Le profondità dei mari sono il teatro delle più atroci violenze, e il non aver mai
craiete è la condizione comune dei muti suoi abitatori. Tutti insidiano e sono insidiati
a vicenda ; sempre il debole, il timido, il semplice subisce l’oppressione dell’astuto, del-
l’audace e del forte. Le Sogliole, e con esse tùtte le specie di Soleini„ fomite corne sono
di mascelle assai deboli, hanno la disgrazia d’esser temute da pochi e d’eccitare la cupi-
digia di molti prepotenti nemici. I Granchi sopratutto e gli altri grossi Crostacei fanno
loro una guerra continua e mortale. I Pescatori non cessano d’adoperar ogni arte ai lor
danni, ed aguzzano l’ingegno per fame prede copiose con reti, Oon ami, con uncini
scagliati nell’acqua e con altri ordigni. Corne gli altri Pleuronectidl durante î'invemo
questi Pesci si trattengono nei fondi più cupi, e solo d’estate s’accostano aile spiagge, e
talvolta s’inoltrano per qualche tratto nei fiumi, o nei lagbi prossimi al mare. La lor
carne non si corrompe sollecitamente, anzi nei climi e nei tempi men caldi ccd divenire
alquanto stantia acquista pregio invece di deteriorare.
S’è detto a proposito del Pleuronectes maci'ôlepidotus in ehe consista la sottofami-
glia dei Soleini. In essa i pezzi operculari di ciascun lato sono riuniti insieme, talehè
formano una lamina sola. Gli occhi sono piccioli, con la pupilla rotondata. Le narici
picciolissime quasi incospicue sono situate a coppie innanzi all’uno e all’altro occhio.
Le scaglie sono cigliose anteriormente. La linea laterale è retta.
I due generi Sblea e Plagusia in cui suddividiamo questa sottofamiglia si distinguo-
no principalmente perché nei primo la bocca è disuguale fornita di denti da un lato
solo, la pinna dorsale ha origine molto innanzi agli occhi, le ventrali sono distinte,
le scaglie aderenti; laddove nei secondo la böcca è simmetrica con denti impiantati da
ambedue i lati, la pinna dorsale ha origine al di sopra degli occhi, le ventrali sono rhinite
in una sola, e le scaglie decidue.
Comuni a tutte le Soleoe sono i caratteri seguenti. Cotporatura ohlunga, talehè la
lunghezza eccede anche più di tre volte l’altezza. Il lato destro colorato intensamente,
il sinistré bianco. Capo picciolo, anteriormente rotondato, con la masceUa superiore
più sporgente dell’inferiore : bocca fessa mediocremente, col taglio del lato destro ar-
cuato più curvo nella metà anteriore che nella posteriore, quello del lato sinistro più
profondo, più curvo nella metà posteriore che nell’ anteriore, e con le labbra assai più
grosse e più sporgenti: da quella parte la bocca è protrattile lateralmente. Osso mascel-
lare tenuissimo, affatto nascosto dalle labbra. Denti sottili, acuti, flessibili, disposti in
più ordini tanto nella mascella superiore quanto nell’inferiore dal solo lato più pal-
lido, e sopra Ie ossa contigue alle fauci. Occhi collocati a destra, mediocremente appros-
simati e poco sporgenti, il superiore dei quali sta all’altezza della linea laterale, quello
di sotto è prossimo alla bocca. Una papilla cirriforme serve di valvula alla prima narice
della coppia inferiore. Dal lato opposto agli occhi due verruche (o una sola), oltre un
gran numero di papille piliformi, brevi, che rendono lanuginosa la metà anteriore di
quella porzione del capo. Linea laterale retta, alquanto più vicina al dorso che al ventre.
