Lo Scjrllium melanostomwn ha il corpo disugualmente fusiforme se vien osservato di
profilo, lanceolato-allungato se si guarda di sopra. Il punto della maggior larghezza è sei
volte più vicino all’ estremità del muso ehe a quella della pinna caudale, e circa tre
volte il punto della maggior altezza. II capo ha la base più larga del corpo, e si va
restringendo dall’ indietro all’ innanzi, talchè il suo contorno segue la curva d’ un arco
acuto : la sua altezza è minore di quella del tronco fin dalla base, e si va abbassando a
gradi fino all estremita. La lunghezza misurata dall’ apice alla prima apertura branchiale
è un terzo maggiore della larghezza, ed è contenuta sei volte e un terz'o nella
lunghezza totale del Pesce. II diametro maggiore delle orbite è due volte-minore della
distanza ehe corre fra locchio e la punta del muso, minore d’un quarto dello spazio
ehe passa fra l ’occhio e la prima apertura branchiale, ed eccede di poco l’ intervallo
frapposto alla prima e all’ ultima apertura branchiale. Lo spiraglio è picciolissimo, e
s apre dietro all occhio tre volte più vicino a questo ehe all’ apertura branchiale anteriore.
Il taglio della bocca è arcuato ; e corre la stessa distanza fra il suo punto medio e
l ’apice del muso, ehe fra l ’uno e l ’altro de’ suoi angoli. I denti sono piccioli retti tricu-
«spidi. Le narici s’aprono obliquamente presso il margine del capo, e sono due volte più
distanti dall’ apice del muso che dal margine della bocca. II lor forame è di forma bis-
lunga, contratto nel mezzo del lembo anteriore e del posteriore, nell’ uno e nell’ altro
dei quali punti è impiantata un’ appendice triangolare erta, rivolta verso 1’ interno del
condotto nasale. Una valvula membranacea è poi inserita sul lembo anteriore nel tratto
men lontano dalla bocca la cui forma è triangolare ottusetta quasi tre volte più larga
alia base ehe lunga, la quale stendendosi obliquamente all’ indietro occulta una por-
.zione dell’ orifizio nasale, lasciando scoperte le sue estremità. Lungo il lembo posteriore
delle narici in luogo dell’ altra valvula si scorge appena una sottil piega marginale.
Tutta la superficie inferiore del muso è cospersa di pori puntiformi numerosissimi. II
tronco anteriormente è quasi terete^ la sua altezza maggiore è contenuta undici volte e
mezzo nella lunghezza totale del Pesce : posteriormente è sempre più compresse, e
ail’ origine della pinna caudale quasi due volte più alto ehe largo.. Le pinne pettorali
sono piuttosto ampie, troncate: la lor base anteriormente ha origine sotto alla penul-
tima apertura branchiale, ed ha la misura delT intervallo ehe disgiunge l’ occhio dall’api-
ce del muso : il lor lato anteriore eccede di tre quarti questa misura, il lato posteriore
d’ un quinto, il terminale d’un quarto. La base delle pinne ventrali ha la misura della
larghezza delle pettorali : la loro figura è quadrilatera coli’ angolo anteriore ottusissimo
e rotondato, il posteriore acutissimo ed acuminato : la loro larghezza misurata dalla base
ail’ angolo anteriore corrisponde a due quinti della misura della base, e alla metà di
quella del lato terminale. La pinna dorsale anteriore ha principio al di sopra del termine
della fessura anale: si spicca obliquamente, ha i lati quasi paralleli, l ’apice tron-
cato, con l ’angolo anteriore acuto, il posteriore ottuso : il lato posteriore ha circa due
quinti della misura dell anteriore, ed una metà di quella della base. La pinna dorsale
posteriore è in tutto conforme all’ anteriore, appena sensibilmente più picciola, ed è più
vicina del doppio ail’ origine della caudale ehe al termine della dorsale anteriore. Quasi
altrettanto distante dalla caudale è il termine dell’ anale, la quale è assai estesa e sta di
mezzo fra le ventrali e la caudale. La sua base ha una lunghezza poco minore di quella
del capo : la figura e trapeziforme coll’ angolo anteriore poco ottuso e rotondato, il posteriore
acutissimo : il lato esteriore è lungo quanto la metà della base; il terminale ha
SCYLLIUM MELANOSTOMUM.
