disgiunto da essi il gen ere Batrachus del Bloch, die fra gli, ossei collocavano pur concor-
demente quegli stessi autori, i quali tenevano per cartilaginei i Lofii e loro consorti.
Quantunque nella prima edizione del suo Règne Animal il sommo Zoologo francese
âggregasse i Lofii fra i Percidi, opportunamente li separö nella seconda, e ne costitui
una famiglia a parte, ehe a noi giova chiamare dei Lofidi, e ehe collochiamo immedia-
tamente appresso a quella dei Gobidi. Queslo gruppo si connette infalti coi Gobidi per
le strette relazioni che ha con la sezione dei CaiUonimini, e forma un ramo collaterale,
il quale si distacca dalla Serie lineare, e va poi a ricongiungersi coi Gadidi, pesci ossei
malacopterigj.
V’ è una condizione di struttura insolita in tutta la Classe de’Pesci, la quale ottima-
mamente distingue i Lofidij e consiste nelle pinne pettorali sostenute da una specie
di gambo, ehe sporge fuori del tronco, ed ha internaruente due ossicini assai bene* svi-
luppati spettanti al carpo. Le ventrali pure sono sostenute da un gambo, composte
di pochissimi raggi, e inserite molto innanzi alle pettorali, appunto sotto la gola al modo
di quelle dei Gadidi.
In due sottofamiglie scindiamo i Lofidi. Nella prima, cui potrà darsi nome Lophini
(e ehe comprende le specie aggregate da Linneo sotto il suo Lophius) lo scheletro è
fibroso-cartilagineo, il corpo è privo di scaglie, la cavità branchiale dell’ uno e dell’ al-
tro lato si protrae molto più indietro delle lamine opercolari, e va ad aprirsi in uno
squarcio della pelle dietro l’ascella delle pinne pettorali. Nella seconda, che potrà dirsi
Batrachini ( e la quale comprende i pesci esotici riuniti dal Bloch solto il sua Batrachus,
e ehe altri pensera a ripartire secondo il bisogno in più generi ) lo scheletro è osseo ;
la pelle è nuda, fungosa, oppure coperta di scaglie : la cavità branchiale s’âpre imme-
diatamente dietro all’ opercolo, come nel massimo numéro de’ Pesci ossei.
La sotto-famiglia Lophini accoglie tre generi, Lophius, Antennarius e Malthe, II Lo-
phius di Cuvier ha tutto il corpo schiacciato, contornato da moite appendici cutanee configurate
a guisa di picciole pinne : il capo grandissimo, anteriormente rotondato ; la boc-
ca supera, larghissima : i denti delle mascelle grandi, acuti, quasi tutti mobili, ordinati
in più d’una fila: due pinne dorsali, l ’anteriore consistente in sei raggi spinosi liberi o
sein il l beri, impiantati parte sul capo parte sul tronco* i due primi terminati da un’ appendice
membranosa ; ha sei raggi branchiostegi, e manca di notatojo. Nell’ Antennarius.
di Commerson il corpo é coinpresso sparso d’ aculei e d’ appendici pinnuliformi : il capo
è picciolo; la bocca supera: i denti delle mascelle son tenui: le pinne dorsali son
due, l’anteriore composta di pochi raggi spinosi, tutti impiantati sul capo, il prima
libero, spesso terminato da un’ appendice membranosa, lacera; la membrana branchio-
stega ha quattro raggi: il notatojo esisfe. Nel Malthe di Cuvier il corpo è depresso,
sparso di tubercoli acuti e d’ appendici pinnuliformi: il capo si protrae anteriormente in
unrostro conico: la bocca è inféra, protrattile: v’ha una sola pinna dorsale di pochi raggi
tutti molli collegati da membrane; i raggi branchiostegi sano in numéro di sei o sette:
manca il notatojo.
