sui quali sorgono poche punte acute a hase larga, altre èrette, altre orizzontali. Il suh-
opercolo ha una slruttura affatto inusitata, perché la sua parte più solida ha una forma
di T, il cui gambo è applicato sotto al margine anteriore dell’ opercolo: sul lembo esle-
riore’ poi di quella delle due branche trasverse ehe guarda all’ indietro è impiantata una
sérié di raggi semplici, pur yolti all’ indietro in numéro di circa 24, i quali scostandosi
corne le asle d’un ventaglio distendono la membrana ehe li connette, e servono a dila-
tare la porzione sottoposta del sacco branchiale. I più lunghi dei raggi or descrilti giun-
gono coll’ apice a poca distanza dell’ apertura collocata dietro l’ascelle.
Le pinne pettorali sono approssimativamente rettangolari, composte di molli raggi
tutti molli, e il gambo ehe rispeltivamentè le sostiene è alquanto incurvo, lungo quanto
la pinna, nascosto in gran parte dentro la cavità branchiale, di cui alternativa mente
dilata e chiude l’apertura sollevandosi ed abbassandosi. Le pinne ventral i sorgono nella
parte inferiore |del capo sotto la gola molto innanzi aile pettorali, vicine fra loro ; sono
picciole, composte di soli cinque raggi ramosi, i due esteriori alquanto minori, gl in-
termedj uguali: le ossa con le quali sono articolate si connettono con le clavicolari. La
pinna dorsale anteriore conta sei raggi semplici, filiformi. I due primi sono liben, im-
pianlati sulla fronte, poco distanti un dall’ altro, e quantunque nello stato di riposo sieno
diretti all’ indietro, possono volgersi per qualunque verso a volontà dell’ animale. Il
primo è liscio, e termina con un appendice membranoso-carnosa lanciforme: tanto l’appendice
quanto l’asta ehe la sostiene han questo di singolare, ehe invecchiando il pesce
s’ accrescono fuori di proporzione con l’ incremento ehe acquistano tutti gli altri organi.
Il secondo raggio dorsale è scabroso anteriormente, e termina in un’appendice membra-
nosa picciolissima. Il terzo raggio è pure libero, minore dei precedent! inserito sull’ oc-
cipite, privo d’ appendici, capace di volgersi ail’ indietro, ma non dai lati e anteriormente
come fanno i due raggi ehe lo precedono.
In una memoria inserita nel tomo secondo degli Annali di Storia Naturale di Parigi
del mese di Luglio 1824 il Dottor Bailly espone con diligenza incomparable l’apparec-
chio ehe serve al moto dei tre raggi anteriori della dorsale del Lophius fin qui ricordata,
e il congegno maraviglioso delle loro rispettive articolazioni. Una laminetta caitilagi-
noso-ossea lineare è collocata immediatamente al di sotto dei tegumenti, nel bel mezzo
del canale scavato sulla fronte, ed è raccommandata posteriorraente aile ossa parietali
per mezzo d’ una cartilagine molle. L’ estremità anteriore della laminetta è conformata a
guisa d’anello elevato verticalmente, e nel suo forame, ehe va da destra a sinistra, rice-
ve un’ altro anelletto esistente alla base del primo raggio mobile a quel modo stesso
ehe si connettono fra loro due anelli d’una catena. Poco piu indietro s articola con la
stessa laminetta verticale il secondo raggio; ma questo in luogo d’averla base configurata
a foggia d’anello, s’allarga in due brevi rami incurvati, le estremità dei quali abbraccia-
no una cresta ehe si solleva verticalmente sul mezzo della laminetta. Il terzo raggio si
connette con una cresta sollevata sull’ osso occipitale, ed ha la base conformata corne
quella del secondo raggio, e l’ articolàzione affatto analoga. Ventidue muscoli sono stati
contati dal Signor Bailly ai quali incombe Tufficio d’operare tutti i varj moti di cui
sono capaci i tre raggi. Il lettore desideroso d’acquistare piu compiuta notizia di tal mec-
canismo consulti lo scritto del Bailly, la tavola ehe lo accompagna, e la relaziône datane
all’Accademia delle Scienze di Parigi dal Signor Geoffroy S.1 Hilaire, la quale si trova
inserita anch’ essa nel giornale di sopra citato.
LOPHIUS PISCATORIÜS.
