pinne, nulla la dirersa clirezione della bocca, nulla la tutt'altra posizione della dorsale.
Di tutte poi le figure renute finora in luce, e da noi qui sopra registrate, quella datane
dai signori Fries ed Ekstrom è preferibile assai.
La forma tanto elevata, il dorso gibbote, e il color rosso delle pinne son cucostanze
che riunite insieme lo dislinguono immediatarnente da’ suoi coogeneri anco più affini,
compreso il nostro Sc. scardafa, che solo fra gl’ Italiani lo rassomiglia, ed aveagli usur-
pato per lino il nome per lo poco riguardo che alcuni naturalisti concedono alla natura
sul vero.
È comune in quasi tutta l’Europa, e principalmente ne’ laghi e fiumi della Germania,
ove l’Oder ne somministra soyente abbondevol cibo ai majali Tenacissimo di vita,
e quindi facilniente porta tile a popolar piscine, preferisce i fondi erbosi e le acque tor-
bide, ,nè pero fastidisce quelle del mare, sendochè in alcune stagioni si vede iii riva del
Baltico. Gregario per nativo istinto, non solo accompagnas! con individui della propria
specie, ma sin con al tri di quelle affini, e molto più buone a mangiarsi. Cosi avviene
che gli Svedesi, gente assai pescatrice, indispettiti di sua presenza per causa della po-
vera e spinosa carne, ma non pero cosi trista corne potrebbesi crederla, proverbial* so-
gliono del nome stesso coloro che più s’inlrudono dove men si vorriano. La sua pelle
è solita a rigermogliare non altrimenti che quella di altri Leuciscini che ci vivono în-
torno. La femmina disgravasi in Aprile o Maggio di cosi grande quantité di uova, pa-
zientemente annoverate da taluno fin quasi a cento rnila, ma con qualche breve riposo
tra le diverse feture, riparando natura in tal guisa aile stragi, cui la specie è soggetta.
Nella Senna gode due nomi: Scaverde cioè dicono il giovane, Rotengle 1 adulto, che già
non sono di due specie ma di una sola ; nè possiam sqspettare che que’ due nomi popo-
lari ne addimandino altrettanti scientifici da coloro che più profondamente studieranno
i pesci di quel célébré fiume, nel quale (dicasi-a cagion di esempio) noi stessi cosi da
lunge guardando, lorchè applicammo alla Monografia dei Leuciscinij proponemmo il
nome di cenisophius ad un di quelli che diguazzano laddentro non per anco descntti.
E poichè dovremo illustrare un’altra tavola di Leuciscini, ove saré figurato il giovane
di questo erythrophthalmuSj di cui abbiamo adombrato qui sopra le più appariscenti
diversité dagli altri, percio rimettiamo a quel luogo la descrizione della specie. Ma non
cosi vogliam tardare lo aggiungere ai congeneri enumerati nell’ articolo dello Sc. scar-
dafa_, lo iScardinius orfus pregevole ornamento dei fiumi di Germania, che malamente
credemmo uno SqualiuSj nè lo Scardinius caeruleuSj Yarrell, proprio dell’ Inghilterra.
Quest’ultimo, non altrimenti che Y erythrophthalmus e lo scardafa, ha la pinna dorsale
corrispondente fra le pettorali e l’anale, carattere che non ricorre in tutti gli Scardinii.
Difatti corne havvi alcuni Squalii, quai sono il dobulüj e ( notisi bene) \idus_, i quali ci
offrono la pinna dorsale intermedia, nè tuttavia si posson credere Scavdiniij cosi v ha
taluni di questi colla pinna dorsale opposta aile ventrali, quale si è il suddelto orfus, e
qual’ è parimente lo stesso normalissiino decipiens. Il carattere essenziale (non si puo
ripetere abbastanza) consiste nel taglio della bocca, e nella forma e disposizione dei
denti faringei.
CHONDROSTOMA RYSELA
GONDRQSTOMA SOETTA
chondrostoma einer eo-argentea^ longitudine altitudinem quater superante ; capite quintum
longitudinis aequante: spatio interocülari valde majore duplo diametro oculi: s quamis
grandibus : linea laterali curva.
D. i2 . P. 16. V. io. A. i 3. C. 27. Lin. lat. sq. 55. ser. i 5. — ..
cypniNos NAsus, Naccari, ht. Air. p.a i.jp .85. Nardo, Prodr. Adr. Icfitlu sp. 160.
INfon abbiamo al tra ragione per dare a questa Chondrostoma il nome di rysela se
non quella che due Condrostome europee son registrate dall’Agassiz; e non essendo questa
la comune Chondrostoma nasus del Settentrione di Europa, cosi argomentiamo che
sia quell’ altra da lui chiamata rysela ( Cyprinus rysela,, Genner), della quale pero non
c’ indicava caratteri, nè alcuna particolarité. Quando fallisse questa nostra supposizione
gradiremmo che quel di Soetta, onde la distinguono i Yeneti, appo i quali è comune,
le venisse subito dato come specifieo ; ed in tal caso sarebbe essa la terza specie euro-
pea. Senza diffonderci sui caratteri del genere, di cui già esponemmo i principali, pas-
seremo meglio a descrivere minutamente questa specie, unica per quanto sappiamo in
Italia, e ristrettavi alla regione più settentrionale ne’ fiumi di Lombardia, ove il dialetlo
nativo la dice Savetta.
È ovato-obluuga col profilo del dorso fbrtemente convesso dall’occipite, ove soffre un
leggero avvallamento, fino al termine della dorsale, d’onde procédé lievemente concavo.
'Quello del ventre è sensibilmente convesso dalla gola alla origine dell’anale, d’onde con
minore conVessité raggiunge 1’andamento del superiore. La maggiore altezza che cade in-
nanzi alia pinna dorsale è un quarto e più della lunghezza del pesce. La maggiore gros-
sezza dietro la origine delle pettorali n’è un decimo. Il capo, ch’è un quinto della mede-
sima, e piuttosto compresso, déclina dolcemente fino aile narici, d’onde scende più obli-
quo al suo termine. L’occhio grande rotondo ne occupa una quinta parte, distando dalla
punta del muso un diametro e mezzo, mentre più di due ne corrono fra un occhio e
l ’altro. L’angusta bocca, il cui squarcio non giunge ehe sotto le narici, quando è chiusa
nasconde le commessure delle sue protrattili ïabbra solto la volta anteriore del sottorbi-
tale: la mascella ha il margine concavo tagliente: la mandibola è piana, ma nella sua
estreinité présenta lateralmente due apofisi lamellari, rotonde, tagljenti, molto rilevate.
Le narici apronsi più vicine all’occhio che all’apice del muso, co’ fori anteriori ampj ed
ovati, co’ posteriori semilunati e chiusi dal lembo degli anteriori. Il preopercolo molto
angusto présenta il margine lievemente ondulato: l’opercolo assai robusto lo ha regolar-
mente curvo. Le squame quasi rotonde hanno la parte nascosta crenata, e segnata da
quattro o cinque strie, convergenti tutte in un punto piuttosto eccentrico, e framezzate