LOPHIDS BUDEGASSA.
frattaiito che il Signor Risso parlando del suo L. Budegassa'b assai piü chiaro, accenna
approssimativamente le diversity dei colori, paria della qualita migliore della carne,
conta a dovere il numero dei raggi della pinna dorsale posteriore, dal quale si de-
sume un carattere certo. Se riportiamo come sinonimo il L. parvipinnis del Cuvier,
ce lo consiglia sopratutto la convenienza del nome parvipinnis; giacchè sul conto
delle citazioni del Risso e dello Spinola il Cuvier non si mostra sicuro. Del resto
quasi per commentare il nome parvipinnis, egli dice esplicitainente, ehe la pinna dorsale
b piü bassa nella specie nuova ehe nell’ antica, senza far parola della lunghezza:
ma appunto la differenza sta nel numero dei raggi al quale va appresso una diversa
lunghezza, laddove nell’altezza non v’ ha discrepanza degna di nota. Finabnente è da
dire che il Cuvier attribuisce 25 vertebre al L. parvipinnis suo, e 3 o al L. piscato-
rius: ora noi confermiamo ehe il L. piscalorius ne ha pel solito un numero maggiore;
ma a contarle, in piü scheletri di quest’ultimo ne abbiam trovate da 29 a 3 i, e in
quelli del L. budegassa non piü di 3a, non nieno di 27,
H II Lophius budegassa chiamasi a Roma Martino, a Civitavecchia esclusivamente Pe-
scatrice, in Toscana Boldrb buono, nella Liguria Budega, a Nizza Gianeli.
Oltre le due qui effigiate non ci è nota aloun’ altra specie di vero Lofio, fuorchè
il L setigerus di Vahl, pesce della Cina, di cui vedesi una figura negli atti della
Societä di Storia Naturale di Copenhaguen, e ehe indebitamente fu detto viviparus
nel!’ edizione del Bloch data dallo Schneider.