’aria nei
polmoni non possono rinnuovare. Lunghi sono gli amplessi che alia femmina suol pro-
digare il maschio, i cui pollici hanno talvolta un’escrescenza callosa che inturgidisce
con la venere, e lo ajuta a stringer viemmeglio la sua compagna, le cui ova rimangono
fecondate nel momento che escono al giorno ; dalle quali poi sbuccia 1’animaluccio, cui
dioon GirinOj fornito in principio da lunga carnosa coda, e da un piccol becco corneo,
ma senza verun altro membro apparente, fuori di alcune frangiette al collo, ehe in pochi
giorni spariscono internandosi sotto la cute, e mutandosi in hranchie; le quali veg-
gonsi formate di numerosissimi fiocchelti attaccati a quattro archi cartilaginosi in cias-
cun de’ lati del collo, aderenti all’ osso ioide, e racchiusi in una tunica membranosa ri-
coperta dalla general cute. Delle metamorfosi de’ Girini ha dottamente parlato in varii
scritti frutto di lunghe e laboriose esperienze il chiarissimo signor professor Rusconi
di Pavia, a’ cui lavori, come pure all’opera insigne del Roesel, rimandiamo chiunque
voglia saper più addentro in cosi interessante materia.
Divisa fù per lungo tempo questa naturalissima famiglia ne’quattro generi del Lau-
renti Ranaj Bufoj Hyla e Pipa, cui poscia s’ aggiunsero il Rombinator_, e il Breviceps,
Merrem, con altri creati dal Kuhl, dal Boie, dal Cuvier, dallo Spix, dal Gray, dal
Fitzinger e da altri ancora. II Fitzinger anzi la divise in varie famiglie, cioè Ranoidea
con lingua, timpano aperto, e denti; Bufonoidea con lingua, timpano aperto e senza
denti; Bombinatoroidea con lingua e timpano latente; Pipoidea senza lingua : famiglie
che le susseguenli scoperte consigliarono di rifiutare; imperocchè deltero a conoscere
infiniti passaggi e commistioni di caratteri che non sopportano siffatta classificazione.
Devesi al Wagler una elaboratissima ripartizione semplicemente in generi che ha fatlo
progredir molto la scienza: ne ci è ignoto che il signor Tschudi, giovine naturalista
svizzero, sia per farsi conoscere con un suo compiuto sistema de’Batrachii arricchito di
moltissimi nuovi generi. Non avendo ancora potuto ottener tal opera, forse inedita,
ci limitiamo ad esibire la quadruplice suddivisione di questa famiglia qual nel recente
nostro passaggio per la capitale della Francia 1’abbiam concretata col Signor Bibron,
che cola non ha pari nella cognizione degli Amfibj.
Chiamiam noi Pipina la prima sottofamiglia, sola ad esser priva, e totalmente, di
lingua: diciamo Hyladina la seconda ehe di tal membro è fornita, con denti alia
mascella superiore, e con le estremità delle dita dilatate a forma di un disco : appel-
liamo Ranina quell’altra che non differisce dall’anlecedente se non per avéré le dita
acute Q turgidelte all’estremità: denominiarn finalmente Bufonina tutti i Ranidi for-
niti di lingua e privi affatto di denti. _ 117*