che semplici modificazioni di questa. Giunge a dimension! maggiori della comun Moz-
zelldj e sembra propria delle parti settentrionali d’ Italia, pescandosi nel lago di Lugano,
ed in yarii minori del Piemonte. La riconoscemrao nel Museo di Parigi ; ed il professor
Valenciennes avendoci ivi detto che sariasi compiaciuto di chiamarla col nome di Savi-
gny, perciö noi e per deferenza al primo, e pel rispetto che abbiamo al secondo, non
inen venerando che giudiziosissimo scrittore, glie lo sanciarno publicamente. Passiamo
intanto a descriverla facendo riflettere che i principali caratleri, che, oltre la statura mag-
giore, la distinguono dal muticellus sono il muso tumido, 1’occhio piii grande, la dorsale
troncata, le pettorali tanto più brevi.
Il corpo di questo pesce è fusiforme allungato, piuttosto compresso principalmente
nella metà posteriore. II profilo del dorso è molto convesso dall’occipite al termine
della sua pinna, quindi procédé concavo sempre più che accosta verso la parte assotti-
gliata del tronco. Quello del ventre è del pari assai convesso dalla gola alla origine deli’
anale, ove, salito tostamente, prende lo stesso andamento dell’altro. La maggiore altez-
za, ehe cade sotto la origine della dorsale, cape quattro volte nella totale lunghezza. Il
capo conico, leggermente declive fino oltre la regione nasale, ove avvallandosi seende
rapidamente obliquo, talchè il muso ne riesce tumido ed ottuso, costituisce una quarta
parte del pesce esclusane la coda. L’occhio ampio, rotondo, occupante un quarto del
capo, dista un diametro e un quarto dalla punta del muso, e per uguale spazio è diviso
dal suo compagno. Angusta è la bocca, situata molto inferiormente, squarciata alquan-
to obliqua, ma non al di là del margine anteriore dell’orbita. Le duplici narici distano
dall’apice del muso quasi un diametro dell’occhio ; le anteriori sono ovate oblunghe, le
posteriori semilunari. Il preopercolo non è molto largo, e va rastremandosi grado grado
ehe ascende. Il subopercolo assai angusto ha il suo margine ascendente quasi nascosto
sotto il preopercolo. L’opercolo ha il margine inferiore rotondato, il posteriore troncato,
leggermente concavo. Le squame irregolarmente rotonde son quadripartite, e di çondizio-
ne diversa in ciascuna parte;.quella cioè ehe s’impianta nella cute ë vagamente e minu-
tissimamente striata a ventagliô; le due laterali sono levigatissime e trasparenti; la più
esterna ha del pari le strie, men pero visibili perche ricoperte di una tinta lurida sparsa
di frequenti piccolissimi punti rossigni. La linea laterale corre poco più bassa del mezzo
del corpo leggermente concava fino alla parte assottigliata del tronco, d’onde procédé
retta. L’ano ampio e rotondo sta in mezzo fra l’estremità della coda e il margine poste*
riore dell’orbita. La pinna dorsale quadrilatera spicca poco innanzi la metà del pesce
non valutandovi la caudale, ed è al ta un quarto più ehe non è lunga, cioè un buon
terzo meno della lunghezza del capo. Le pettorali oblunghe sono molto più brevi di
esso capo, e con l’acuta punta distano dalle ventrali un terzo della propria lunghezza.
Le ventrali quasi triangolari spiccano a perpendicolo della dorsale. L’anale è più grande
di esse, uguale quasi alla dorsale, ed anco più troncata di quella. La caudale più
breve del capo biforcasi oltre la sua metà.
Orlato largamente di squallido violetto, ehe va più diluendosi grado grado verso la
linea laterale, è sul dorso. Il ventre argentino è languidamente rosato. Le pinne sono
giallognole.
L’esemplare descritto misurava più di sei pollici.
SCARDIINIUS ERYTHROPHTHALMUS
SCARDAFA OCCHIROSSA
scàrdinius olivaceo-argenteuSj valde gibbusj ventre acuto ; longitudine altitudinem parum
ultra ter superante: capite corporis altitudine tertio breviori: spatio interoculari duplo
oculo praegrandi : pinnis grandiculis rubris; dorsali inter ventrales et analem oppo-
sitüj subtruncata.
D. i i . P. 1 7 , V. 9 . A. 14. C. 1 9 . Lin. lat. sq. 42. ser, 12.—5-—.
4
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ROTH au ge , Meyer, Thierb. II. p-15. tab. 53.
I
I n questo Scardinio di pinne rosse, che in niuna parte d’Italia si trova fuorche in
Piemonte, da’cui laghi lo ricevemmo, non sappiam conoscere differenza alcuna col Cy-
prinus erythrophthalmus di Linneo; lo pubblichiamo percio come tale, non senza mera-
viglia tuttavia,ne senza tema di errare, quantunque il corrediamo dell’abbondante sino-
nimia degli autori. Schwenckfeld fu il primo che distinse 1’erythrophthalmus dal rutilus:
il Willughby fu il primo a figurarlo, mentre i compilatori che scrissero nel frattempo lo
avevano riconfuso con quello, valutando solo il comune color rosso degli occhi e delle