ZOOTOCA VIVtPARA.
chjrdromini e i Lacertini, cinù quel Lacemidi ehe hanno. i dent! setohuoti e Yertical-
niente impiantati, a compoire J’odierna famiglia dei Lacectidi. Ma siccome i fia qui
detti Lacertini parte han lisce le dita, parte le hanno, lateralmente dentellate o carenate
al di solto, perciô ne praponiama una terza suttofamiglia so.Ua il nome di Psammodro-
mini, li quali godoao del seconda carattere ; e cosi lasciamo. i Lacertini ristretti a quelli
ehe si distinguona cal primo. Le ahitudini lora diverse giustificano. anca piii la separa-
zione suddetta; imperocchè quelli che appartengona ai Lacertini potendo. arrampicarsi
per gli alberi e pei muri, si addoifiesticana naturalmente coU’uama nei giardini e nei
boschetti, quauda al contraria gldndmdui déi Psammodrominij. son rilegati alle spiagge
arenose e deserte, ove possona sèhaggi e fuggitiYi esereitare insieme il rapida corsa
mercè delle carenate dita, e conficcarsi nelle sabbie pel necessaria ricoYero.
Appartengona ai Yeri Lacertmij. carrispondenti agir Autosauri Caelodonti Leiodactrlc
del signor Ilumôril, i generi Lacerta, Zootoca,, Padarcis, Notophalis e Tropidosaura, il
quale ^Jjltima non è diYersa da Algira e Psammurus,y ai quali si potrehbe aggiungere il
Thimon instituito non ha guari dalla Tschudi per la Lacerta oeellata. Appartengono poi
ai Psammodramini, corrispondenti agli Autosauri Caelodonti Pristidactrli dello stessa
Dumèril, i generi Psammodromus, che non è, diversa da Natopbalis ossia Aspistis di
Wagler, Acanthodactjrlus, Eremias, Scapteira, Ophiops; e Calosaura.
Ma non aYremmo, con questa Zootoca Vivipare aumentato, il noYero. delle specie, e
molto mena quello dei generi, se costei non aYesse altra carattere distinlivo oltre quelle
che parecchi naturalisé nella sua femmina maravigliarona, il partorire cioè cosi mature
le uova, che tra pochi istanti ne shuccian fuori i figliuoli. Siccome perô questo carattere
fisiologico, affieYolita indehitameute da alcuno, esaggerato. da altri a segno, da far
credere ehe la prole uscisse dall' alva materna senza alcuna inviluppo, da taluni final-
mente negato, a al piii creduta accidentale in alcuni indiyidui soltanto, e nei con-
corso di particolari circostanze, che potrebbera influire in altre specie ancora; siccome
questo carattere, dissi, trorasi realmente congiunto con talun, altro, zoalogieo,. quantun-
que leggero: perciô noi dal complesso di tu tti prendemmo, buono. argonrento. a can-
servare il genere qua! fu stabilito dal Wagler. Nen sembri poi, che raddoppiando not
co’ due nomi (generica dal greco, specifica dal latino ^ la significazione del parta as-
solutamente Yivo, appartenghiamo agli esaggeratori del carattere suddettoj perché cost
facendo obbediamo soltanto allé leggi della nomenclatura, e quel di Zootoca le conser-
Yiamo datole dal faudatore del genere, rnenlre quella specifica di vimpara le spetta
di dritto come più antico.
Non eccedendo ordinariaraente da sei pollîcî di. lunghezza,- è più eorta, esopratutto.
più svelta, non solo della Lacerta Stirpium da noi delta: Lacerta JgilisA ma si ancora
della cornun Lucertola d’Italia CPodarcis MuralisJ. La celata del pileo, occupa il duo,
decimo di tutto l’animale, cioè la quarta parle del tronca,. che è sottile e quasi cilin-
drico, e la settima parte della coda, la quale più lunga il doppio di tulto iî resto. è-
di forma particolarissima, cioè telragona ad angoli rotondati nella base* e.perfettamente
cilindrica di colà fino alla punta» conservando la stessa grossezza del ceppo sino alia
sua metà, e assottigliandosi per insensihili gradi nei rimanente.. II capo col muso al-
quanto acuto è un terza più lunga di quel che sia largo all’attaccalura del tronco.
