la dorsale conta la settima parte della lunghezza. Il capo è lungo quanto l’altezza mag-
giore del tronco, ed è alto due terzi della sua lunghezza: il diametro dell’occhio è
poco meno ehe un terzo del capo: il margine anteriore deU'orbita dista dalla punta
del muso un diametro, e il margine posteriore poco più di un diametro dall’angolo del-
l ’opercolo. Tanto il profilo del dorso quanto quello del yentre sono molto attondati, e
vanno quasi simmetrici intorno al mezzo. La dorsale s’origin a dopo un quarto della
lunghezza del pesce, e si estende per due quinti di essa: i raggi ehe la sostengono
sono ventidue ; i più alti quelli di mezzo ; gli spinosi verso la testa decrescono meno
ehe gli al tri, onde la dorsale viene a terminarsi con una curva ehe più si abbassa
verso la parte posteriore: la sua maggiore altezza giunge a due quinti dell’altezza del
tronco. I raggi ramosi delT anale sono più brevi di quelli della dorsale. La caudale è
meno lunga della sesta parte del corpo.
I colori sono assai più chiari ehe negli altri Smaridi: mostrasi sul dorso un grigio
shiancato ehe gradatamente passa ail’argenteo lucido nel ventre: la macchia de’fianchi
è poco visibile, per esser simile alla tinta del dorso : negli esemplari appena pescati si
scorge un ombra leggera di tratti longitudinali a color turchino-perlato : tutte le pinne
sono scolorate, cinereo-biancastre.
SMAf t IS VULGARIS
ZERRQ BEL GUVIER
sm a r t s fuscoargentern* pinnis rubeseentibus : longitudine corporis altitudinem quadruplo
cum dimidio super ante: capite corporis altitudinem vix aequante: pinna dorsali continua*
corporis dimidio, humiliori* radiis postremis brevioribus.
D . t i / n . P . i 7. V. i/5. A. 3/9.. C. 17.
smaris vulgaris, Cue. el Valenc.Hist. Nat, Poiss. VI. p. 4°7- excl. synon. Delaroche.
sparus saiARis, Linn. Syst.Nat. I. p. 468. sp. 5. Gmel..'Syst. Nat I.p. 1271. sp. 5. Schneid: Si. Sysl.
p. 273. tpi 14. excl. observ. in Brunn. Risso, Ichth. Nie, p. aS8. sp. 6. nec Bruno, nec Sonnai.
SMA ris. SMA ris foemiiia, Riss.Hist. Nat, I'll, p. 345. sp. 254-
2/xapiS? Arislot. Hist. Anim, lib.x'üi. cap.zxx. Oppian. lih. i. p. 5,
smaris ? Ovid. Hulieut. v. 120. Bellon. Aquat. p..iaB.fig, in p.229.. Gesn. la. Anim, p. 65. Aldrov.
Pise.Jib. ii. cap. xl. p. Mj.fig. inp. 228, Ray, Syn. Pise. p. »36. sp. 20.
serres? Plin. Hist. Mundiy lib.xzvi. cap. xi.
SMARIS primus, Sonst, Pise• I. lib. i. tit. iii. cap. i. art. xxii. p. 55, tab,, xx, fig. 5.
sparus macula nigra in ulroqne lalere medio, pinnis pecloralibus caudaque rubris, Arted. Gen-. Pise,p. 36. sp. »0.
Id. Synon. p. 62. sp. 10.
srARUs argenleus macula laierali fusca. pinnis rentris anique rubris, Brunn. Ichth. Mass. p. fyt.
GiARET, Belm, Nat. el Pourtr. Poiss. lib. i. p. 221. fig. in p. 223.
PiCAREL, Daubent. Diet. Ichth. in Enc. Meth. Hist. Nat. III.p. 3oz.
I ARE out JARET drub ?. Duham. Tr. des Peoh. II. Sect. iv. chap. iii. p. 43. sp. t\. tab..-mi. fig. iiv
PiCAREL commun,. Cuv.. Règn.Anim. II.p . 270. Id. Ibid. 2. cd. II.p . 187.
PiCAREL ordinaire., Cuv. et Valette. Hist, Poiss,. loco citato.
C o n v ie n lasciare alia sesta specie dei nostri Zerri rappresentata nella penultima
figura il nome di Smaris vulgarisgiacchè ad essa lo imponeva il Cuvier* quantùnque
erroneamente dicesse ehe, non sapendo egli badare ad altri autori, distinguea con tal
nome quella pubhlieata e messa in, chiara luce dal Delaroche sotto la denominazione
di Sparus Smaris. Not per opposto crediamo fer marnent e la figura del Delaroche uull’al-
tro rappreseutare ehe il nostro Smaris gracilis alquanta scorciato* e ehe il Cuvier, per
fargli corrispondere il sue- Smaris vulgaris* attribuisse a questo. lunghezza proporzionale
poco maggiore del vero, non eioè- quattro altezze e mezza, ma cinque. E ehe certa-
mente del nostro Smaris gracilis favellasse il Delaroche lo prova la lunghezza del capo
nel suo animale * la quale notabiliaente supera Taltezza del corpo, quart do in quello di
cui parliamo essa hmghezza è perfino> minore : e la stesso Cuvier cosi appunto, la misu-
raya e descriveva mentre applicava il nome vulgaris alio- Smaris del Delaroche ehe mai
non dovrebbe aver eonosciuto.. Fatale ignoranza ehe ingenera moite dubbiezze e con-
fosiomi nella mente de’principianti* ehe stentano cosi a- riconoscere la specie* alia quale
tu ttele altre della grand* opera del naturalista francese si riferiscona.
L’altezza maggiore contenuta quattro- volte e- mezzo, nella lunghezza, è doppia della
grossèzza : la parte assottigliata del corpo. uu sesta di tutta la lunghezza.. La lunghezza