I tre raggi posteriori della dorsale anteriore sono inseriti sopra le prime vertebre dor-
sali, decrescono) di grado, in grado< dall’innanzi ail’ indietro, e li collega alle base una sot-
til piega del tegumento. comune. La pinna dorsale posteriore ha da otto a dodici raggi
molli, inclinati ail’ indietro, collegati fra loro per- tutta l’altezza: questa pinna è intermedia
fra la dorsale anteriore e la caudale. L*ano. s’apre immediatamente al di solto del-
l’origine della dorsale posteriore* e poco dietro ad esso. sorge l’ anale* la quale è analoga
alla detta dorsale posteriore nella struttura. La caudale ha una forma cuneata a rovescio,
ed è sostenuta da otto raggi molli* ramosi. Una serie di numerose appendici cutanee
brevi, vermiformi, ma sfrangiate ail’ apice orna il labbro inferiore e tutto, il conlorno
del corpo fino alla coda; di qua e di là dalla dorsale posteriore v ’ha una o. due altre file
di appendici consimili sulla porzione attenuata. del troneo.. Il ventricolo. è ampio ed ha
poche- appendici cieche assai brevi. II tubo intestinale è poco, esteso.. Manca il notatojo,
corne s’ è avvertito in principio..
I pesci di questo genere sono, voraci ollremodo. Ascosi nel fango. a fra 1’ erbe marine
vanna agitando, le appendici molli dre portana ail’ estremità dei due lunghi raggi
anteriori della pinna dorsale* e abbandonano al moto dei flutti quelle di cui è; cinto
îl lor corpo., Gli altri abitatori del mare facilmente vengono attratti da questa genere
d’ esca* in cui forse credono. scorgere pesciolini 0, vermi viventi, ma di coîpo. riman-
gono. afferrati dai denti dell’ enorme bocca* ehe mezzo, aperta sta aspettando, gl’ in-
cauti. A cio devesi il nome di pescatore o pescatrice, ehe- a siffatta stirpe dà il volgo
in moite contra de.
L’ ampiezza delle cavità branchiali somminîstra a questî esserî il mezza di vivere
fuori dell’ acqua un tempo non b reve,.tanto più ehe a chdudere esattamenle- gli sboc-
chi esteriori di tali cavità e a impedire l ’uscita dell’ acqua cospirano, con maraviglioso
artifieio non solo i raggi branchiastegi, e i pezzi opercolari* ma altrest quei raggi
minori ehe orlana i subopercoli e i vigorosi gambi delle pinne pettorali.
II Signor Geoffroy S.1 Hilaire parlando, del Lophius in alcune suo consîderazioni
inserito negli Annali del Museo di Storia Naturale di Parigi Tom. ,9. anno. 180.7 as'
serisce che i pesci dei quali ora trattiamo non solo attraggono, la. preda come il pescatore
con l’ama (cosa già rilevata dai più antiehi filosofi e poeti, anzi dai volgo stesso),
ma che l’accoJgono in que^ grandi sacchi delle branchie, corne si fa da noî con le nasse
o altri ordigni consimili. Qualunque sia la spiegazione verso, la quale inclina il do.ttis-
sima autore, scorgiâmo un fondamenta di verità nel paragone allegato, perché spesso,
nei Lofii ehe si portana a vendere abbiamo trovata alcuni pesciolini ancor- racchiusi
ne’ detti sacchi, anzi ci è avvenuto. veder di quellt che introdattisi dalle fauci fra
gli archi branchiali vi erano rimasti inceppati col eapo già intruso nelle cavità delle
branchie e con la coda ancor sospesa nell’ interna della bocca, Convien dire ehe*
quan da è già soffocata la preda pracacc-iatasi per questa via* il pesce ahbia facolta
d’espellerla insieme colT acqua* ch’egli tratta tratto va spiagendo fuori dall’appcrtura
posteriore del sacco branchiale, per po.i divorarla a bell’agio addentandola nuo.vameiite.
Il Lophius pîscatomus già vecchia eccede due ed anche tre piedii di lunghezza ; ma
gli esemplari ehe più comunemente si portana a vendere al mercato* perché ancor g Lovant
giungono appena ad un piede.. La larghezza che ha il capo versa la parte posteriore
è compresa circa due volte e mezzo nella lunghezza totale del pesce r. quasi tre