TESTUDO GRÆCA.
guscio superiore owero scudo è fatto a vol ta, costituito nel mezzo da otto vertebre
almeno, ognuna delle quali ha la porzione superiore dilatata a foggia di disco, con-
giunta a quella delle vertebre contiguë per mezzo di suture. Di quà e di là sonovi otto
paja di costole, ognuna connessa saidamente con due, e piii spesso con tre vertebre e
( meno che nel genere Sphargis) queste costole sono dilatate, contiguë e congiunte per
mezzo di suture per tutta la loro lunghezza o perunbuon tratto. Un cerchio di 25 o 26
lamine ossee o cartilaginose concatenate quasi sempre raccoglie le estremità delle costole,
e contorna Tintiero guscio. Piano approssimativamente, anzi alquanto incavato
nei maschi, è il guscio inferiore, il quale puö considerarsi come corrispondente allo
stemo. Lo compongp.no otto 0 nove lamine ossee distribuite a paja lungo Tasse comunq,
con Timpari, quando esiste, ffapposta alle due della coppia anteriore. Queste lamine o
sono tutte contiguë e si connettono fra loro saidamente e s’ incaslrano per mezzo di
dentelli marginali, formando cosi un sol pezzo solido; oppure sono concatenate in guisa
da costituire un’anello piatto, la cui parte centrale è occupata da cartilagini o da membrane,
ugualmente che un gran tratto del contorno. In moite specie godono di certa
mobilità alcune porzioni di qüesto guscio, benchè le lamine ossee che lo costituiscono
sieno tutte contiguë ; perché una o due delle commessure trasversali sono occupate da
fibre ligamentose elastiche, laddove le altre commessure sono suturate. Tutta la co-
razza ha una buccia esteriore talora coriacea, ma più spesso composta di lamine, os-
sia piastre contiguë d’ una sostanza cornea durissima, fusibile al Calorë. Hawi nel guscio
superiore una serie di piastre dorsali soprapposte e aderenti alle vertebre ; si con-
tano di qua e di là da questa due serie di piastre laterali corrispondenti alle costole,
ed una di marginali, che vestono gli ossicini del contorno. Le piastre cornee
del guscio di sotto sono distribuite in due file longiludinali, oppure in quattro, e tal-
volta ve n ’ha una impari alT-estremità anteriore. Spesso nelle specie il cui sterno ha
due sole file compiute di piastre vedesc qualche scudetto sopranumerario frapposto
ai due gusci; Io che costituisce propriamente una transizione fra lo sterno da due e
quello da quattro file. S’ incontra in moltissime specie di Tartarughe che le piastre
cornee fin qui dette han la superficie segnata da solchi nümerosi parallèli ai martini,
i quali contornano uno spazio centrale non solcato. Quest’ultimo non suol cadere esat-
tamente sul centro geometrico: nelle piastre dorsali è collocato alquanto più indietro
del punto medio, nelle costaii tende verso Tangolo posteriore ed interno, nelle marginali
invece e nelle sternali sta molto vicino all’ angolo posteriore ed esterno. I solchi
più prossimi ai margini sono sempre i più visibili. Sembra ehe le sottili zone rile-
vate comprese fra solco e solco si debbano al successivo incremento, ehe acquistano
d’anno in anno le piastre; e la positura costante del centro delle medesime puö dar
indizio della legge secondo la quale s’opéra questo incremento in ognuna. Nella cavità
della corazza fin qui descritta sono collocate e nascoste le omoplate e le ossa della
pelvi; ed ivi pure mettono capo i muscoli, ehe servono al moto del collo, della coda
e degli arti. In forza di questa disposizione, ehe non ha altro esempio in tutta la massa
dei vertebrati, le parti mobili indicate ed il capo hanno la facoltà di ritrarsi alTin-
dentro a volontà delTanimale; anzi in moite specie giungono a rimpiattarsi del tutto
nelT interno delT armatura.
Le Tartarughe sono i soli Rettili ehe abbiano un collo veramente distinto. Il lor fo-
rame auricolare esterno è velato dai tegumenti comuni : l’osso quadrato, detto da alcuni
osso del timpano, è connato col cranio. Le narici s’aprono sulla punta del muso.
