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ZERRO SOTTILE
SMMis fusco-argenteus, pinnis subrubescmtibuscorporis timgiludine altiludinem plus
sextuplo superahte: capite corporis altitudine valde longiore: pinna dorsali continuo,
corporis dimidio elatiore, radiis postremis brevioribus.
D. i i /i i . P. 16. > . i/5. M.S/9. C. 17.
SPAROS SM ar iS) Delavoche ,Mcm. Poiss. luie. in Ann. Mus. Hist. Nat.XIII p.Z^.fig.i-]. Naccari, lit.
Adr. p. 12. sp. 35. Nard.Prodr. Adr. Ichth. sp. 127.
SPARE pjcareIi) Delaroche, loco citato.
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. alvolta una piccola circostanza conduce a rintracciare qualche verità investigata
invano da molti pin assai valenti di chi n’ è il trovatore. Zerri i Toscani, Zeroli i
Romani chiamano al presente gli Smaridi: e se il Cuvier avesse cio saputo non sa-
rebbe andato vagando in congetture circa quel pesce ehe gli antichi appellarono Ger-
res. Trasferiva egli questa appellazione ad un genere esotico ma perö affine al nostro
Zerolo, e appartenente come esso alla famiglia de’ Menidi stabilita ragionevolmente da
lui stesso per raccogliervi que’ pochi pesci che somigliano agli Sparidi, e ehe tuttavia
se ne distinguono per la bocca protrattile al maggior segno ; al ehe venne forzato il
grande naturalista dalF aver osservato ehe tra gli Sparidi si mescolavano alcuni pesci
col palato fornito di denti, ed altri co’ pezzi opercolari dentellati, caratteri del tutto
ripugnanti a quella famiglia. Vide poi ehe questi quasi Sparidi collettizj avevano moite
parti, simili tra loro, e segnatamente la boeca protrattile : onde fu ehe gli associo in-
sieme sotto il nome di Menidi. Cosi alcuni caratteri artifîziali servirono di guida alla
formazione di una famiglia quanto altra mai naturale; essendochè daU’affinità di quelli
Maenidi ehe hanno denti al palato con quelli ehe ne sono privi, chiaramente si manifesta
essere molto secondario questo caratterë nel gruppo del quale favelliamo.
Per là disposizione a protrarre istantaneamente la bocca a foggia di tubo diedesi a’
Menidi, non ehe ad altri pesci similmente conformati, il nome d’ insidiatori, perché con
quell’ ingegno s’ impadroniscono del piccolo pesciolino, ehe mal si confida di passar
lungi abbastanza. Questa attitudine a prolungare il muso nasce dall’ essere lunghissimi
1 rami salienti degli intermascellari, e dall’ avéré congiunto a’mascellari il corpo dei
loro ossi da una pelle rilassata ed elastica : la quale ossatura essendo di libero giuoco,
puo l’animale spingere il muso all’ innanzi, abbassando a suo piacere la mascella inferiore;
e cosi la bocca si configura in una specie di tubo più o meno allungato,
oui servono di margine anteriore da’ Iati le labbra distese. Sono in tutti i Menidi denti
finissimi a scardasso più o meno rasati aile mascelle, e due o quattro piccoli canini
m alcuni. Squammoso è il corpo, bislungo, più o meno compresso, ed attenuato aile
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