LA SCA SQUALQ
squalius griseo-argenteusj longitudine altitudinem quintuple superante: capite corporis al-
titudini pari: spatio interoculari duplo magnitudine ocüli: pinnis parvuliSj pallescen-
tibus: dorsali ventralibus oppositüj ad apicem subrotundata.
D. io. P. 16. V. 9. A. 11. C. 19. Lin. lat, sq.fö.ser. I4 - - j
squalus, Varro, Rust.lib. iii. cap.iii. Calumcll.lib.yiii, cap.xyi, Bellon. Aq.lib.i. p.5*5. quoad pisc. rom.
Salv. Äqual. Hist. XVI. p- 84.v,Jig. 19. Gesn. Aquat. IV. p. 182.
squalus velerum, Aldrov. Pisc. lib. v. cap. xvii. p. 600. Jons«, Pisc. iij . iil. tit. i. cap. yi. art. i, p. 89.
cepualus FLUVIATILlS, Rondel. Pisc. Fl. lib. p. 191. quoad pisc. rom.
ctprikus oblongus maciolepidolus,etc. Arted.Gen.Pisc.p. 5. sp. 12, Id.Synon. p.q.sp. 10. quoad Squal. «terum.
Oltraggieremmo indegnamente il padre Tevere, se da molti anni pacificamente
godendo di benignissimo ospizio sulle faraose sue rive trascurassimo di ricercarne le na-
turali dovizie, e decorarne il nostro lavoro. Egli (e lo diciamo con meraviglia) possiede
pesci nuovissimi per la scienza, cioe a dire non per anco esaminati dai sistematici au-
tori, pesci che oramai fa d’uopo di pubblicare secondo le dottrine di oggidi, affinchk
non dicasi piu. lungamente che questi nostri studj valgano a rimescolare soltanto i ca-
taloghi delle specie oltramontane ad oggetto di riferir loro le nostrali a dispetto sovente
della Natura, ed anco degli occhi nostri. Sembra in verita che ci dispaccia il muover
1’occhio dalle spiagge di Scandinavia, attratti come la calamita dal chiaro settentrione di
Linneo, per attinger luce su quelle cose ancora ch’ egli non vide. Ed e pur vergogna
che mentre ci raccommandiamo alle pesche dell’India e perfino di America, mentre
aspettiamo awisi di flotte armate sotto i poli spedite e nell’Oceanica, per saper quali
esseri vivano in quelle lontanissime regioni, trascuriamo d’interrogare gli elementi nostri,
ne’ quali Natura quanto piu dolce, tanto piu riccamente lussurieggia ed alletta:
Externa et longinqua dum cupimus propinqua non curamus.
Conobbe b yero il Salviano lo Squalus romano, dalla perfelta somiglianza pero del
volgar norne Squale, Squalo, Squaglio, col quale i pesciyendoli chiamano un miserabil
pesce, piuttosto che da ragionata osservazione. Filologica tutta fu la dottrina che profuse
nella materia il dotto Archiatro Papale : e quanto dice sulla identita dello Squalo col
Leuciscus di Galeno e 1’ Alburnus di Ausonio, che nell'una e nell’altra lingua suona lo
stesso, sembra plausibile a chi non sa: quanto poi aggiunge per dimostrare che ove l’edi-
zioni di Plinio dicono in piu luoghi Scarus, debba leggersi Squalus, b superiore ad ogni
eccezione. Percio non ayendo gl’Ittiologi posteriori,la maggior parte oltramontani, yedu-
to il nostro pesce, lo crederono effettivamente 1’Alburnus della Mosella cantato da Ausonio,
ch’fe tutt’altro animale: consapevole di tanto l’Artedi lo annoyerb fra i sinonimi del