Scaglie tenacemente aderenti alia cute, picciole, col tratto inferiore, che serve di
gambo, rettangolare, nei rimanente altrettanto larghe che lunghe, rotondate anteriormente,
e orlate di dentelli acuti. La dorsale ha origine al di sopra del muso molto innanzi
agli occhi; tanto essa quanto 1’anale hanno i raggi indivisi, tutti inclinati all’in-
dietro, e si stendono fino alla coda, ma per lo più sono distinti dalla pinna caudale: ambedue
queste pinne sono rivestite di picciole scaglie alia base dei raggi, e non hanno
tubercoli alia radice. Anteriormente all’origine dell’anale ew i una spina incospifcua,
non acuta. Pinne laterali poco sviluppate: le pettorali talvolta mancanti: le ventrali
sciolte o appena congiunte alia base, quasi simmetriche, collocate più innanzi delle
pettorali. Ano ehe s’apre vicino alia gola immediatamente dietro alle pinne ventrali sul
margine della carena del ventre dal lato sinistro. Pinna caudale oblunga quasi rotondata,
coi raggi dicotomi. Canale intestinale lungamente circonvolto. Intestini ciechi mancanti.
Il numéro delle vertebre vario secondo le specie.
Considererèmo questo genere come suddiviso in cinque sottogeneri. Solea più propria-
mente potrà dirsi il gruppo in cui ambedue le pinne pettorali sono bene sviluppate, e le
pinne ambienti il eorpo distinte. Applicheremo il nome Symphurus alle specie in cui le
pinne ambienti sono tutte collegate, come nei genere Plagusia. Riuniremo sotto il nome
Microchirus le specie in cui la pinna pettorale sinistra è assai minore della destra, e
sostenuta da tre raggi al più. Sotto il Monochirus porremo quelle in cui la pettorale sinistra
inanca del tutto; e sotto VAchirus le specie in cui manca la pettorale si da un
lato che dall’altro. In questi tre ultimi sottogeneri le pinne ambienti il eorpo sono
fra loro distinte come nei primo. Sarà inutile il far notare ehe adottiamo il nome
Symphurus^ come abbiamo fatto di Scaphthalmus e di BathuSj. in un senso affatto di-
verso da quello in cui l’usô il Rafinesque.
La Sogliola volgare fSolea vulgansj appartiene al gruppo Solea propriamente detto.
La circoscrizione del suo eorpo è linguiforme colla carena del dorso- e del ventre curva
leggermente in tutta la metà posteriore. L’altezza, esclusa la pinna dorsale e l’anale, è
contenuta più di tre volte nella lunghezza. La pinna caudale comprende l’ottava parte
della lunghezza del eorpo. II capo è un poco più alto che lungo: la sua lunghezza è
poco meno d’un quinto di quella di tutto il Pesce. Il muso è ottusissimo, rotondato. La
distanza fra un’ occhio e l ’altro supera il diametro maggiore dùna delle orbite, e cor-
risponde ai due terzi dell’ intervallo ehe corre fra l’occhio di sotto e l’apice del muso,
e della distanza ehe corre fra l’angolo interno della bocca dal lato destro e la punta
della mascella di sopra: fra l’occhio inferiore e l’estremità dell’operculo corrono tre
diametri dell’orbita. Quasi contigua al labbro al di sopra del punto medio dell’arco della
bocca ew i una verruca emisferica forata nei centro, il cui diametro è d’una metà minore
di quello degli occhi. Un’altra verruca consimile, ma più piceiola e per lo più
occultata dalle papille piliformi, siede più indietro e più in alto verso l’origine della
linea laterale. Le scaglie hanno una forma fra l’ellittico e il rettangolare; inferiormente
sono striate a raggi ed hanno la base çrenulata: il tratto anteriore è segnato di punti
minuti seuri, e il lembo è orna to d’una sérié di dentelli subuliformi mediocremente
lunghi, leggerissimamente piegati all’infuori. La pinna dorsale incomincia innanzi al-
l’occhio di sopra, e régna fino alla coda egualmente ehe l’anale. I raggi d’ambedue sono
larghi alla base e scagliosi per la massima parte dell’altezza; l’apice è bifido. La caudale
alla base è disgiunta appena dalle due pinne contiguë, posteriormente è rotondata.
I suoi raggi superano d’un terzo i raggi maggiori dell’anale, della dorsale e della pettorale
destra, ehe sono uguali fra loro. La pettorale sinistra è un quint© più breve dell’al-
tra. Le ventrali sono Bbere e distano dall’ anale d’uno spazio lungo quanto il diametro
d’una delle orbite. La loro lunghezza corrisponde ai due terzi della lunghezza della
pettorale sinistra.