suo decimo Ciprino del quale fece Linneo il suo Cyprinus cephalus, cui pèr yerita lo
Squalo somiglia assai più ehe z\\' alburnus, il quale è un Aspius della moderna nomen-
clatura. Noi frattanto elevatolo al rango di specie intendiamo per lo Squalo dei Romaneschi,
ciö ehe i Reatini chiarnano Fiassaro, i Viterhesi Cavenoro, i Toscani Lasca, e
ehe altre geuti d’ Italia dicono abusivamente Cefalo di lago, per quella superficiale ap-
parenza ehe salto agli occhj di Galeno, caeterum omnino animal (Leuciscus) animali
(Mugili) omnino est simile, nisi quod Leuciscus paulo est candidior, caput habet minus
et saporem acidiorem. Riuniti poi gli esposti nomi in un solo, lo diciam Leuciscus Squa-
lus contend di fare adeguato onore aile due più solenni denominazioni della sempre
Venerabile antichità.
Esempio segnalato dello strano cambiamento ehe fanno da luogo a luogo i nomi vol-
gari, spetta al genere Leuciscus del Klein ne’ termini ehe fù da noi esemplificato all’ ar-
ticolo del Cyprinus Begïna, secondo le belle riforme dell’Agassiz non mai abbastanza
lodato; al qual genere applichiamo il nome italiano Lasca usurpato in diversi luoghi
da parecchie différend sue specie.
In tutti i Leucisci troviamo il corpo allungato, fusiforme, più o meno compresso,
coi profili del dorso e del ventre conyessi anteriormente, concavi verso la parte assot-
tigliata del tronco, ricoperto di scaglie mediocri, leggermente striate, di figura poligo-
.nale-curvilinea, disposte in serie longitudinali e regolarmente emhricate. Capo conico-
piramidale, compresso. Eocca terminale, piccola, con le mascelle subeguali e lç labbra
carnose, senza alcuna barbetta. Denti faringei disposd in quattro serie e foggiati a guisa
di coni allungati. Oechio rotondo. Circolare il foro esterno delle narici, 1’altro in forma
di mezza Inna. I tre raggi della membrana branchiostega schiacciati. Opercolo rotondo-
angolato, perfettamente liscio quanto-il preopercolo. Linea "laterale convessa verso il
profilo del ventre, cui si awicina più che a jjuello del dorso, segnata da un tubètto
longitudinale per lo mezzo di ciascuna sua scaglia, il quale si estende dal punto em-
bricante della sovrapposta fine alla metà della parte scoperta. Ano aperto circa la ineti
del pesce esclusa la testa, piccolo, alquanto sporgenle. Dorsale retroposta, breve, piut-
tosto elevata, di forma trapezia, costituita di circa dieci raggi, tutti molli, i più lun-
ghi de’ quali son gli anteriori, escluso il prima. Pinne pettorali adimate, impiantate assai
vicino all’ opercolo, curvilinee specialmente dalla parte inferiore, formate di sedici
raggi sottili, i superiori de quali-sono i piu lunghi, suolendo uguagliare i primi della
dorsale, Ventrali contigue, quasi intermedie aile pettosrali ed-ail’ ano, insèrite avanti la
dorsale, formate da nove raggi, i piu lunghi de’quali son gli anteriori, con margîni la-
terali rettilinei, rotondate all’apice, munite di uo’ acuta scaglia sopra la base. Anale
spiccante al di là della dorsale cui somiglia nelle forme, essendo poco estesa e senza
valido raggio come quella, composta di una dozzina circa di raggi,-gli anteriori dei
quali sono i più lunghi. Caudale forcuta, lunga ed ampia, costituita da ventisei o ven-
tisette raggi compresi quei mineri nei lati.
Il colore dominante delle specie è quasi di stagno più o mena ombrato di piombi-
no o di roseo, ma più scuro snl dorso, ove la luce si riflette ad iride sopra le sçaglie,
sbiancandosi a gradi a gradi sempre più verso la caréna del ventre ehe è totalmente di
un bianco argentino. Le pinne ora son pallide, ora tinte più o meno intensamente di
fosco, o di rosso.
Cuvier suddivide questo genere in due sezioni ch’egli tuttayia crede nou bastante-
-mente definite. Pone in una le specie ehe han la dorsale inserita sopra le ventrali, nel-
-1’altra quelle ehe la portano collocata sopra lo spazio intermedio alle ventrali e all anale.
