PLAGÜSIA LACTEA.
sime, trasparenti, decidue, ellittiche, lunghe aU'incirca quanto una delle orbite, striate a
raggi’nei tratto inferiore, crenulate alla base, cigliose nel margine anteriore, con dentelli
tenuissimi, brevi, nnraerosi, fitti. I raggi delle pinie sono nudi. La linea laterale è ret-
ta: fra questa e la caréna del dorso è segnato un leggero solco, ehe parte dal capo e de-
scrivendo un arco va a terminare alla coda.
Dal lato degli occhi il corpo è d'un color latteo camiccino, dal lato opposto è più
chiaro: le pinne che lo cingono sono dello stesso colore del fondo; e verso la base por-
tano una sérié di macchie nere grandette. La ventrale è scolorata. ^
Spetta questo Pesce alla seconda delle due sottofamiglie in cui abbiamo ripartito i
Pleuroneclidij a quella cioè dei Soleini. Le particolarità fin qui esposte perô consigliano
a separarlo dalle Soleae, dalle quali in vero s’aUontana per un numéro troppo grande
di capi. Ci è sembrato opportuno il riguardarlo corne tipo d’un genere da se, e per que-
sto abbiamo adottato il nome Plagusia.
Il Lacépède trattando dei Pesci cbe noi comprendiamo nella famiglia dei Pleurone-
ctidi li riparti arbitrariamente in due soli generi, cioè Pleuronectes eô. Achirus, mettendo
nell’uno le specie formte di pinne pettorali, nell’altro quelle ehe ne son prive. Suddivise
poi l'Achirus in due sottogeneri ai quali non diede alcun particolar nome, e li distinse
dalT essere nel primo la coda disgiunta dalla pinna dorsale e dall’ anale, e gli occhi col-
locati a destra, e nel secondo la coda congiunta con le due pinne del dorso e dell’ano, e
gli occhi collocati a sinistra. Il Cuvier, il quale introdusse ragionevolmente nella famiglia
parecchie suddivisioni, ammise fra le altre l’Achirus del Lacépède, e ai due gruppi da
lu i aceennati come subalterni applico i nomi d'Achirus propriamente detto, e di Plagur
sia, Brown. Anche stando alla distribuzione del Cuvier il nostro Pesce sarebbe pertanto
una Plagusia. Ma i principj ehe hanno guidato noi nello stabilire questo gruppo sono
lungi dall’essere i medesimi ehe avevano guidato il Cuvier, il quale seguito a dare troppa
importanza ai caratteri desunti dalle pinne, che a nostro giudizio hanno un valor me-
ramente secondario. Infatti le specie che l’Autore citato pose fra i suoi Achiri propria-
mente detti, pel complesso dei caratteri ehe presentano, a noi sembrano meritevoli di
militar fra le Soleae, e di costituire soltanto un gruppo secondario di tal genere. Den-
tro i limiti di questo abbiamo osservato in primo luogo ehe, rimanendo costànti le altre
condizioni, si modificano di mano in mano quelle ehe vengono offerte dalle pinne pettorali,
perché essendo queste sviluppate mediocremente nei nostri gruppi Solea genuina
e Symphurus, sono picciolissime e disuguali nel Microchirus, ed una delle due manca
del tutto nel Monochirus; quindi non ripugna l’ammettere ehe nïanchi si Puna che l’al-
tra denlro i limiti del genere stesso. Tal’è il carattere, su cui fondiamo la distinzione
principale del nostro sottogenere Achirus, corne altrove abbiam detto. Anche la pinna
caudale congiunta con la dorsale e con l’anale è carattere ehe troviamo unito a tutte le
condizioni del genere Solea nel sottogenerç da noi denominatO Symphurus; ne ci par-
rebbe cosa strana ehe la coda riunita alle pinne vicine s’incontrasse in qualche specie
di Solea insieme colla condizione delle pinne pettorali mancanti. Nel nostro genere Plagusia
ail’ opposto osserviamo varj caratteri, di cui le Soleae non offrono esempio alcuno,
e sono la bocca quasi simmetrica, col taglio poco curvo, fornita di denti tanto a destra
quanto a sinistra, il capo privo di papille piliformi dal lato senz occhi, la pinna
dorsale non protratta ail’ innanzi degli occhi, e le pinne ventrali riunite in una sola.
Queste riguardiamo per ora corne le condizioni essenziali del genere. É verosimile ehe
aile medesime abbiano ad aggiungersi il corpo molto allungato, poco colorato, pellucido,
le scaglie trasparenti, decidue, gli occhi collocati a sinistra quasi contigui, l'ano aperto
presso la caréna nel lato destro, e finalmente le pinne pettorali mancanti, e la caudale
riunita con l’anale e con la dorsale. Prima perô di ammettere questi ultimi caratteri
corne principali converrà aspettare ehe sia conosciuta più completamente la strut-
tura di tutti quei Pleur onectidi, ehe sembra debbano far parte dei genere Plagusia, quali
sono il Pleuronectes Plagusiae affinis dei Brown il Pleuronectes bilineatus di Bloch,
Y Achirus ornatus di Lacépède, il Pleuronectes Arel di Schneider, il PI. nigricans del me-
desimo e il Pleuronectes Potous di Cuvier. Tutti questi pesci, che da noi non sono stati
mai veduti in natura, si trovano descritti tanto imperfettamente presso gli autori, ehe
senza temerità non potremmo proferire sopra di essi giudizio alcuno.
Ci è ignoto finora il Pesce Siciliano che fu dato dal Rafinesque corne tipo dei suo
genere Symphurus corrispondente al secondo sottogenere degli Achiri di Lacépède.
Probabilmente dovrà riportarsi anch’esso sotto la nostra Plagusia, e quando pure cio si
aweri, poichè il citato autore lo denomino nigrescens, il solo colore dei corpo sarà sufficiënte
a distinguerlo dalla nostra Plagusia lactea.