I N T R O D U Z I O N’E
Slemoptyx coccoi, che quantunque dedicato alio scuopritore della specie, se conosciuto in
tempo malgrado la miglior figura promessane, avremmo messo fra’ sinonimi. Veniamo
ai Salmonini, che ben s’imparentano anch’ essi ai Cyprinidi; abbondano confusissimi nel
settentrione di Europa, studiati perô presentemente dall’Agassiz e dal Jardine; ma le
limpide acque della Penisola non danno che la deliziosa Trota ( Salmo fario, L. ) mutabile
nel colore della pelle e della carne. Manchiamo affatto delle squisite specie che dal mare
risalgono i fiumi, ond’è che i gastronomi si contentano del preparato Salmone ( Salmo
salar, L. ), e solo i grandi Laghi d’Italia ci offrono due o tre grosse specie non bastevolmente
chiarite {S. umbla, L. - S. trulta ? L.), ultima delle quali non èdipregio il Carpione. Non
manca in quelle acque il Temolo ( Thymallus vexilliferus, Ag. ) e qualcheCoregoms, ma
privi siamo affatto del delicatissimo marino Osmerus eperlanus, Cuv. delizia prelibata al
gusto dei Parigini. Non troppo lontanamente perô lo richiama la non abbastanza apprez-
zatà Argentina ( Argentina sphyroena, L. ),, il cui genere credeasi tutto proprio del Mediter-
raneo, prima verificasse il Nilsson viverne una seconda specie nel Mare del Nord.
Trapassando due esotiche Sottofamiglie, che forse men lentamente legano le due Fa-
miglie, siamo agli Esocidi, primi dei quali gli Esocini ci danno il Pesce volante o Bar-
baslello ( Exocoetus exsiliens, L.) diverso dall’ E. volitans, L. dell’Oceano. Dagli Esocini
abbiamo il Luccio (Esox lucius, L.) terrore agli abitanti delle acque dolci; il raro
Alepocephalus rostratus, Risso ; la Macrostoma angustidens dello stesso ; le Vipere di mare
( Stomias boa, Risso, e St. barbatus, Cuvf.), e il Pesce diavolo (Chauliodus setinotus, Schn.)
anche più strano per la dentatura, e stravagantissimo nelle forme, qui figurato. I Be-
lonini finalmente, tutti dati in questo Volume, sono l’Acuglia ( Belone acus, Risso) cui
il color verde compenetra persino le ossa; la Sayris camperi, Bp. ( S. saurus, Yarr.) ;
e il Tylosurus imperialis, Bp. poichè lo stesso fondatore Cocco ha riconosciuto il suo
T. cantrainii essere Y Esox imperialis, Rafin.: sospettiam forte i pretesi Hemiramphi di Europa
altro non sieno che i giovani di tali specie. Convenevolmente è da collocare con
Linneo vicino ad esse il Luccio imperiale o Scalmo ( Sphyraena spet, Lacép. ), tipo per noi
della Famiglia Sphyroenidoe e della Sottofamiglia Sphyroenini. Gli affini Paralepidini ci som-
ministrano il Paralepis coregonoides, Risso, e il P. sphyroenoides dello stesso autore, pro-
babilmente perô non differente dal terzo genere della Famiglia, Sudis hyalina, Rafin.
Non sapendo ove men male, poniam qui la Famiglia degli Atherinidi di cui una specie
americana eretta in genere (Chirostoma, Sw .), pur somiglia le Sphyroenoe nell’acu-
tezza del muso. Dell’ unico che la costituiva finora abbiamo i quattro Lattarini qui figu-
ra ti, il Chenero dei Genovesi ( Atherina hepsetus , L.), lo sprezzato Occione dei medesimi
(A. boyeri, Risso), la Pascatta [A. mochon, Cuv.) e il singolar per la dimora nostro
Lattarino di lago (A. lacustris, Bp.) ; a queste vorrebbesi aggiungere TA. risso e YA. sar-
da, Cuv. e la siciliana di rena (A. hyalosoma, Cocco), per non parlare dell’A. coroneda
e dell’A. lattarina, Rafin., senz’ altro comprese nelle precedenti. I Trachinidi malamente
finora appodiati ai Percidi ci dan quattro specie dei temuti Pesci-ragni, Tracine, o Ranga-
nelle ( Trachinus draco, L. - Tr. araneus, L. - Tr. radiatus, Cuv. - Tr. vipera, Cuv.
eguale alF aureovitatus di Cocco ), che appiattati nella rena trafiggono di dolorosa puntura
i nudi piedi di chi fa pesca o bagno. Si uniscono ad essi gli Uranoscopini esemplificati
dal Pesce prete o Lucerna ( Uranoscopus scaber, L. ). Gli Echeneididi fatti dai soli Eche-
neidini ci danno due specie della favoleggiata Remora, alle quali possono serbarsi i due
nomi Linneani Echeneis remora ed E. naucrates. Avvertasi perô non potersi basare le. specie
sulla varia forma della coda, che muta nello stesso pesce dal cunéiforme al forcuto, non
meno che, dentro certi limiti, mutasi il numero delle lamelle del disco aspirante, riguar-
dato sdoppiamento della prima pinna dorsale ; onde convien fondarsi sulla sagoma e sul-
l’ altezza del corpo. L’E. arrosti del Cocco e parecchie altre supposte specie degli stessi
moderni rientrano nelle due suddette. I Xiphiadidi ci danno il Pesce spada (X.gladius, L.),
il cui giovane, pei cangiamenti che subisce la pinna dorsale, ha dato luogo falsamente
ad una specie e persino ad un genere : e l’Aguglia imperiale (Tetrapterurus belone, Rafin. ).