Torniamo ora sul proposilo del gen ere Lophius per esporre più minutamente le par-
ticolarità della sua struttura singolarissima. Una pelle flaccida, pochissimo aderente, sot-
tile, priva di scaglie e d’ aculei ricuopre lutta la superficie esterna dell’ animale senza
eccettuare gli occhi, le punte spinose del capo, le pinne, e ognuno dei lor raggi liberi
in phrticolare; si npiega alfinterno dello squarcio esistente sotto le ascelle e riveste
Pintiera cavità branchiale. Il corpo, che come già s’ è detto è tutto compresso, per circa
due terzi della sua lunghezza anteriormente ha una forma ellittica, posteriormente si
restringe a guisa di cuneo fino alla radice della caudale, nel quai punto divien più alto
ehe largo. Più della metà della porzione ellittica è occupata dal capo. Gli occhi sono
situati superiormente più vicini fra loro ehe ciascuno di essi al contorno del capo, e
guardano obliquamente : la parte superiore del lembo delle orbite è prominente a guisa
di cresta con sei denti brevissimi anteriormente, due grandi posteriormente.. Lo spazio
frapposto agli occhi è tutto avvallato nel senso longitudinale. Molto innanzi agli occhi e
prossime al labbro di sopra sorgono le narici,. le quali han la forma di due picciole
trombe, e sono di sostanza molle carnosa. Lo squarcio della bocca è grande oltremodo,
semilunare, prossimo al contorno del muso, incapace di chiudersi esattamente, perché
la mandibola è assai più curva e sporgente della mascella. II labbro inferiore è grosso
carnosetto, il superiore tenue. Tanto le ossa mandibolari, quanto le intermascellari, si
connettono anteriormente per mezzo d’ un ligamento molle, e cio fà che nello spalan-
carsi della bocca le loro estremità esteriori si rawicinano e ne diminuiscono il diame-
tro trasversale. Le ossa mascellari sono inermi nel contorno, conformate a guisa di due
remi, perché si dilatano verso la parte inferiore. I denti mandibolari sono grandi, ma
disuguali, subuliformi, alquanto incurvi, ordinati in circa tre file, e ad eccezione di
quelli della fila anteriore si muovono chinandosi verso l’ interno della bocca quando
vengono spinti. I denti ehe ornano le ossa intermascellari verso i lati della bocca sono
impiantati solidamente, brevi, distanti fra loro, disposti in una sola serie; quelli ehe
armano la porzione vicina al mezzo forman due file, e sono analoghi ai mandibolari,
parte mobili parte no. Il vomere è pialto e anteriormente si dilata in due branche trasver-
se, le estremità delle quali sono armate di denti grandetti. Altri denti sorgono sulle contiguë
ossa palatine. Le ossa faringee dell’ uno e dell’ altro lato sono pure fornite di denti
di forma uncinata, e di questi ve n’ ha due file aile estremità inferiori, e tre alle supe-
riori. Nell’interno della bocca subito dietro al labbro di sopra si scorge una fessura tra-
sversa, la quale mette in una cavità compresa fra la pagina superiore del vomere, e la
volta molle del muso, e ehe vien sostenuta da due ossicini longitudinali ; questi 'dalla
positura che occupano sembrerebbero corrispondenti alle ossa nasali. La lingua è affatto
liscia, semilunare, crassa, brevissima, e a guisa d’ un semplice orlo cinge anteriormente
l ’ osso ioide, il quale ha la figura d’ un grande arco molto prominente nell’ interno della
bocca. Sui due rami di quest’ osso sono impiantati tre archi branchiali per parte, ai quali
aderiscono altrettante branchie. La cavità branchiale consiste in un gran sacco molle,
il quale come s’è già accennato si stende fino dietro alle ascelle, ed è quasi tramezzato
e diviso per lungo dallo sporgere che fanno dentro di esso dal lato interiore gran parte
del gambo della pinna pettorale e l’ osso clavieolare, (o scapolare ehe voglia dirsi), il
quale con esso s’ articbla, e in forma di falce s’ inoltra fin sotto la gola, ove va a collo-
carsi col suo compagno fra l’osso ioide e le estremità inferiori delle ossa faringee. Sei
grandi raggi branchiostegi sostengono la porzione di membrana ehe veste inferiormente
la cavità branchiale, e questi raggi dall’ osso ioide scorrono ail’ indietro fino a poca di-
stanza dall’ ascclla. Superiormente la cavità branchiale stessa è difesa dai pezzi opercolari,
i quali a somiglianza del maggior numéro delle ossa del capo si espandono in lamine
meinbranoso-carlilaginee, ed hanno spigoli prominenti di sostanza più compatta,
6 1 * *