men ire J'ultimo non arriva alla metà dei primi; e la base di essa pinna è tre quarti
dell’altezza del secondo raggio. Le pettorali, nascenti a cosi poca distanza dall’opercolo
quanta si forma da un mezzo diametro dell’occhio, compongonsi di sedici raggi, i supe-
riori dei quali più lunghi han tre quarti della lunghezza del capo. Le ventrali, intestate
poco più al di là del perpendicolo in cui si origina Ja dorsale, contano nove raggi ramosi,
la maggior lunghezza dei quali è poco minore di quella delle pettorali : la metà della
delta lunghezza corre tra "la di loro punta e 1’ anale che componesi di tredici raggi, tra
i quali il secondo più lungo è un sesto minore delle pettorali, e misura la base di essa
pinna. La caudale poco profondamente forcuta vanta ventiquattro raggi.
La su a tinta generale è argentina rosata, color piacente, che suggerivane il nome.
L’esemplare che abbiam qui descritto, a più di nove pollici si stende.
L A S C A D E L G E N E
leuciscus cinereo argenteus, macula axillari lutea/ longitudine quadruple cum dimidio
altitudinem superante: capite valde breviori altitudine corporis, sextum longiludinis
aequante: spatio interoculari duplo. amplitudine oculi: pinnis parvulis ad basim lu-
tescentibus; dor sail valde lutmiliori longitudine capitisj ventralibus opposita, margine
terniinali subcavo.
D. io. P. *6. V. 9, A. 12. C. 24. Lin. lat. sq. 58. ser. 2 2 .12.
D e s id e ra i da gran tempo dar prova della mia grande estimazione al celehre pro-
fessore Géné, degnissimo successor del Bonelli nella direzione del Real Museo Torinese
d’Isloria Naturale, e Segretario dell* Accademia delle Scienze di quella coltissima cittä.
Ben volentieri a cih mi porgo in quest’oggi coll’intitolargli la presente normalissima specie
di Leucisco, ehe vive appunto nel paese che lo chiamo d’allrove a quella cattedra di
Zoologia, tanto pin ch’egli stesso ce la mandava in compagnia di molti altri de’laghi di
Piemonte. Malgrado ripetute indagini non abbiam potuto venir in chiaro del nome vol-
gare che porti cola, nè di altre notizie che la riguardino. Dobbiam percio contenlarci
della figura e della descrizione che segue; le quali speriamo che possano eccitare la cu-
riosita degl’Itliologi, onde saperne di piu, e registrarla con sufficiënte corredo nei cataloged
della scienza.
I profili del dorso e del ventre rotondamente s’incurvano fin’oltre la meta dell’animale,
seguono quindi alquanto piu retti, e la parte assottigliata del tronco, lunga un
terzo piu che non è alta, comprendesi sette volte nella totale lunghezza. La maggior
altezza che trovisi tra le pettorali e le ventrali, misura meno di un quarto della lunghezza
totale, ed ivi la maggior grossezza è la rneta dell’altezza. II capo è lungo poco
piu di una sesta parte del pesce, va leggermente obliquo al di sopra discendendo mag-
giormente verso la punta del muso ; la fronte è convessa; il mento non ha angolo che
lo rilevi: la mandibola è piu oorta della mascella; il taglio della bocca è pressochè oriz-
zontale, e protendesi quasi fin sotto al margine anteriore degli occhi. L orbita è circolare,
ed il suo diametro è un quinto della lunghezza del capo;corre un diametro e un quarto
tra la punta del muso ed il di lei margine anteriore, due ne passano tra un occhio e lal-
tro: il preopercolo è rotondato, 1’opercolo leggermente angoloso. La linea laterale segue
un andamento quasi retto circa il mezzo. Le scaglie sono poco men lunghe che larghe,
rotondate all’esterno e fittamente raggiate: le serie loro giungono a ventidue in ciascun
lato, undici cioè di sotto, e dieci di sopra della linea laterale, lungo la quale succedonsi
una sessanlina di scaglie. La dorsale spicca alia rneta del corpo, non valutandovi la cauda