SOGLIOLA GIALLA
MiCROCBIRUS einereo-luteuSj fasciis maculisque nullis: pinnae dorsalis analisque radiis aliquot
nigro-caeruleis: caudalis subtruncatae apice albicante: oculis minusculis, appro-
ximatis. D. 70. A. 56. P. dext. 5. sin. 3. V. 5. C. i5.
PLEÜRONECTES LUTEÜS, RlSSO, Ichtll. Nic.p. 3l 2. Sp. 7.
BHOMBDS ldteos, Risso, Hist. Nat. III. p. 267. sp. 149.
PLEDRONECTE3 TJUCHODACXYI.DS, Naccari, Ichth. A dr. p. l i . sp. 26. (ex specim.)
PLEURNNECTE JAUNE, Risso, loCO citato.
F u scoperto il presente Pesce dal Signor Risso, il quale lo pubblico nell’Ittio-
logia di Nizza sotto il nome di Pleuronectes luteusj e ne ripetè la descrizione nella
Storia naturale dei principali prodotti dell’Europa méridionale chiamandolo Rhombus
luteus. Nè egli nè altri autori ne hanno dato mai alcuna figura, anzi il Cuvier trascura
perfino di fame menzione allorchè nella nota della pag. 343 della seconda edizione
del Règne Animal enumera le specie del gruppo Monochir_, cui spetterebbe secondo i
suoi principii; mentre all’opposto vi ammette il Pleuronectes Theophilus del Risso,
ehe spetta altrove corne s!è visto. È comune lungo tutta l’Italia, e il volgo süol con-
fonderlo con la Solea Mangilii sotto gli stessi nomi vernacoli di Lingua di Cane sulla
spiaggia Römana, Lingua bastarda nel Genovese, e Sfogio peloso nel Veneto. Infatti que-
sti due Pesci hanno fra loro una strettissima analogia, e vanno riferiti al medesimo
gruppo di Soleaej a quello cioè da noi detto Microchirus. Del resto anche lasciando da
parte i colori ehe sono manifestamente diversi, la S. lutea si discosta dalla S. Mangilii
perche ha gli occhi più piccioli e più. vicini fra loro, il corpo meno allungato,
più alto antériormente, più ristretto a cuneo verso la parte posteriore, men ruvido
alla superficie, la pinna caudale men rotondata quasi troncata.
La mole della Solea lutea suol essere assai picciola, eccedendo di rado la lunghezza
di quattro pollici: la figura ehe ne diamo ha le dimensioni d’uno dei soggetti più gigan-
teschi. L’altezza maggiore del corpo ë contenuta men di tre volte nella lunghezza totale.
Il capo che è più alto ehe lungo forma la quinta parte di questa stessa lunghezza,
e la pinna caudale all’incirca la sesta. La fronte è arcuata risentitamente, e la caréna
del dorso è alquanto più curva di quella del ventre. La distanza fra un’occhio e l’al-
tro è minore d’un semidiametro delle orbite: lo spazio ehe corre fra quello di sopra e
lapice del muso è maggiore d’un diametro, e più di tre di queste stesse misure si con-
tano dal lembo dell’inferiore al termine dell’operculo. Il taglio della bocca eccede
d’un terzo la misura d’un diametro. I raggi maggiori della pinna dorsale e dell’anale
sono lunghi quanto la metà del capo, e quanto la terza parte dell’altezza del corpo.
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