TRITON ALPESTRIS.
portamento piü svello ed elegante, pel muso piü ottuso, per la coda piü breve: ed anco
per non aver mai macchie nere nella superficie inferiore tinta di un bell’arancio affuo-
cato, diviso dal color pionibino del dorso da una o piü serie di puntini morati; laddove
le altre specie, benchè soggette a variazioni anco piü di costei, sogliono avere le stesse
parti tempestate di macchie nerastre. Non sarem per miscredere che questo Tritone al-
berghi pure in tutte le alpi e in tutti i nöstri apennini: finora pero non lo avemrno che
dai freddi rivoli discorrenli lunghesso i Monti della Garfagnana, e dal distretto di Ser-
ravezza, ove mena sua vita in compagnia degli Ululoni Grossopiè. Ne’paesi piü setten-
trionali, e segnatamente in Germania, abita non solo i monli, ma le valli eziandio, ed
ivi si è rinvenuto piü volte nelle vasche delle fontane, e nel profondo perfino de’pozzi;
per la qual singolarita gode il nome di Brunnen Triton, cioè Tritone di Pozzo.
La sua lunghezza non oltrepassa i quattro pollici n mezzo, ocdupandone la coda
poco men della meta: il capo è poco piü di un quarto del tronco, e molto men largo
che lungo, poco depresso, e pressochè piramidante verso il muso; alia cui quasi estre-
inita apronsi le piccolissime narici: gli occhi grandi, rotondetti, obliqui, distano da
quel punto poco piü di un diametro loro, che cape cinque volte nella lunghezza di esso
capo; e l’intervallo tra loro è di un diametro e mezzo al dinnanzi, di due e mezzo al
di dietro: la mascella inferiore è appena piü breve della superiore, il cui raargine è
retto e sostenuto: i lor denti sono appena sensibili al tatto, e le due serie di palatini di-
vergono con leggera curva fin dall’origine: la lingua mediocre è molto aderente in
punta: il tronco piuttosto svelto, leggermente tetragono, è piü turgido a meta di sua
lunghezza, ed ivi si rotonda assai piü: il dorso è privo affatto di cresta, ed anzi incavasi
dolcemente sulla spina: la coda poco piü breve del corpo è quasi terete alia base,
d’onde comprimesi tostamente ed assai, pigliando la forma e fino il doppio taglio di una
acuta spada: gli arti anteriori, gracili e lunghi tanto da oltrepassare notabilmente la
punta del muso, hanno il terzo dito piü lungo, il secondo meno, il quarto ancor meno,
ed il primo piü breve di tutti, correndo la stessa proporzione tra 1’uno e 1’altro: i posteriori
assai piü pingui, ma piü brevi, si che giungono appena alia meta del tronco, se
li distendi sottesso,hanno il dito medio piü lungo ma appena maggiore del quarto,'il primo
e 1’ultimo piü brevi ed uguali fra loro, il secondo intermedio in lunghezza fra il
primo e il terzo: tutte in genere le dita sono intieramente libere e leggermente depresse:
le palme e principalmente le ben dilatate piante sono quasi discoidee.
II colore superiormente è di un piombino piü o meno cupo,'ma sempre uniforme:
inferiormente è tutto di un arancio fuocato privo affatto di macchie; ma separato dal
color del dorso per mezzo di punti neri alternamente schierati sopra una striscia bian-
chiccia, che determinano i confmi del ventre: 1’iride degli occhi è dorata: le palpebre,
i margini delle mascelle, i lati del collo son tempestati di elegantissime macchie simili
a quelle de’fianchi: la coda mostrasi alquanto diafana soprattutto nel taglio inferiore,
che serba il colore di esso ventre, ma ordinariamente piü giallastro ed annebbiato di
fosco: i piedi comprese le dita, che sulle giunture degli arlicoli hanno una macchietta
nera, sono cenerini al di sopra, gialli al di sotto.
Piccolissime verruchette sono piü o men fittamente disseminate sulla cute al di sopra
e ne’fianchi dell’animale, che talvolta n’è privo per ogni dove, e perciö levigatissi-
mo anche al di sopra, come lo è sempre al di sotto.