Agassiz lo suddivide anch’ egli in due .sezioni, 1'una delle quali si distingue dal ventre
rotondato qual’è la maggior parte dei Cyprinini, l’altra dalle scaglie del ventre formanti
angolo beuche poco sporgente, dal ehe mostra vergere alquanto verso il genere Chela, e
perciö verso i Clupeidi: carattere tuttavia malagevole a scorgersi. Quindi noi dopo aver
esaminato minntamente piu di quaranta specie di questo genere raccolte in diverse rez
gioni, ed averne formulate le diagnosi per una Monografia ehe siam per dare alle stam-
pe, ci Siam decisi a suddividerlo in tre sottogeneri dietro la scorta principalmente dello
squarcio della bocca. .Diciamo pertanto Leuciscus propriamente quelle specie ehe hanno
il detto squarcio alquanto volto all’ingiü, ed il muso alcun poco sporgente al di sopra
dvesso, le quali sogliono essere svelte; rotonde di ventre, e con la pinna dorsale opposta
alle ventrali. Diciamo Squalius le specie ehe hanno medio lo squarcio suddetto, .terminale
affatto, e di taglio quasi orizzontale, solite. a mostrarsi. corpacciute, ma non-molto,
alte, rotonde anch’esse di ventre, e con la pinna dorsale quasi sempre: opposta aUe ven-
trali. Diciamo finalmente Scardinius quelle altre specie, in cui lo squarcio pm volte
detto volge molto obliqnamente aU’insh, il corpo.delle quali h assai alto e compresso,
il ventre per .lo piü carenato, e la.pinna dorsale frapposta alle ventrali ed all’ anale.
Al primo di questi tre sottogeneri appartengono .principalmente il L. argenteus, il
rodens, il roslratus, il majalis, confusi un tempo sotto il Cyprinus leuciscus di Linneo,
separati quindi dall' Agassiz; ehe quantunque non li abbia finora pubblicati, tuttavia ci
fu cortese di communicarceli unitamente agli altri suoi nuovi Cyprinini, affinchè sempre
.piu comparative potessero riuscire le descriziom de’ nostrah. Il pesce di cui ci oc-
cupiamo ètipo eccellente del secondo sottogenere, cui s’appartengono ancora il men normale
L. rubilio, figuratogli vicino, e parecchi altri inediti de’ ijuah parlereino.m.appres-
so Fra le specie gii. conosciute son meritevoli di special menzione il L. dobula, che.ha
la.pinna dorsale situata fra le ventrali e 1’anale, ed.i L. yeses, orfus, ruülus, prasinus
(scoperto dall’ Agassiz) ehe banno .il corpo alto, ed il ventre carenato.
Il nostro Leuciscus Squalus non si. pub ragionevolmente rifenre ad altra specie Lin-
neana,, tolto il Cyprinus cephalus, ehe al Cyprinus leuciscus. E simile al L. rodens di
Agassiz piü che ad ogni alt.ro vero Leucisco, ma è ben distinto da quello e dai suoi
affini per le scaglie piü grandi, per le pinne diversamente conformate, per lo squarcio
finalmente della bocca, ehe lo fa collocare in un diverso sottogenere. Le vane pro-
porzioni del corpo, delle quali ci siamo serviti per istabilire le frasi specifiehe, ben lo
distinguonb dalle nuinerose specie del proprio sottogenere. Ond è che senza piü te-
diare il lettere con altri confront!, passiamo dirittamente a descriverlo a parte a parte.
Poco e quasi ugualmente convesse sono le curve del dorso e del ventre, ehe poi
tendono al retto nella parte assottigliata del tronco; la quale misura in altezza la meti
di sua lunghezza uguale presso che al sesto di tutto H pesce, e quasi doppia dello spazio
occupato dalla pinna anale. La maggiorefltezza del corpo ehe cade al di sopra
delle ventrali vien compresa quasi cinque volte nella totale lunghezza: e la grossezza
maggiore presa poco dopo 1’opercolo è la melii dell’altezza. 11 capo, lungo quanto è alto
il tronco vien compreso quasi cinque volte in tutto 1’animale; il suo profilo è a dolce
curva qual prolungamento ■ quello del dorso; la mascella inferiore dolcemente curva
anch’essa, serve di continuazione al profilo del ventre; tondeggia la parte superiore di