L’occhio è provisto di due palpebre e d’una membrana nittitante, e vien lubricato da
un’ umore separato da queste pellicole. La bocca non ha denti : le mascelle quasi
sempre hanno una guaina cornea analoga al becco degli Uccelli, rare volte sono coperte
semplicemente da una buccia coriacea. La lingua è semplice, breve, carnosa,
depressa, crassa, inferiormenle tulta aderente alla mandibola. I polmoni s’estendono
nella cavità dell’addome, e le lor cellule sono assai grandi. Poichè inanca il diafram-
111a, e il torace non puo dilatarsi per alcun verso, la respirazione è secondata soltanto
dai muscoli del collo e delT addome. Chiuse stando le mascelle, l ’aria s’introduce
nelle fauci per le narici nell’atto che l’osso ioide s’abbassa; tosto risollevandosi questo
e otturandosi gli sbocchi interni delle narici, viene spinta per la trachea nei polmoni
: allora si ripetono i due moti consecutivi delT osso ioide, e col favore di questi
ha luogo Tespirazione. Il cuore ha un solo ventricolo con due cavità disuguali, im-
perféttamente separate, e due orecchiette. Non v’ha intestino cieco. La vescica urinaria
è assai grande. La fessura delT ano posta sotto la coda è rolondata. Il pene è
grande, semplice, non perforato, ma scànalato superiormente ; e taie è pure la strut-
tura della clitoride : la vagina è semplice. Nell’accoppiamento, il quale si suol protrarre
per molti e molti giomi, il maschio s’appoggia con lo sterno sul dorso della feinmina.
Le uova numerose, non agglutinate, quasi rotonde, coperte d’un guscio calcare vengono
deposte fra la sabbia o nel teri;eno asciutto, ed iyi s’aprono riscaldate dai raggi solari.
- Le zampe delle Tartarughe sono sconce, ma vigorose, divaricate, pochissimo inclînate
aU'ingiù; talchè quando questi animait camminano si strascinano penosamente sul
suolo, oppure lo premono ad ogni passo col petto. Moite specie sono abilissime al
nüoto : tutte hanno vita lunga, e tanto tenace, che reciso il capo e sot tratto perfino
il cuore durano gran pezzo a muoversi e a camm inare. Sono, sobrie, e possono rimaner
digiune per mesi ed anni. Ne’ climi freddi e teinperati vanno. soggette al torpore hivernale.
In tre famiglie, cioè Testudinidaej Trionycidae> e Chelonidae mérita a nostro avviso
d’esser ripartito T Ordine de’ Chelonii. Parle degli animali eompresi nella prima vive
sulla terra, parte nelle aeque dolci. Hanno le zampe digitate con cinque o quattro dita
brevi 0 mediocri, poco disuguali ; cinque 0 quattro unghie. Costole dilatate, contiguë e
suturate per tutta la loro lunghezza. Contomo del guscio di sopra formata da una- serie
d’ossicini suturati. Le lamine ossee del guscio inferiore tutte contiguë. Armatura co-
perta di piastre cornee; quelle del guscio inferiore ordinate in due file. I Trionictdi vi-
vono nelle acque dolci: in essi le zampe sono digitate con cinque dita, tre sole delle
quali fornite d’ungjbie. Costole dilatate, contiguë e suturate nella parte più vicina alla
colonna vertébrale; non dilatate, non. contiguë, ma congiunte per mezzo, di cartilagini
o di membrane nel tratto prossimo alla circonferenza. Guscio superiore non contornato
da ossicini. Le lamine ossee del guscio inferiore costituenti un anelîo, il cui centro e
il contomo sono occupati da cartilagini o da membrane.. Buccia delT armatura coriacea.
Mascelle con la guaina cornea, cinte di labbra caraose. I Chelonidî vivono tutti
nel mare ; han le zampe compresse, pinniformi, con cinque dita lunghissime, molto
disuguali. Costole dilatate. contiguë, suturate pel tratto- vicino- alla colonna vertébrale,
oppure in vecchiaja per tutta la loro lunghezza. Contorno del guscio superiore costi