ASPIUS ALBURNÜS.
grande opera dei Pesci fossili. Lg specie poi dell Abramis, oltrG quelle gia nconosciutG
per tali dal Cuvier, cioü Abramis brama, blicca (an latus?), baUerus, vimba, buggenhag-
gii, sono 1g nuove ehe dobbiamo agli attenti studii dell’ indefesso Agassiz, A. microle-
pidotuSj balleropsis, argyreus, micropteryx, melaenus, erythropterus3 elongatus, non per
anco pubblicatc, nonchfe Abramis schreibersii, leuckartii, g vetula3 Heckei, figurate nei
Nuovi Annali del Museo di Vienna. Esistono specie nelle Indie, ma non in America, ne
se conosce ancora alcuna fossile.
Nella stessa tavola che rappresenta sotto il n. 5. YAspius alburnus veggonsi effigiati
quattro altri Leuciscini. Sotto il numero i. giace un giovane del Leuciscus genei di Pie*
inonte giä illustrato in quest’ opera, nel quäle rifulge piü viva la macchia ranciata alla
base della pettorale, macchia che vedesi ancora nella bella Chondrostoma giovane di
quelle acque, i cui pesci raccomandiam sempre piü a quel degno Cayaliere, cuilatanto
coltivata scienza della natura procacciö di recente ben altri onori che la dedica nostra.
Sotto il numero 2. dipingesi un giovane dello Scardinius erythrophthalmus che giä suffi-
cientemente illustrammo, tanto ben conosciuto oggi giorno, che non staremo a stancare
il lettore colla sua descrizione. Esibisce il n. 3. uno Squalius di Lombardia, che credia-
ino nuovo, e cui per cagion delle folte tenebre in cui pur troppo giacciono tutti i pesci
d’aequa dolce di quelle parti, non abbiam dedicato articolo per maucanza d’ informa-
zione, limitandoci ad introdurlo nei cataloghi sotto il nome di Squalius elatus, suggeri-
toci cosi dalla elevazione della pinna dorsale corae daH’ altezza straordinaria del corpo,
che sente piü dello Scardinius che dello Squalius. Final mente sotto il numero 4- abbia-
mo posto un’ Avola, che sotto i nomi di Aula e di Brussolo spettanti forse con budn
dritto a due diversi pescetti, ad un Aspius cioe e ad uno Squalius, abbiam ricevuto dai
canali delle provincie Venete, ma non possiam definire se sia identica con la celebre
Avola del Lago maggiore. Rinviando i piü curiosi lettori alle poco soddisfacenti erudi-
zioni degli antichi autori, ed alle scarse notizie dei moderni, ci ristringiamo a deside-
rare che al pesce da noi figurato rimanga il nome di Squalius aula.