I Gasterosteidi collocati sconciamente coi Triglidi, prendon qui posto essendo Cycloidex;
e perché han libéré spine sul dorso ben si connettono coi Centronolini primi degli Scom-
bridi. Gli unici Gasterosteini, mancandoci le ben caratterizzate nordiche specie a moite
spine libéré sul dorso, non ci forniscono che i più o meno giusti smembramenti Cuyieriani
del Gasterosteus aculeatus, L., cioè le parecchie specie, o variété sebbene distinte da
taluni perfino genericamente, dei Spinarelli (G. trachurus, G. leiurus, G. semiarmatus,
G. argyropomus, G. brachycentrus e G. telracanthus, CuV. ), che formicolano nei nostri
laghi e ristagni sotto i nomi di Ciancerica, Spilloncolo, Stracciariglia.
Venuti agli Scombridi troviamo i Centronotini, che ne presentano il raro Fanfano
( Naucrates ductor, Cuv.) non condottiere dei Cetacei, ma seguace dei medesimi e delle
navi a solo interesse di cibarne gli escrementi. Il Swainson presi a fondamento caratteri,
ehe esistendo veramente in natura sarebbero essenzialissimi, aggiunge una seconda specie
mediterranea, o a parlare con giustizia viene a sancire le due già distinte dal Rafinesque
sotlo gli accettabilissimi nomi di Naucrates ductor (N. cyanophrys, Sw.) e N. fanfanus
(N. ductor, Sw.). Vengon poi le tre Lecce, la squisita Ombrina-leccia (Lichia amia, Cuv.), la
comune Ombrina-stella ( L. glaucus, Cuv., Centronotus glaucus, Risso, C.binotatus, Raf.)
divisa genericamente dal Swainson, e la rara Cerviola o Saltaleone {Lichia vadigo, Cuv.)
dalla linea laterale sinuosa. Il Risso ci assicura aver trovato a Nizza un Notacanthus di cui
avremmo gradito anche più il ricevimento che l’ onore fattoci della dedica in Notacanthus
bonapartii. Qui registriamo per la grande affinité che ha con le Lecce, quantunque
le spine dorsali non sieno libéré, rOmbrina-lopes:ij(-Mcrop^eryaî dumerili, Agassiz,
giacchè Seriola è nome impiegato in Botanica). I Carangini oltre lo Schiamuto o Soretto
(Caranx trachurus, Cuv. ) nel quale, elevato a genere Trachurus, Raf., non è ancor deciso
essere una o più specie, ci danno il C. suareus del Risso, lo Sfodaro imperiale dei
Siciliani (Caranx luna, Cocco se non Geoffroy, Citula banksi? Risso), e il Sauro nero
{Caranx melanosaurus, Cocco); aile quali va paragonato, oltre i tre Trachuri di Rafinesque,
il Tr. siculus dello Swainson. In questa famiglia entrano pur certamente i Bramxnx che
per solo avéré squamate le pinne verticali furono ravvicinati ai Choetodontidi, e il delizioso
Rondino (Brama rayi, Cuv.) li raffigura appo noi. Per essi, rammaricando non cono-
scere il Lepteris fetula di Rafinesque, passiamo agiatamente agli Stromateini. Abbiamo la
magnifica Lampuga {Stromateus fialola, L.), dalla quale le pinne ventrali appena visibi i
non bastano a far separare il similissimo Str. microchirus, Bp., quantunque il Cuvier ne
faccia il genere Seserinus. Appena è nostro il bellissimo Lampris gultatus, Retz, del selten-
trione, e non lo è affatto lo stremamente boreale Ptericombus brama, Fries; ma ne com-
pensano YAstrodermus elegans, Bp.; il singolar Luvarusimperialis, Rafin., al quale il carattere
dell’ ano valvolato fece dare dal Nardo il nome di Proctostegus; e 1 Ausonia cuvieri, Risso,
che a questo non si deve assolutamente riferire. Anche gli Scombridi hanno negli Zeini,
cui tocchiamo saltando i Vomerini, la lor tribù dalla bocca protrattile, corne si yede per
il Pesce San Pietro o Gallo ( Zeus faber, L.)y dal quale non possiam credere diverso il
Zeus pungio, Cuv. Pesce non abbastanza tenuto in prezzo appo noi, non avendo sulle
mense italiane meno delicatezza di sapore che sulle ricercate Inglesi. Nei Coryphænini
abbiamo il Pesce d'Umbra (Schedophilus medxisophagus, Cocco), il Pesce paolo {Centro-
lophus pompilus, Cuv. ) cui è da vedere se debbansi o no riunire il C. morio, Lac. e il
C. liparis, Risso ; migliore specie è il Pavolo ’ncoronato (Centrolophus ovalis, Cuv. e Val. )
sul quale è stabilito dal Cocco il genere Mupus, non sembrandone diverso il Mupus
imperialis di quel siciliano Ittiologo. Le Coryphoenoe vere, dalle quali non sappiam distin