ail’ indietro, la prima delle quali minore delle seguenti; posteriormente ha un sol den-
tello appena percettihile. La cresta délié tempia è scahrosa, ma si eleva poco sensibil-
mente al di sopra delle parti contiguë. La lamina soprascapolare è lanoeolata, e termina
in una spina, che eccede dipoco jil termine posteriore dell’ opercolo. La seconda delle
due punte spinose dell’ opercolo sporge per un breve tratto fuori del margine mem-
branoso. Il preopercolo ha presso l'angolo inferiore dué punte spinose, la prima assai
più lunga dell’ altra. La lamina sopraumerale ha la forma d’ un triangolo, è più alta
ehe lunga, e si protrae in una punta spinosa lunga quanto la metà della lamina stessa.
La lunghezza delle pinne pettorali è compresa quattro volte e mezzo in quelle del pe:
see intiero. Sette sono i raggi ramosi, e tre i semplici nella parte collegata dalla, mem-
brana. Il primo dei tre raggi liberi è un quarto più breve della pinna, e un poco più
lungo delle ventrali. Assai forti sono i raggi della pinna dorsale anteriore, in numéro di
nove: il primo di questi è seghettato anteriormente, assai più breve del secondo, che è
alto poco meno della porzione del-tronco sottostante: al di là di questo i raggi susse-
guenti decrescono a gradi. La dorsale posteriore è alta poco più della metà deU’ anteriore,
ed ha 18 raggi: l’ anale n,e.ha 16. L'ano.s’apre un terzo pi^vicino alla punta
del maso che all’ estremità della coda. Le içéglie ehe vestono .il corpo sono picciole, el-
littiche, più lunghe ehe larghe, cigliosé all'àpice, ed hanno quattro o cinque intacca-
ture alla base. La linea laterale è pochissimo elevata, sottile, inertie : la intérsecano
quasi ad angolo retto numerose strie rilevate parallele equidistant!, che salendo dalla
parte superiore cessano prima di giungere a toccare le creste dorsali, e dalla parte
inferiore, si estendono' per altrettanto spazio, taléhè ne restano prive la schiena e la
pancia. Fra una stria e l'altra si contano due file trasverse di scaglie. Le creste del dorso
sono adunche, spinose, volte all’ indietro, lisce di sopra. Ve n’ ha 26 per lato. J
Il dorso ë d’ un color rosso tendente a quello-del minio, misto di palombino fra lè
strie dei fianchi. Il capo superiormente è-di tinta più lurida. Il disotto del capp e del
tronco ë bianco latteo, e il confine dei fianchi ë perlato. Le pinne pettorali sono rosse
di minio, con la parte centrale della membrana cinereo-lurida sulla.faccia anteriore,
fosco-turchinastra sulla posteriore. I raggi liberi sono rosei. Le dorsali hanno una tinta
rosea che volge a quella del minio, ma sparsa con poca uniformité. La posteriore è più
smorta verso la base. Le ventrali sono carnee, oppur rosee. La caudale è rossa di minio,
con la base pallida. ' .
È una delle specie più stimate del genere. Vive in tutt’ i mari d’Europa, e si spaTge
perfino nell’ Atlantico Americano; ma sui nostri lidi è meno frequente ehe su quelli
dell’ Oceano. Chiamasi a Roma Cappone imperiale* in Toscana Gallinella imperiale* a
V enezia Anzoletto grande.
C A P O N E U B B R I A C O
trigla trunco toto striis parallelis cincto; squamis minutis ciliatis; linea laterali aculeata:
cristis dorsi aduncis* praeter primores integris:. rostro superius declivi* antice paree
depresso* rotundato* emarginato* utrinque minute crenulato: pinnis pectoralibus corporis
triente brevioribus. i a D. io. ada D. 16. P. io/3. V. i/5. A. i5. C. n .
trigla lineatA, Penn. Brit. Zool. III. p. 236. sp. 5. Gniel. Syst. Nat. I. p. i 345. sp. 12. Bloch, Hitt.
Poiss. tab. 354.. Schneid. Bl. Syst.p. i3 . sp. l\. Nardo, Prodr.Adr. Ichth.sp. 79.
trigla LASTOViZA, Brunn. Spol. Mar. A dria t.p .io o . Id . Ichth. M as til. p.Q9- sp. i 3. Bonn at. in Tahl.
Enc. Icluh.p. 147 .sp. 11. Lacep. Hisl.Nat.Poiss. FI. p. 38. sp. 5. Rafin. Ind. Itt. Sic. p. 28. sp. 200.
TRIGLA ADRiATicA, Gmel. Syst. Nat. I. p. i 346. sp. 14. Schneid. Bl.Syst.p. i5.sp. 12. Risso, Ichth. Nie.
p.204.sp. 2. Id.Hist.Nat. III.p.394. sp. 310. Naccari, Ilt.Adriat. p. lj.sp. 64. Martens,Reise
nach. Venedig. II. p. 43o. tab. 11.
mullus iMBERBis, Rondel. Pise. I. lib. x. cap. v. p. 295. cum fig. Gesner, Aquat. IF- p. 56q. Aldrov.
Pise.lib.ii. cap. ii. p. i3i.cum fig.
MDLLDS imberbis Rondelelii, polius cugdli species, JVillughb. Iclithyogr. lib. iv. cap.vii. §. 1.p.278. tab. S.l.fig.l.
Ray, Synops. Pisc.p. 87. sp. 1.
cucuLus L1KEAT0S, Ray, Synops. Pisc.p. i 65. sp. 11. tab. 1.fig. 11.
GRONDIN tetard, ou becard, Duhamel, Pech. Sect. v. tab. 8.fig. 5.
rouget camard, Guv. Regn. Anim.%. ed. II.p - i Sq, Cuv. et Falenc. Hist. Nat.Poiss. IF - p>34-
STREAKED GORNARD, Ray, loCO citato.
INiuna delle nostre Triglae ha come questa il tronco tutto accerchiato da strie pa-
rallele rilevate, e percio con niun’ altra si puo essa confondere. Artedi e Linneo non la
registrarono. Ray l’aveva chiamata Cuculus lineatusy quindi Pennant e Gmelin desun-
sero il nome che le diedero di Trigla lineata. Ad al tri Ittiologi deve le appellazioni spe-
cifiche lastoviza e adriatica* le quali per buona sorte non furono mai trasferite ad altre
specie congeneri. Affatto piana pertanto è la sua sinonimia. Dalla figura e dalla descri-
zione ehe ne diamo si vedrà quanto poco differiscono da quelli dell Oceano gli esem-
plari del nostro mare; cosa sulla quale il Cuvier emise pur qualche dubhio.
Ha circa sei o sette pollici di lunghezza, ma talvolta giunge ad oltrepassare un piede.
L’ altezza del capo è contenuta quasi sei volte in questa misura, la lunghezza quattro
volte e mezzo ; la larghezza otto volte; La distanza ehe passa fra un occhio e 1 altro è
minore della quarta parte della lunghezza del capo. Il diametro maggiore delle orbite
corrisponde alla misura ora accennata. La fronte è inclinata ail innanzi e il profilo del
muso è molto declive, poco incavato, tondeggiante trasversalmente allapice, il quale è
poco depresso, ha nel mezzo un picciolo angolo rientrante, e di qua e di là poche e
brevissime intaccature. I lati del capo sono quasi verticali, e non v ha spigolo marginale
prominente. Le strie e le scabrosità graniformi della sua superficie sono poco elevate,
ma regolari. Il centro della gran raggiera delle guance è più vicino ail occhio ehe al