I sessi meno in questa che in altre specie diversificano tra loro; e perciö non si ye-
TRITON ALPESTRIS.
de senza meraviglia che molli autori facessero del maschio e della femmina due specie,
come nella sinonimia è registrato; le quali furono saggiamente riunite dal Bechstein.
Scorgesi nel maschio un cordoncino macchiettato alternativamente di bianco e di nero,
che dalla cervice lunghesso il dorso innoltrasi piü o meno verso la coda, e talvolta
deprimesi come nastrino, sovra cui lo alternar di esse macchie descrive una elegan-
tissima catena, che per lo spiccare del bianco notabilissima si rende. La coda vedesi
ben maculata di nero, col taglio inferiore alternativamente notato di bianco e nero; talvolta
mostra di qua e di la-una fascia larghetla bianco-Iatte, piü o men distintamente se-
griala. Nel tempo degli amori le parti della generazione veggonsi piü o men turgide secondo
che rindividuo è piü o meno eccitato dalla Venere, lino a crescere in una prouii-
nenza emisferica papillosa, di color gialloarancio macchiettato di nero; la fessura dell’
ano ha i margini inerespati, ma non offre quelle punterellé che si veggono in altre specie,
e segnatamente nel Tr. punctatus.
II Girino, la cui statura giunge ad un pollice e mezzo, mostrasi di color, foschiccio
piü che fuliginoso al di sopra, prodotto da condensalissima puntinatura che non lascia
travedere altro fondo; al di sotto pero è da principio bianchiccio, passa quindi in giallo,
e poscia nell’aranciato, che mantiene in ogni altra eta. Ha le branchie distinlissime, e
con molta eleganza pettinate; e la meinbrana, che lo guernisce posteriormente, e che
si eleva sempre piü che si avanza al confin della coda, è macchiata di fosco e di bianco.
Ad esaurire intieramente la materia de’ TW/om' abbiam fïgurato nella stessa lavola
dell’ Euproctus le rimanenti specie degli europei non eccettuate le controverse, affinchè
le imrriagini di quelle che sono indubitabili oltremonte possano servir di lume a ricercar-
le tra noi, e quelle delle dubbie ritrovate in Italia giovar possano ad ammetterle o ri-
fiutarle, secondo che diligenti studj richiederanno. E per venire agli esempi, spetta alia
prima categoria delle specie certe, ma non ancora rinvenute in Italia, il Triton mar-
moratus comunissimo iri Francia (lig.4-) che assai tiene somigliaoza col comunissimo
T. cristatus, ma se ne distingue facilmente per la diversa conformazione del labbro superiore,
che nel marmoratus corre dritto-senza ricuoprir la mandibola, mentre nel cristatus
getta un angolo sporgente che ne ricuopre la base. Veggasi per migliore intelli-
genza il nuovo piü esatto profilo di questo sotto la lettera a prossimo alia figura dell altro.
In tal proposito giovera dichiarare nuovamente che il Triton carnifex del Laurenti
e nostro, cui altri avria constituito in specie nuova, diversa per fin da quella del Laurenti,
se non lo avessimo impedito, non è altro che il T. cristatus giovane.
Alia seconda categoria, cioè a quella delle specie italiane ma dubbie, si rapporta il
Triton Nycthemerus, Michahelles (fig. 5.). Questo naturalista lo trovö appunto sopra i
xnonti della penisola, lo descrisse neir/s/s, e quindi nel dare entro il medesimo giornale
il sunto del primo fascicolo di questa Iconografia lo asseri identifico col mio T. carni-
fe x , ed in conseguenza venne senza accorgersene a dichiararlo il giovane del T. cristatus.
Errore manifesto: perchè neppure mostra sul dorso la linea gialla ranciata, che vedesi
cosi chiara in quello animale nello stato in cui fu detto Carnifex. Questa dissimi-
glianza potrebbe far dubitare che il mandatoci come Nycthemerus fosse tutto altro animale;
ma siccome usci dalle mani dello stesso fondator della specie pria che pentitone
la eliminasse, perciö appena possiam dubitarne; tanto piü che esemplari totalmente simili
al nostro si conservano nel museo di Neufchatel sotto il nome di Nycthemerus ac-
cettati per buona specie dallo Tschudi, al che noi non saremmo per sottoscrivere cosi
facilmente. Penderemmo anzi a crederlo il giovane del T. marmoratus, qualora questo