estremità, e porta sette pinne, perché la dorsale non è mai divisa in due ; i suoi raggi
anteriori sono spinosi, i posteriori ramosi, connessi tutti da sottilissima membrana co-
perta di scaglie hensi minulissime : le ventrali sono sempre toraciche cioè poste al di
sotto delle pettorali. Sei raggi si contano nella membrana branchiostega. In fine oltre
questi ed altri caratteri esterni ehe han comuni agli Sparidi, co’ quali fùrono riuniti in
un genere solo da Artedi e da Linneo, mostrano essi grande affinité coi medesimi,
anco per la conformazione interna. Lo stomaco di fatti è mezzanamentè grande, e di
pareti liscie: il numero de’ciechi varia da quattro fino a sette: vasto si è il notatojo,
semplice e rotondato al dinnanzi, ma sovente diviso posteriormente in due lunghe corna
ehe penetrano ne’muscoli della coda da ogni lato degF interspihosi della pinna anale.
La colonna vertebrale suol comporsi di ventiquattro vertebre, nove o dieci delle quali
servono a sostenere le costole.
Nel nostro Saggio di una distribuzion melodica dividemmo i Menidi in due sottofa-
miglie, la prima cioè di Maenini dalla dorsale senza scaglie, quali sono i generi Maena
e SmariSj la seconda di Caesionini dalla dorsale squammosa; i quali percio formano
anello coi Chaetodontidi: ma lungi dal pretendere l’osservanza di cotai divisione an-
diamo ora contenti di enumerare i generi dell’intiera famiglia. Che se anzi fossimo co-
stretti a suddividerla, cio faremino assegnando diversi caratteri alle sezioni diversamente
composte. Osservando in fatti il tubo della bocca è da notarsi, cbe quando i rami della
mascella inferiore sono lunghi, quando il mascellare è libero ne’ suoi movimenti per
la pieghevolezza della membrana che lo congiunge alla faccia, esso tubo emerge oriz-
zontalmente come awiene nelle Mendole e negli Smaridi. Se all’incontro le branche
della mascella inferiore sono corteg e percio il mascellare non puö ehe mediocremente
uscir fuori della faccia, corne accade ne’ GerreSj in tal caso il tubo della bocca si ab-
bassa nel prolungarsi, e si dirige ail’ ingiù.
Cinque in tutto sono i generi della famiglia Maenidaej cioè Maena, SmariSj Gerresj,
Caesio Aphareus. Distinguesi da tutti ad un tratto il primo ( Maena j Cuv.) pe denti
che gli s’impiantano sul vomere, negli altri liscio: il corpo è alto, la bocca grande,
molto protrattile, la prima dorsale collocata anteriormente e priva di scaglie. Del secon-
do ( SmariSj Cuv.} valga per ogni descrizione comparativa il dire che sarebbe Maena se
avesse denti al palato : le di lui specie poi sono generalmente più svelte delle Maenae,
quantunque alcune le uguaglino in altezza. Gli altri tre generi che restano son tutti eso-
tici ; ed il Caesio puo ravvisarsi per la bocca meno protrattile, per la dorsale che gli .si
spicca più indietro, quasi cioè. al di sopra del mezzo delle pettorali, e per le sottili fra-
gili scaglie, ond’essa dorsale non men ehe l ’anale quasi intieramente gli si ricuoprono
come all e Sciaenae. Il genere Gerres poi tende verso gli Scombridij e si distingue dagli
altri per la bocca di fessura piccola, transversa, depressa, la quale nel gittarsi fuori si
abbassa, perché il pedicolo dell’intermascellare, come notammo di sopra, è più lungo
della mascella inferiore. L'Aphareus finalmente è genere poco noto e d’ incerta sede,
diversissimo in tutto dagli altri, e soltanto affine in qualche modo al Caesio ; dal quale
pero differisce per l’opercolo ottuso affatto, per la bocca largamente fessa, e per 1’ultimo
raggio tanto della dorsale quanto dell’ anale più lungo il doppio dei precedenti.
