nacolo in quel di Verdone. A Nizza pero la chiamano Moro; e colà è meno rara, forse
perché gli ordigni pescherecci tentano più profondamente il mare.Xaosua carne piut-
tosto insipida, è accompagnata da cattiTO odore. La femmina depone uo^a' pumerosissi-
me corne le altre della sua più che féconda famiglia, la quale T a comunemente prover-
biata di cotai facoltà.
STRINSIA TIIVCA
STRINSIA TINCA
s t r in su plumheat ore intus aïbo: pinna dorsali antica decemradiata.
I.« D. io. a.‘ D. A. C. u i . P. 22. V. 7.
strirsia TiNCAI Rafinesque, Ind.Itt- Sic. p. n . tp. 33. «t App.p.5i- geo. a. sp.^.
T i n sóttofamiglia Ae'Lotini contiene i seguenti generi: i.Lata_,Cm. {Malva^WssorC)
con due dorsali, una anale, ed una o più barbelle : 2. Molélla3 Cuv. ( QnoSj Risso) nota-
bile per la dorsale anteriore tanto bassa che appena si scorge: 3.Brosmus* C u t . (Brosmex
Nilsson) con una sola pinna dorsale, che si stende fin verso la coda; 4. BrotulaJ Cuv.
in cui non solo la dorsale, ma la anale altresi si uniscono. con la causale acuminata :
5. Strinsia, Rafin. con due dorsali; la seconda delle quali si congiunge ail’ anale per
mezzo della caudale rotondata: 6. Phycis, Artedi, con due dorsali e una harhetta, differente
dagli altri Gadidi per le ventrali non aventi che un solo raggio sovente forcuto. La
Strinsia e la Brotula pertanto ci offrono nella famiglia de’ Gadidi ciô che la Plagiusa
(non Plagusiaj nome di un Crostaceo) ci offre in quella de’Pleuronetiidi. Ambedue ve-
donsi circôndate nella parte posteriore da una sola pinna composta dalla riunione delle
verticali; esempio ehe rinnuovasi in pochissimi altri pesci. 11 genere Brotula pero, fon-
dato dal Cuvier sull’ unico Enchelyopus barbatus dello Schneider figurato dal Parra
nella sua Storia naturale fin dal 17&4, proprio delle Antille, fornito di sei barbette al
mento, ed anco di quattro al labro, non pua assalutamente confondersi con la Strinsia^
perché non ha pinna dorsale anteriore, ehe in quella si ben si rileva, e perché la sua
caudale prolungasi in forma di punta. Insigni poi sono i caratteri, pe quai la Strinsia si
distingue da£H altri Lotini. Assai più grandi sono le scaglie che la rivestono.: ambedue le
sue mascelle sono fragli altri denti armate di alcuni anco più robusti di quelli che van-
tano i Merlangi, e i Merlucciij, né meno validi di quelli che le Lote hanno sul voinere,
e nella sola mandibola. Oltre questi caratteri, che la distinguono dagli altri LotiniA uno
altresi la fa differire anco da tutti i Gadidi da noi fin ir a osservati, il palato cioè privo
affatto di denti. Unica specie di questo genere si è la Strinsia Tincaj. che passiamo a de-
scrivere tal quale ci fu mandata da Sicilia sotto i nomi già regislrati dal Rafinesque di
Pesce Modduj ovvero Tenca di mare.
Spatiforme gradatamente dal mezzo in giù, grosseggia nella superiore metà, roion-
dandosi verso il capo. La lunghezza è cinque volte e mezzo 1 altezza dell animale , la
grossezza quasi due terzi del l’ altezza :. il capo è più di un quarto di tutto il corpo, alto
e largo due terzi della sua lunghezza: il diametro dell’ orbita è un quarto della lunghezza
del capo, lo spazio tra la punta del muso e 1 occhio è appena più breve, quanta
pure è la distanza tra l ’un occhio e l’altro : i fori nasali prossiinissimi ad essi son pic