la misura d un quarto, il posteriorë quella d’un quinto della medesima. La pinna caudale
occupa piu della quarta parte della lunghezza di tutto il Pesce. Il labo superiore
si solleva di poco dalla caréna del dorso; il margine per tre quarti della sua esten-
sione a contare dall’ origine è occupato da quattro a più sérié di tubercoletti fitti, ovati,
aguzzi, rivolti ail’ indietro, e queste sérié riunite costituiscano una specie di cordone
scaberrimo e somigliante al margine d’ una lima: P ultimo sesto del lobo superiore è cunéiforme
troncato obliquamente, ed abbraccia il termine delle vertebre. Il lobo inferiore,
che al suo termine si congiunge col lobo superiore, e forma con essa un’ angolo
rientrante, ha la figura d’ un triangolo coi lati alquanto curvi ail’ indentro, il posteriore
una volta e mezza più lungo dell’ anteriore: la misura della sua altezza corrisponde
alla quinta parte di quella della base.
La parte posteriore del capo, il tronco e le pinne sono lucide, essendo coperte da
tubercoli squamiformi, aderenti tenacemente alla pelle, rivolti ail’ indietro, più minuti
di quelli dello Sc. canicula e dello Sa. stellarej, e trifidi corne quelli. Strisciando colla
mano dall’ innanzi ail’ indietro tutta la superficie sembra rasata, e scabra se si muove la
mano dall’ indietro ail’ innanzi.
La tinta della parte superiore del capo è cinereo-bigia, interrotta da una striscîa di
colore alquanto più chiaro, poco distinta, ehe corre dagli occhi alla punta del muso, pa-
rallela e prossima al margine del medesimo. Il tronco dalla caréna dorsale alla linea laterale
porta di qua e di là due larghe strisce longitudinals dello stesso colore cinereo-
bigio segnate poco distintamente sopra un fondo cinereo-chiaro tendente al ferrigno. La
superiore di tali strisce è continua, 1’ inferiore è interrotta, talchè costituisce una sérié
di macchie bislunghe. Immediatamente al di sotto della linea laterale domina il fonda
cinereo-chiaro e su questo sono segnate due strisce larghette cinereo-bigie nel tratto posta
fra il capo e il mezzo delle due pettorali : da questo punto fina a quella ehe corrisponde
sopra al termine delle ventrali si scorgono tre sérié di macchiette ckiereo-bige bislunghe,
le maggiori delle quali sono quelle della sérié inferiore. La faccia superiore
delle pinne pettorali e delle ventrali, ambedue le facce delle dorsali, dell’ anale e della
caudale sqno di color cinereo-bigio dilavato con qualche cenno poco distinto di macchie
più scure. Il disotto del capo, del ventre, delle pinne pettorali e delle ventrali è
cinereo-chiaro. Tutto l ’interno della bocca, comprese le labbra e la lingua è turchino-
nerastro: dello stesso colore apparisce pure l’interno delle fessure branchiali. Gli occhi
hanno la pupilla fosca, e l’iride cinerea, cinta da un cerchio scuro.
La femmina sempre più grande del maschio giunge tutto al più ad aver dîecîotto
pollici di lunghezza. In essa le pinne ventrali sono più brevi, e affatto separate; nei
maschi sono congiunte posteriormente appunto come abbiam detto avvenire in tutti gli
Scillii: fra le dette ventrali e l ’ano sono inserite le appendici maschili. L’ esempJare
rappresentato nella nostra tavola era di sesso maschile, munito d’appendici nella stato
di maggiore sviluppo. Separatamente abbiamo fatto effigiare pressa il capo a destra la
forma dei denti, a sinistra quella delle squame ehe rivestono il corpo.
Pare ehe questa specie sia propria del Mediterraneo. Si pesca di frequente sui lidi
Napoletani e Romani, ed è nota al volgo sotto il vocabolo Napoletano di Pesce-impiso.
A Catania la chiamano Palumba Passanita* in altri luoghi della Sicilia Bocca d inferno.
A Nizza Lambardà. La sua carne è fetida e di sapore acido, nè si troverebhe forse chi la
comprasse, se i Pescivendoli non facessero passare per Gattuccia l’animale già scorticato.