contorno ellittico, poco libera e leggermente inflessa al di dietro, i denti in due distanti
piccoli gruppi posti fra le narici ed a livello loro, il timpano distinto, i piedi posteriori
palmati alia base, frangiati fino all*estremita: 4 * Discoglossusehe ha lingua grande,
circólare, alquanto libera posteriormente, denti disposti in serie trasversale interrotta
nel mezzo, retroposta alle narici, timpano poco distinto, niuna apparenza di parotidi,
niuna di glandole all’angolo della bocca: 5.' Alyles^ la cui lingua è grande, circólare,
pieghettata, libera alquanto al di dietro, i denti disposti dietro le narici in una lunga
serie trasversale interrotta nel mezzo, il timpano assai distinto, sopra il quale un rigon-
fiamento glanduläre ehe si ripete all* angolo della bocca: 6. Bombinatorj con lingua cir-
colare, intiera* aderente per ogni dove, due piccoli prossimi gruppi di denti, timpano
totalmente nascosto, senza veruna apparenza di parotide, con pelle verrucosa, con piedi
posteriori pienamente palmati: 7. Arethusüj con la lingua ovale, stretta all’innanzi, in-
tiera, libera nel terzo posteriore di sua lunghezza, senza denti al palato, col timpano
distinto.
Stringendoci al genere Rana vediamo in tutte le vere sue specie il corpo breve e to-
roso; il capo grande, ovale, convesso nel muso; il timpano piü o meno distinto: le
trombe eustachiane piü o meno aperte; le pupille orizzontalmente allungate; la mascel-
la e il palato, non mai la mandibola, forniti di denti, e due gruppi di essi, piü o meno
sviluppati, siedono fra le narici prossimi 0 prossimissimi al margine di esse; la lingua
oblunga, libera nel terzo posteriore di sua lunghezza, piu o men forcuta all’indietro, at-
taccata al mento sul dinnanzi soltanto, e capace di vibrarsi fuor della bocca, ne’eui lati
si gonfia di qua e di la un’aerea vescica; la pelle liscia e senza veruna serie di tuber-
coli, ehe talora gli appariscono soltanto sui lati del collo e sulla schiena; gli arti propor-
zionati e terminanti in dita semplici, tereti, le quali son libere e brevi negli anteriori,
brevissimo essendone il secondo, e lunghe, e piu o men largamente palmate nei posteriori;
tutte offerenti ordinariamente una piccola turgidezza all’apice sotto ciascuna arti-
colazione.
La struttura de’loro arti non permette alle specie di questo genere nè il rampicare
come le He nè il passeggiar come i Rospi, ma soltanto il procedere a salti, come soglion
fare nei luoghi umidi, in que’vicini alle fonti ed ai fossati, per mezzo alle erbe, colle
quali si confondono di colore: ove quando stan ferme sedono nobilmente a capo eretto
poggiando il tronco sulle gambe posteriori, e rappresentando un obliquo pendio, non
chine nè umili come gli schifosi Rospi. Di cola spiccano aH’improvviso; e si tulfano ga-
gliardamente nell’acqua, ordinaria loro dimora: ivi s’accoppiano e prolificano. Celebre è
il gracidar loro, suono caratteristico e normale, aspro e nojoso, men perö acuto di quel
dell’Hyla. Cibano mosche, gambarelli, vermi, lombrici, lumachelle, piccoli vegetabili,
soprattutto lenticole palustri che perciö si dicon ranine, ma non mai grano come ben
ne osserva il Vallisnieri nelle sue ripetute esperienze, dalle quali conosciamo ehe amano
cibo sempre leggero e di facile digestione. Soffrono principalmente le inimicizie delle
Biscie, contro le quali non hanno altra difesa ehe la fuga rimpiattandosi nella melma;
onde i famosi versi dell’Alighieri:
Come le Rane innanzi alia nemica
Biscia, per 1’acqua si dileguan tutte,
Einchè alia terra ciascuna s’abbica.
RANA ESCULENTA.
