eguali fra loro, ed ai primi de’ dodici molli, gli ultimi de’ quali soltanto decrescono, ma
poco sensibil mente. Le pinne pettorali lunghe più della metà del capo sono lanceolate
rotondate: le ventrali un quarto più brevi sono piuttosto acute: l’anale nasce prima della
metà del pesce sotto 1'undecimo raggio della dorsale, e corre perfettamente simmetri-
ca alla medesima; i suoi tre raggi spinosi son deboli, il primo è il più breve di tutti: la
caudale poco più lunga della metà del capo è piuttosto troncata che rotondata.
I colori, quali noi li facemmo rappresentare sulla spiaggia nel momento che il pesce
usciva dalle acque, è paonazzo torchino sopra il quarto superiore del capo e del dorso :
rifulge al disotto e con egual corso una bella fascia di vivo arancio dentellata in arnbe-
due i margin i : la metà inferiore di tutto il pesce è argentina: una linea di azzurro ol-
tramarino parte dall’angolo della bocca, e leggermente flessuosa innoltrasi sotto la gota
fino al di là dell’opercolo lingendogli la linguetta in più cupo: dietro la inserzione
ed alquanto più sopra della pinna pettorale, nasce una fascia scura, che forma una co-
spicua macchia su’ lati del corpo sotto quella colorata d’arancio, e protendesi fino alla
metà del pesce, essendo lunga quanto è l’altezza di esso; da quel punto poi impallidita
e ristretta mollo, prosegue fino alla caudale sottostando sempre alla aranciata suddetta.
La pinna dorsale è di olivo squallido listata orizontalmente di ceruleo: una gran macchia
torchino-cupa tinge fin quasi a tre quarti i primi tre raggi che son rossi in punta e
la membrana loro: le pettorali e le ventrali sono jaline: nell’ anale signoreggia un color
d’aurora pallido, che inflette a diverse cangianze lineari: la caudale è olivacea. Avver-
tasi pero che talvolta la fascia dentata è di un bel giallo dorato, tal altra è bianchiccia:
spesso tutte le pinne, e principal mente di estate, rosseggiano quale più quale meno.
Ha dodici vertebre addominali, e diciannove caudali, il fegato piccolo, il canale intestinale
mediocre, il notatojo grandetto, il peritoneo sottile, e di modesto splendore.
Giunge a sette ed anco otto pollici di lunghezza, ma ordinariamente incontrasi di
quella misura che nella tavola nostra si rappresenta.
I suoi nomi volgari sono Donzella j Donzellinctj Donzella di barro presso i veneziani ;
di Pesce girasol nel Piceno ; di Zigurellcij di Minciaj e di altro poco onesto nel Geno-
vesato: di Girella in Nizza; di Maravizzo in Civitavecchia; di Membro di Re in Roma,
d’onde i Toscani più prossimi a’ Genovesi gliel danno più turpe, che i Napolitani dimi-
nuiscon per vezzo, se pur non lo dicono Pinto; di Viola s Vidiola^ Pizza di Re in Sicilia.
La bianca sua polpa non igrata affatto al palato è facile a digerirsi. Vive per tutto
il Mediterraneo, ed abonda sulle coste di Spagna e di Grecia quanto in quelle di
Francia e d’ Italia, affezionando precipuamente quelle scogliere che sian meglio ve-
stite di alghe marine, delle quali si ciba qual’ora gli manchi il più ordinario nutrimento
ne’minori pesci:
Scopulos quos alluit unda
Alga conspersos, et multo murice tectos.
Ben cosi riferiva Oppiano; cui pero non fu estraneo il pregiudizio di molti e principal-
mente di Eliano, che lo credea solito a mordere col dente avvelenato, quando al contrario
puù dirsi che familiarizzi con l’uomo, cui si appaga toccar col dentato musètto le
gambe, se lo incontra nel mare, non già corne scriveva esso Poeta cartaginese :
Ore venenato sic laedunt stigmate parvo,
Atque catervatim fusae per membra natantis
Circumdant acri morsu, vel dente laborant.
JULIS GIOFREDI
D O N Z E L L A D E L G I O F R E D I
Julis supra ruber vel atro-caeruleuSj lateribus abrupte argenteis sub linea recta semiaura-
ta : macula nigricante ad angulum praeoperculi: radiis pinnae dorsalis omnibus subae-
qualibus. D. 9/13. P. 14. V. i/ 5. A. 2/12. C. i 4 -
LA DR US GIOFREDI, Risso, Ichth. Nie. p. 228. sp. 16. tab. 9. fig. 23.
Julis giofrbdi, Risso, Hist. Nat.III. p. 3io> sp.no. Cuv. et Valette. Hist. Pois*. XIII. p.372. tab.585.
Laurus Julis "rar. a? Bonität, in Tabl.Enc. Ichth. p. 108. sp. 16. et Alior. ex Brunnich.
GIRBLLB GIOFREDI, RisSO, Hist. N(tt. loc. eit.
labre giofrbdi, Bose in N. Diet. H. N. XVII. p. 166.
GIRBLLB rouge y Cuv. Riga. Anim. 2. ed. II. p, 257.
A .1 Signor Giofredi istoriografo delle Alpi marittime il Risso intitolava codesto La-
bride, cui conserviamo tal nome, poichè non ci sembra che fosse distinto specificamente
dapprima, quantunque trovisi notato in grado di varietà. Non perö il colore rosso della
schiena lo distingue abbastanza dall’antecedente Julis vulgaris, ma sibbene la forma più
terete del corpo, e la dorsale più umile, e più eguale in tutta la sua lunghezza; atteso-
chè in questa specie anco più ehe in quella variano infinitamente le tinte del dorso, che
in alcuni h rosso perfin di corallo, in altri è di paonazzo quasi nero. Che se pur dai colori
volesse prendersi un contrasegno specifico, guardisi alia fascia dentata che sempre
vedesi nel vulgaris ^ ma in questonon mai, qualunque sia la tinta signoreggiante del dorso.
La sagoma generale del pesce è pistilliforme con ambedue i profili regolari, ma più
convesso quello del ventre. La maggiore altezza che cade dietro le pettorali è il quinto
della lunghezza. II capo acuto è il quarto della lunghezza stessa: l’occhio perfettamente
rotondo è quasi un quarto del capo, distando poco più di un diametro dalla punta del
muso, e poco più di due dal margine dell’ opercolo: 1’ intervallo alquanto turgido fra
un occhio e l’altro è uguale al diametro dell’occhio. Emerge da queste dimensionie pro-
porzioni una quasi perfetta somiglianza di questa specie con la precedente; e siccome
i pezzi opercolari, e le altre parti del capo e del tronco sono perfettameute simili in
ambedue, ci asteniamo perciö dal ripeterne la descrizione. La pinna dorsale collocata in
questa similmente che in quella, e munita di un egual numéro di raggi, ha gli spinosi
più robusti, e i primi poco più lunghi di un terzo dell’ altezza del corpo, quando nell’
altra li vedemmo molto maggiori della metà; oltre cio tende sempre ad elevarsi in questa
invece di abbassarsi. La anale è forse un poco più rotondata, e nel resto non ha dif-
ferenza alcuna, corne non la hanno le altre pinne.
Il colore della metà superiore del corpo è rosso più o men vivace di ogni maniera,
ovvero è fosco ceruleo, sempre pero bruscamente diviso* da quello della inferiore, che è
sempre bianco argentino. Vedesi nell’angolo dell’opercolo una bella macchia amalistina;