— L A S C A R O V E L L A
SQUalius fusco-argenteusj longitudine altituclinem quadruplo superante; capite acutiusculo
corporis altitudine multo breviori: spatio interoculari ocülo subduplo majori: pinnis
inferioribus mediocribuSj rubris: dorsali veniralibus oppositaA elataj truncata.
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D. io. P. 16. V, io, A. io. C, io. Lin, laU sq. ser. i3. —-
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T ja maggior parte dei pesci marini suol camhiare ordinariamente di nome da un a
spiaggia all'altra: quelli di acqua dolce soglion quasi mutarlo in ogni lago, in ogni fiu-
me, in ogni rigagnolo: ma che in due parti contigue di una medesima città, se n ap-
pelli uno solo in due differentissime maniéré, è casa rara e forse unica al mpndo. Nella
romana regione del Trasteyere ehe giace occiden talmen te a dritta del fiume, questo Leu-
cisco yien detto esclusivamente Pardigliaj, e in quella orientale de’ Monti che s innalza
alla destra, non assume altra appellazione che di Rovella. Saria perlanto da cercare se la
transtiberina denominazione PardigUa discenda dal primitivo etrusco ch ivi suono ne-
gli antichissimi tempi, e se quella di Rovella sia, corn’ è più probabile, radicalmenle la-
tina nella regione in cui Roma nacque. Rovella dicono pure a Viterbo questo buon pe-
scetto, delizia di quelle mense per mancanza di migliori; cosi pure lo chiamano nelle
Marche : Ruvella nel Regno di Napoli, e nel Perugino Roviglione. A Terni ed a Rieti
pero, volgarizzando non sappiam se a ragione, il nome rubellaj lo dicono Rosciola.
Segnalato per lo colore più o men rosseggiante delle pinne in tutte le stagioni, men-
tre altre specie congeneri le arrossano solamente di estate, pescasi nel Tevere, e in tutte
le nostre raarrane, d’ onde lo predano in abbondanza gl’ insidiatori delle ranocchie: ma
in verun lago non sappiamo ehe siasi rilrovato, e se pure in qualcuno alberga, è raris-
simo. Notabile si è per la emissione di alcune spinuzze sul capo e sul dorso del maschio
Bei mesi ehe sfoga gli amori, il ehe dicono coraunemente fiorirej tanto più propriamen-
te perché accade di primavera. In talun altro Ciprinino osservarono questo fenomeno
i Uaturalisti fin dal secolo XVI; il primo probahilmente de’ quali si fu il Salyiani in
quello del lago Maggiore e dell* altro di Como, pesce cui dicono Pico o Pigo, noto
anche a Plinio quantunque nol nominasse; duo lacus Italiae in radicïbus alpium Larius
et Verbanius appellanlur^ in quihus pisces omnibus annis vergiliarum ortu exisluntj squa-
mis çanspicuis crebris atque praeacutis clavorum caligarium eßigie: nec amplius quam
çirca eum mensem visuntur. Oye l ’erudito leltore non pu6 non intendere ehe Plinio reai-
mente credea comparire quel pesce ne’ suddetti laghi in cotai tempo soltanto, non già le
spine nel pesce, cora’ è pura e semplice yerità. Spiegare la periodica* espinescenza al
di fuori è facile o pur mal âge vol cosa, a seconda di quanta più in alto yoglia salirsi
coli’ ingegno, Noi crediamo ehe non altrimenti ehe crescan le unghie e i capelli negli
animali, cost possano uscire dalla pelle di questo ed altro pesce le spine per eccesso di
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