ANTHIAS BUPHTHALMOS
ANTIA OCCmO DI BUE.
A. teretiusculus, aureo-ruber ; preoperculis integris; pinnae dorsalis radiis mollibus Ion-
gioribus; ventralibus brevibus, subtruncatis; cauda bifurcaj lobis in filamentum elon-
gatiSj aecjualihus. D. i i / io. P. 19. V. i/5. A. 3m O. C. 19.
j^V.bbiamo osservato per la prima volta questo Pesce fra gli altri cbe si portano a
vendere nel mercato di Roma, e l’abbiamo poi ricevuto si da Civitavecchia che da
Gaeta. Quantunque non si possa dire dei pin. comuni, ci sembra men raro dell’ Anthias
sacerj cui somiglia perfettamente pei colori. La figura dell’uno posta vicino a quell a
dell’altro servirà a render più sensibili le differenze ehe passano fra di essi. II corpo
del nostro buphthalmos è più allungato e assai meno schiacciato, ed a questa parti-
colarità allude il nome di Cdnario tondoj che gli dà il volgo de’nostri Pescivendoli,
solito a chiamar il sacer col nome di Canario largo. Ha gli occhi senza paragone più
grandi. La parte posteriore della pinna dorsale s’innalza più deU’anteriore, e tanto essa
dorsale quanto le ventrali sono sfomite di quei prolungamenti cosi cospicui nel
sacer. I lobi della coda terminano in due filamenti lunghissimi, il superiore dei quali
eccede ma di poco 1’inferiore. In fine il margine dei pezzi operculari è tutto intiero,
mentre è dentellato minutamente in tulte le specie restanti. Quindi avremmo voluto
trarre da questo carattere il nome specified se fosse stato possibile esprimerlo in un
vocabolo di discreta lunghezza ; invece di cio l’abbiama desunto dalla grandezza straor-
dinaria dell’ occhio, ehe ci è giovato paragonar per iperbole all’ acchio di Bue.
II ritrovamento di questa specie conferma a nostro credere l’opportunità d’un di-
stinto genere per gli Anthiasj e la necessità d’estendere i limiti di essa al di là di quello
ehe fece il Rafinesque pel suo Afloponj cui non assegno altre caratteristiche ehe quelle
della specie sacer. Abbiamo già detto in proposito di quest’ultima quali sieno i ca-
ratteri ehe secondo noi distinguono •essenzialmente il genere Anthias. Confesseremo
poi volontieri ehe chi si attenesse troppo strettamente alle circoscrizioni dei generi
stabiliti finara dagli autori, e non ponesse mente all’evidente affinità che collega il
buphthalmos nostro con gli altri Anthias si troverebbe indotto a collocare la nuova
specie fuori dei limiti del Serranus di Cuvier, che pur ahbracciano il nostro pesce.
Nè è cosa meravigliosa ehe la circostanza del margine dell’operculo dentellato od intiero
riesca anche in questo gruppo d’una importanza tanto leggera.
Delle poche specie d'Anthias finora note ve ne sono due in cui si ripetono tutte
le forme principali del sacerj e sono 1 'Anthias tonsor_, Cuv. dell’America méridionale
e 1’Anthias borbonicuSj Cuv. dei mari dell’Africa orientale. Due altre specie Americane,
cioè il Jurcifer ed il creolus, sono pure vicine al sacerj, quantunque sptowedute della