L’apertura della hocca si protrae fin sotta l’angolo posteriori deH’o.cchio. II. palato è
sprovvisto di denti; le mascelle ne han sette intermascellari^ trentasei mascellari di so-
ZOOTOCA VIVIPARA.
pra, e cinquanta circa al di solto. L’occhio è collocato perfettamenle in mezzo tra la
punta del muso e 1’apertura auricolare, la quale è più vicino d’un terzo all’articolazio-
ne della spalla che alia suddetta punta. Le piastre palpebrali tengono la stessa linea,
non innalzandosi al di sopra del livello della fronte. La piastra frontale è assai grande,
irregolarmente esagona, cioè larghetta alla base, e molto lunga ne’ lati dolcemente con-
vessi : la interparietale è piccola, e romboidale: grandissime sono le parietali di forma
esagona irregolare: assai piccola 1’occipitale romboidale. Una sola triangolar piastrina
fra la nasale e la lorea, non due soyrapposte, è il carattere ehe distingue la nostra Zootoca
dalle Lacertae che più le somigliano: e la detta piastrina vien susseguita da un
altra subquadrata di mediocre grandezza, cui tien dietro una più grandetta, che si con-
giùnge alle oculari, quadrilatera, e col margine posteriore più o men rilevato. L’una
e 1 altra tempia hanno nei centro una poligona piastrina piuttosto grandicella (disco
masseterico ) circondata da squame poligone irregolari anch’ esse, e più o men ten-
denti alla figura sferica. Le scaglie che rivestono il collo tanto al di sopra quanto dai
lati, sono rotondette, convesse, contigue, non imbricate : quelle del dorso sono esago-
né allungate, appena imbricate; e diyengono più anguste e più sensibilmente carenate
di mano in mano che s’innoltrano verso la coda; e impiccoliscono grandemente
intorno alle attaccature degli arti: alcune altre depresse, di figura tra il circolare e il
quadrato, lisce e scarsamente imbricate, se ne veggono lungo i fianchi. Cinque per cias-
cuna banda sono le piastrine sottomascellari. Il solco golare è appena visibile. II col-
lare formasi di otto o nove scudetti poco embricati, guardanti all’esterno dal mezzo, i
quali essendo curvilinei gli danno un’apparenza di leggera merlatura. Dieci o dodici
lamelle costituiscono il triangolo pettorale. Le piastre addominali dispongonsi in otto
serie, due delle quali, cioè le marginali esterne, sono brevissime, e composte di pic-
colissimi pezzi ; ciascuna delle due medie ne conta ventotto, più stretti di quelli che
compongono le altre quattro che si prolungano al par delle medie. La regione prea-
nale è quasi tutta occupata da una sola piastra assai grande, circondata da duplice serie
di squamëtte. Le squame della coda sono lunghe, strette, carenate proprio nel mezzo,
terminanti ad angolo acuto, e disposte in circa settanta verticilli ben distinti tra loro ;
il primo de’ quali ne ha circa trentadue. Sotto ciascuna cosCia contansi da nove a dodici
pori. Gli arti son corti e piuttosto pingui : >gli anteriori giungono soltanto agli occhi
se li protendi all’innanzi : i posteriori misurano due terzi della lunghezza dei fianchi,
lungi perciô dall’arrivare all’ascella. Questi e quelli si rivestono di granellini ail’ in-
dentro, di squame romboidali al di f u o r i imbricate, e disposte a reticolo; e le dita son
ricoperte di piccole lamelle allungate; e le piante vestono tubercoli granulari. Il terzo
e il quarto dito degli arti anteriori sono i più lunghi, e quasi eguali fra loro; il secondo
eccede un poco dal quinto; il pôllice è il più breve di tutti: le quattro prime dita degli
arti posteriori crescono gradatamente, l’esterno prolungato ail’ innanzi non oltrepassa
il secondo. Le unghie son piccole, corte, ricurve, e leggermente compresse.
Il colore superiore è fosco, rossastro più o meno acceso, più o men tendente al ver-
dastro, e talvolta abbronzato, ora uniforme, ora sparso di macchiuzze nere o bianca-
stre. Corre sul filo del dorso fin pitre la metà della coda una riga nera, sovente inter-
rotta a segno da sembrare una serie di punti ; e la fiancheggiano due vere serie di altri
punti pur neri. Due fasce scure, orlate sopra e sotto di bianco, e talvolta seminate di
punti pur bianchi, si distendono lateralmente alle descritte serie dagli occhi fino alla
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