Benehè ristretto. negli angusti'confini da noi già misurati, vanta il genere Raw« piii di
trenta specie, nè ancara è certo quante siano quelle stesse di Europa.. L indeterminabile
variare di colore in cui si mutano le ha moltiplicate soverchiamente agli occhi di non
ben accord natùralisti, mentre la scarsa diligenza di altri ne ha parecchie trasandate.
h'alpina per esempio, la maritima, la sylvatica non ei sembra ehe siano le stesse appo
tutti: nè ben ci pajono. definite le stesse Rana hispanica e R. dalmatina del bitz.in.ger. Per
la qual eosa- völendo noi far catalogo il piu complete delle specie europee, lo. riser-
biamo alia fine dell’opera per vieppiù maturarlo, ed intanto andiam paghi di esibire
le due più certe e p.iù anticamente conosciute, la Rana esculenta e la tempomria.
Chi è che non vegga sotto il vocabolo di esculenta venir quetla Rana che generalmente
in mille maniéré si mangia? Cibo dolce e leggero da ricrearne i malati e
gli stomachi deboli. Otliensi dalla medesima quella decozione ehe dolcifica gli umori
cotanto usata non men dalla vecchia ehe dalla nuova medicina.. Rana facile a venire
in nostro potere, non essendo aleun fossa o palude ehe non siane popolata in ogni
mese dell’ anno.. Gl’Inglesi perö-ehe n e loro, acquistrini non la posseggono, la di-
spregiano corne gli altri Ranidi; e perftn vituperano, per non invidiarli, quei più vi-
cini del continente che prodigalmente la pongon sul desco. Le acque stagnanti più
ch’altre sono abitate da lei; rade, viene in terra, nè si allontana mai dalle sponde.
Fugge la presenza dell’uomo ehe a migliaja saria per calpestarne pei sentieri delle ri-
saje e delle paludi, se Tuna con improviso salta nell’ acqua le altre tutte non avver-
tisse, ehe successivamente vi si rituffano con un tonfo sonoro descrivendo. parabole
fùor di misura. Immobile sovente a fior d’acqua,. o seduta su qualche pianta palustre,
divertesi a gracidar lungamente quasi per annojare il passaggiera quanto più è
. sicura da ogni sua insidia. Risponde 1 una ail altra ; e quando moite concertinsi in
quella nenia è maraviglia se tu potrai sopportarla. Si marita in Giugno, stringendosi il
maschio. sul dorso, della femmina, cui avvince il ventre con le- mani e coi piedi,. mentre
le estremità enfiate delle dila, ehe dopo l ’opéra ritoinano al naturale* le compe-
netrano il molle sena; nè da lei si distacca finchè le uova uscendoje dallaheo, egli
non le fecondi. Cosi vanna insieme accoppiate anco per molti giorni tan to più se la
stagione non è c.alda, nè si disçioJgono dagli amplessi quante volte accada ehe ven-
gano a muovere salti men protervi sul terreno quando- il sole le invita a scaldarsi.
Le uova più piccolette di quelle della R. temporaria non vengpno. a flore, ad’erendo
piuttotosto, aile vegetazioni aquatiche nel fondo, nè da tanto viscidume son circondate.
Varj seconda le nazioni sono, i modi di pescarle.. Pressa- noi, ove abbondano. straboc-
chevolmente, si prendono a reti semiellittiche di bocca, col ventre a saccoccia. Ven-
gono ordinariamente dalle Marche ad esercitar questa industrîa, non tanto povera
quanta sembra, coloro ehe propriamente si dicono i Ranocchiavi.
Oltre i tre poil ici arriva la lunghezza di questa Ranax tolte le quattro gambe, -ehe
misurano un pollice e mezzo quelle del dinnanzi, quattro- poll ici e mezzo quelle del
di dietro. Triangolare è il capo, il cui muso è notabilmente acuto, la bocca molto fessa,
gli occhi sporgenti e con iride di bel giallo dorato. Il corpo è allungato con una pie-
ga a rilievo nei lati; i fianchi so.no. compressi; e veggonsi due men pronunziati rilie-
vi a due terzi circa del dorso leggermente scanalato in mezzo, per lungo. Il secondo
e il quarto delle dita, tutte libere, delle gambe anteriori sono i più brevi, il terzo è
più lungo di ogni altro: delle posteriori dita, palmate fino all’ultima articolazione, il