Ma noi qui ci ristringiamo al genere SmariSj distinto, come dicemmo, dalle Maenae
perché privo di denti palatini, menlre pero ha simili con quelle tutti gli organi interni
ed esterni, e perfino i colori e le abitudini. Vive anch’esso sulle coste fangose ed erbose
del mare; d’indole gregario va in amore di Giugno e di Luglio; cibasi di pesciolini
di molluschi e di crostacei. Quantunque le varie specie europee siano confinate come
le Mendole nel Mediterraneo, tuttavia siccame fanno altri pesci della stesso mare, se-
guono la costiera occidentale dell’Afjfrica, s’innoltrana nell’Atlantico, mostransi alle
Isole Canarie,. e perfina sulla rada di Garea. Le poche specie esotiche conosciute tro-
vansi nel mare Indiana e in quella delle Antilie.
II capo di tutti gli Smaridi è ben proporzionato, acuto, con la fronte un poco depressa
e assai inclinata in avanti: la hocca mostrasi obliquamente fessa, con semplici
e piccalissime lab bra:, le mascelle sporgono ugual mente: le branche salienti degl’inter-
mascellari ehe nella stata di riposa rimantana nella fronte al di là degli occhi, due volte
più lunghe che le hranche orizzantali, si spingono molta innanzi quando il pesce pro-
trae la bocca; il mascellare b appena più lungo della branca dentata delFinterma-
, scellare la sua metà inferiore si slarga più ehe il doppia della superiore : vi ha un
tubercolo. sporgente ail’ estremità anteriore ehe sorpassa il margine del sottorbitale, e
forma una piccola punta ail’estremità laterale del muso. La mascella inferiore puö
sensibilmente abb.ass.arsi,, ed è sottile ail* api ce, poi si allarga più di tre volte facendo
quasi un gradino, sul margine del quale si attacca il labbro inferiore. Ambo le mascelle
sono guernite di sottilissimi denti disposti senz’ordine in stretta zona: 1’inferiore ne
porta all’apice due piccoli canini, împiantati orizzontalmente, diretti all’infuori: il vomere
è del tutto liscio : il palato piuttösto ristretto présenta sopra delle crespe alcune
papille dentiformi. I denti faringei. sono a finissimo scardasso rasato. La lingua è libera,
breve, liscia, alquanta smussata. Gli occhi sono grandi, laterali, rilevati, colla membrana
nittitante rilassata. I fori di ciascuna narice prossimi agli occhi disuguali tra loro ;
più piccolo 1’ anteriore. L’apertura branchiale laterale, proporzionata, arcuata : il primo
arco branchiale porta una serie di pettinazioni piuttosto lunghe dirette ail’innanzi: gli
altri archi hanno soltanto piccoli gruppi di sottili asperità. Il sottorbitale è allungato,
ed anteriormente slargato col lembo inferiore un poco smarginato; chiusa che sia la
bocca, cuopre la porzione elevata della mascella inferiore, il mascellare e l’interma-
scellare. Il preopercoJo è grandetto, e molto attondato Fan gala costituito dai suoi mar-
gini verticale e orizzontale ; la spigalo, che ne disegna il lembo, assai rilevato, onde il
piano del lembo è molto inclinato con quella della gota:. tutto il lembo poi è privo
di scaglie ma coperto di strie parallele e perpendicolari al detto spigolo : nudi sono
egualmente il sottorbitale e la fronte, ma l’opercolo il subopercolo e F interopercolo
sono tutti forniti di scaglie. L’opercolo è mezzanamente grande e riunito intimamente
col suhopercolo : F interopercolo ristretto, benchè sia separate, a stento si distingue
dagli altri due pezzi. La linea laterale apparentissima, larga, gira in alto quasi parallela
al dorso a un quinto circa dell’altezza del corpo. Le scaglie sono dîsposte in dieciotto
file circa, e se ne contano quasi ottanta per fila, embricate, piuttosto piccole, dure,
fortemente aderen ti, di figura pentagona mistilinea, striate, ciliate alFapice. L’ano è
piccolo, situate in mezzo al corpo. La pinna dorsale ha origine circa il terzo anteriore
del corpo, è lunga, non molto alta e quasi uniforme. Le pettorali alquanto adimate,
piuttosto strette ed acute nascono sotto il termine delF opercolo. Le ventrali collocate
un pbeo dietro aile pettorali sono più piccole di esse, e portano nella base una squama
mteriore lanceolata, e due altFe esteriori lunghe ed acute. L’anale comincia sotto il terzo
circa della dorsale, e si protrae fine al termine di essa: ambedue possono nascondersi in
un profondo solco. La caudale è forcuta coi due lobi simmetrici..
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