della mascella. Tanto in lunghezza quanto in larghezza Ie scaglie sono cinque o sei volte
minori del diametro delle orbite. La dorsale ha origine un qualche tratto avanti all’ocr
chio superiore, e tanto essa quanto l’anale lasciano una porzione scoperta sulla radice
della coda estesa quanto i raggi laterali. La pettorale sinistra ripiegata giungerebbe a toc-
car 1'occhio di sotto : la destra è quasi minore della metà. Le ventrali sono due terzi
più brevi dei raggi maggiori della dorsale e deH’anale. Non si vede sporgere alcuna
spina innanzi all’ano, il quale s’apre anteriormente all’ origine delle pettorali. La caudale
è leggermente rotondata, ed è contenuta cinque volte e mezzo nella lunghezza
del corpo.
Il lato sinistro è cinereo-carneo, il destro è latteo. Tanto l’anale quanto la dorsale
verso la parte posteriore portano due belle macchie nere cangianti, rotondate, ciascuna
delle quali occupa lo spazio frapposto a quattro raggi: verso la metà le stesse pinne
hanno due altre macchie fosche leggermente accennate, e talvolta appena visibili.
SUACIA CIANCHETTA
riEOxoïwcTES ovatus griseo-cameus pellucidus. squamis maximis deciduis: dmtibus minutis:
ocuîis parvisj superiore retroposito: pirmis immacrdatis: spina ante anum gemina valida
deorsum porrecta. ' J). 88. A. 68. P. 6. F. io. C. 17.
pleuronectes ARNOGLOSSUS, Schneid. Bloch Syst. p. i5-j. sp. 28.
PLEURONECTES LEOTARDI, Risso, Ichtli. Nie. p. 318. sp. 14.
RHOMBUS NODUS, Risso, Eist. Nat. III. p. 25i. sp. 141. Cuv.Regn. Anim.*, edit.II.p. 34a. Cloquet
in Diet. Sc. Nat. XLIX. p. 119.
SOLEA ARNOGLOSSA? Rafin. Ind. lit Sic. sp. 5i. et App. sp. 8.
PLEURONECTES pellucidus, Nardo, Osserv. Ichtli. Adr. in Giorn. Brugnat. Id.Prodr. Adr. Iclith. sp. 154.
ARNOGLOSsos, Rondel. Pisc.I.lib.xi. cap.xün.p.3*^. cum fig. Aldrov. Pise. lib. ii. cap. sliii. p.257. cum fig.
Jonst. Hist. Pise. II. lib. i. tit. 1. cap. ii. art ii. punct. i. p. 58.
ARNOGLOssus vel solea LAävis, Gesn. Aquat. lib. iv. p. 668. cum fig.
perpeire, Duham. Pech. III. Sect., ix. p. a5g. tab.*, fig. 5..
TURBOT NU, Risso, Eist. Nat. loco citato.
JE comune questa specie in tutt’ i mari dell’ Italia. La turba dei Pescatori Romani
suol confonderla con le altre congeneri sotto il nome di Suacia: ma i Pesci-
vendoli più esperti la distinguono con l ’aggiunto di cianchetta o col particolar vocabolo
di Tacchia. Lungo i lidi del Piceno dicesi pure Cianchetta semplicemente, e a Venezia
Sanchetto. II Rafinesque asserisce che in Sicilia ha l’appellazione di Linguata lisciaj ma
è verosimile che questo nome spetti indistintamente a tutti questi Pleuronetti a squame
decidue. La sua carne è molle, e non è punto stimata.
Ha i denti minuti, gli occhi piccioli, l’inferiore collocato più ail’innanzi del superiore,
le pinne senza macchie, il corpo poco allungato. Tutte queste particolarità sono suf-
ficientemente ben indicate nella figura ehe dà il Rondelet del suo ArnoglossuSj e perciô
abbiamo creduto necessario riferire quel sinonimo e adottare il nome specifico dello
Schneider. È mirabile pero ehe tanto al Rondelet quanto a tutti gli altri autori ehe
hanno descritto questo pesce sia sfuggito un carattere ehe è più singolare d’ogni altro,
quello cioè della spina doppia collocata avanti l’ano assai grande e sporgente all’ingiù.
Linneo non conobbe questa specie e non riferi ad alcuna delle sue YJrnoglossus del Rondelet.
Il Signor Risso e il Cuvier la collocarono nel genere Rhombus e la dissero Rhombus
nudus; nome per verità poco opportuno, perchë il corpo non è nudo,ma bensi vestito di
scaglie sottili e fugacissime. Questa specie è il Pleuronectes pellucidus del Signor Nardo,
ma sospettiamo che sotto quel nome egli abbia confuso altresi il PI. macrolepidotuSj ehe
pure abita nel mar di Venezia, e ch’egli non riporta separatamente. Infatti i nomi vol-
gari Pataracchia e Sanchetto ch’egli attribuisce al suo pellucidus, secondo le informazioni
ehe ci sono state comunicate da persone espertissime, sono riferibili a due diversi oggetti